Politics | Bolzano

Never ending plateatici

All’Unione commercio/hds non piace il disciplinare per l’occupazione del suolo pubblico, appena approvato: “Disattesi gli accordi, convocare un tavolo”.
Plateatici
Foto: Comune di Bolzano

Abbiamo cercato di migliorare il regolamento in vigore dal 2012, di venire incontro agli esercenti (circa 200) dopo sette incontri al tavolo tecnico di confronto con i rappresentanti delle categorie economiche: HGV, Confesercenti, Unione commercio…” spiegava appena un paio di mesi fa l’assessora al commercio Johanna Ramoser, all’indomani dell’approvazione da parte della Giunta comunale di Bolzano del nuovo “Disciplinare tecnico per gli allestimenti di suolo pubblico con arredi esterni” che detta le prescrizioni per l’occupazione del suolo pubblico (o di aree private soggette a servitù pubbliche) da parte delle attività commerciali con tavolini, sedie, tende solari, pergolati, ombrelloni, fioriere, pedane ed altri elementi di arredo urbano.

 

 

Tra le novità più significative, vi sono il prolungamento della concessione di cinque anni dopo un primo anno di prova (per un totale di sei anni) “per facilitare maggiori risparmi per gli esercenti”, la possibilità di scegliere tra una palette di colori per ombrelloni e tendaggi esterni “sobri, non troppo accesi”, di utilizzare nei giardini e all’esterno appositi “service box” di una certa misura per contenere stoviglie e posate “senza quindi dover costringere il personale a fare avanti ed indietro dal locale” e di richiedere l’installazione esterna di paravento “eleganti”. “Abbiamo dato indicazioni anche sulle tabelle/carte menù da utilizzare negli spazi esterni. Saranno limitati per quanto possibile e compatibile, l'installazione e l'utilizzo di pedane esterne”, sottolineava l’assessora.

 

La versione di Bodo

 

Relativamente al documento, lungamente dibattuto e che interessa numerosissime aziende della gastronomia, ora l’Unione commercio turismo servizi dell’Alto Adige sottolinea però diverse criticità. “Il testo approvato non rispetta le proposte e il lavoro preliminare condotto dal gruppo cui partecipavano anche i rappresentanti delle varie categorie e comporta un notevole onere aggiuntivo per le imprese della gastronomia”, afferma il portavoce della gastronomia nell’Unione Bobo Widmann. “Il documento tecnico ha diversi punti fondamentali decisamente poco chiari e aperti all’interpretazione”, aggiunge Widmann. “Le nuove licenze, per esempio, avranno una durata di sei anni, come proposto dall’Unione, ma cosa accadrà per quelle appena emesse? Saranno adeguate al Disciplinare? Sono aspetti importanti per dare alle aziende la certezza di poter programmare anche a medio e lungo termine”, sottolinea Bobo Widmann.

 

 

Per i sistemi di ombreggiamento, gli operatori della gastronomia avevano inoltre richiesto “un periodo di transizione fino al 1.1.2025 per permettere alle attività di adeguarsi, anche a fronte degli investimenti fatti, ma il disciplinare non riporta tale opzione”, conclude Widmann, che propone al Comune di rivedere tempestivamente alcuni punti critici, anche ritrovandosi a un tavolo di confronto che comprenda le associazioni di categoria.