Democrazia diretta, una legge truffa?
Il Corriere dell'Alto Adige dedica un lungo pezzo firmato da Luigi Ruggera alla discussione che inizia oggi in Consiglio provinciale sul disegno di legge per regolamentare gli strumenti di democrazia diretta in Alto Adige. Il testo, proposto dalla Svp è decisamente controverso, tanto che oltre alle opposizioni è lo stesso Pd – partner in giunta della Svp – ad esprimere dubbi. Il punto fondamentale è il numero di firme necessario per avviare i vari strumenti che la legge mette a disposizione che, secondo il verde Riccardo Dello Sbarba intervistato dal giornale, “è quasi insormontabile rendendo quindi praticamente impossibile l'indizione di un referendum”. Perplessità che riguarda anche da Christian Tommasini (Pd). Difende invece il testo il suo primo firmatario Arnold Schuler (Svp), ponendo l'accento sull'abolizione del quorum richiesto per la validità di un voto referendario (oggi è fissato al 40% degli aventi diritto). “Eliminando il quorum, dobbiamo per forza prevedere una misura di questo tipo – spiega –. In secondo luogo è giusto chiedere un numero di firme adeguato, nel senso che il tema del referendum dev'essere sentito a livello provinciale, altrimenti si corre il rischio di indire delle consultazioni per ogni minimo tema”. Parallelamente si sviluppa il commento sulla questione di un esperto quale Thomas Benedikter, molto critico con le posizioni Svp.