“È una vergogna”

L’ospedale di Bolzano non riesce a tenere il passo sulle liste d’attesa, i tempi sono lunghissimi e sull’Asl altoatesina pende il Piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (Pngla) per il triennio 2019-2021, opera della ministra della salute Giulia Grillo, che fissa tempi massimi per le prestazioni. Con uno stanziamento di 350 milioni in tre anni il Piano, presentato il 21 febbraio scorso, impegna Regioni e Province Autonome a garantire un appropriato, equo e tempestivo accesso dei cittadini ai servizi sanitari.
Se per un ricovero, una visita o un accertamento, ospedali e Asl non rispetteranno i tempi massimi previsti per legge, il cittadino potrà rivolgersi ai medici di libera professione o ai privati convenzionati pagando solo il ticket. Già ad aprile scorso la Provincia avrebbe dovuto adeguarsi al Piano (60 giorni di tempo dalla stipula dell’intesa) ma ancora non ha assolto il compito, denuncia il consigliere provinciale dei 5 stelle Diego Nicolini. Nel frattempo è stato elaborato un piano provinciale, così come richiesto da Roma, che dovrebbe essere approvato in questi giorni, a quel punto l’Asl avrà 60 giorni di tempo per stilare il piano attuativo.
Ma la protesta intanto non si sgonfia. “La situazione delle liste d’attesa nella nostra Provincia è intollerabile da troppo tempo. A fronte di attese, in alcuni casi, di anni per una visita specialistica all’ospedale, i cittadini sono costretti a rivolgersi quasi regolarmente ai privati. È una vergogna”, attacca Nicolini. “Il governo ha fatto la sua parte, il Piano è un valido strumento, studiato, equilibrato. La Provincia avrebbe dovuto predisporre subito le basi perché fosse adottato nei tempi stabiliti. Le liste d’attesa rappresentano un problema prioritario per l’Alto Adige”. Il consigliere provinciale pentastellato fa infine sapere di aver inviato all’assessore competente Thomas Widmann un’interrogazione d’urgenza, “vogliamo sapere a che punto siamo, ci sono pazienti che non possono più aspettare”, così Nicolini.