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Invalido un altoatesino su dodici

In Provincia di Bolzano risiedono attualmente 46.252 persone a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile a causa di una malattia. I bambini sono più di mille.
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Foto: Unsplash

A un altoatesino su dodici è stata riconosciuta una forma di invalidità civile, per un totale 46.252 persone riconosciute come tale in seguito ad una malattia congenita e a cui la commissione medica ha attribuito - a seconda della gravità espressa in punti percentuali -  una riduzione della capacità lavorativa di almeno un terzo. Sono questi i dati provenienti da una ricerca statistica realizzata da ANMIC Alto Adige, l’Associazione Invalidi Civili che rappresenta gli interessi a livello provinciale di invalidi civili e persone disabili.

“Nel 2020 il numero degli invalidi civili è calato in seguito ad una diminuzione degli accertamenti, dovuto principalmente al Covid-19 e al sovraccarico del sistema sanitario. Fortunatamente negli ultimi 12 mesi la situazione ha visto notevoli miglioramenti consentendo a più persone di prendere parte alle visite per l’accertamento dell’invalidità civile - spiega Thomas Aichner, Presidente di ANMIC Alto Adige -. Grazie all’ottima collaborazione con il Dr. Oliver Neeb, Direttore responsabile del Servizio aziendale di Medicina Legale, possiamo stabilire che il numero totale degli invalidi civili altoatesini è aumentato di 445 persone rispetto all’anno precedente. Sebbene questo numero sia inferiore rispetto al passato testimonia una normalizzazione della reperibilità dei medici nonché un’attiva ricerca di aiuto da parte di queste persone e delle loro famiglie”.

 

A livello provinciale alla maggior parte degli invalidi civili, ben 20.958 altoatesini, è stato riconosciuto un grado di invalidità compreso tra il 34% e il 73%, con un aumento di 214 persone (+1,03%) rispetto l’anno precedente. A seconda del tipo d’invalidità, gli invalidi civili hanno diritto a diverse prestazioni assistenziali, dalla concessione di ausili all’erogazione di prestazioni economiche, tra cui la pensione d’invalidità civile di 446,95 euro mensili che quando l'invalidità è pari o superiore al 74%.

Ad aumentare significativamente dall’inizio dell’anno sono stati gli invalidi totali, ovvero persone con un’invalidità civile del 100%, passate da 7.298 a 7.498 (+2,74%). Gli individui totalmente invalidi a cui è stata riconosciuta un'invalidità civile del 100% con indennità di accompagnamento non sono invece aumentati particolarmente (+0.06%, solamente sei persone in più). Sono dunque  6.380 le persone non autosufficienti che in Alto Adige percepiscono un assegno di accompagnamento di 525,17 euro al mese.

Con il termine invalidi civili  non si intendono necessariamente persone anziane, infatti, sono oltre mille i bambini ed i giovani affetti da invalidità civile, per lo più congenita

A dispetto delle apparenze, sono molti gli altoatesini riconosciuti invalidi già in età lavorativa: le statistiche dimostrano che 4.364 persone tra i 18 e i 64 anni sono affette da patologie per le quali la commissione medica ha stabilito un grado di invalidità compreso tra il 74% e il 99%. “Con il termine invalidi civili - chiarisce Thomas Aichner - non si intendono necessariamente persone anziane, infatti, sono oltre mille i bambini ed i giovani affetti da invalidità civile, per lo più congenita. Ciononostante, più del 40% degli invalidi civili altoatesini ha più di 75 anni per via di condizioni cliniche legate all’età”.

 

Al di là dell’invalidità civile, tra le misure previste troviamo la possibilità di fare domanda per il riconoscimento della legge 104/92 la quale, a differenza dell’invalidità civile, non determina una generica inabilità al lavoro, ma il grado di un handicap. A gennaio 2021 si contavano 13.221 persone titolari della legge 104/92, aumentate in un solo anno di ben 1.474 individui, raggiungendo un totale di 14.695 persone (+11,15%), l’incremento più significativo registrato in Alto Adige nel corso di un anno dall’inizio dello studio. “In primo luogo attribuiamo tale avvenimento al crescente scambio di informazioni - giustifica il dato Aichner -. Grazie ai numerosi canali di comunicazione e alla digitalizzazione, le persone interessate e i loro parenti sono sempre più consapevoli dei vantaggi offerti da questa legge e, di conseguenza, presentano più  spesso domanda”.