Politics | La polemica

“È una caccia alle streghe”

Aeroporto: dura replica del Pd di Laives alle critiche mosse dal sindaco Bianchi. “Vogliamo che lo scalo resti in mano pubbliche, il resto è demagogia o ipocrisia”.

È scontro aperto, a Laives, sull’aeroporto: il sindaco Christian Bianchi in una recente nota ha attaccato il Pd locale definendolo “completamente isolato” e aggiungendo che “tutti i partiti, anche quelli che appoggiavano la candidata Di Fede, sono fermi sostenitori del no. Penso sia un grosso sgarbo, uno sgambetto alla città, che le persone non potranno dimenticare in fretta”. Bianchi, fervente sostenitore del “no” alla consultazione popolare sullo scalo bolzanino che si terrà domenica prossima (12 giugno), aveva affermato che i laivesotti sarebbero “consapevoli di quali e quanti danni questo aeroporto possa provocare, in termini di qualità della vita, inquinamento acustico ed atmosferico, diminuzione dei valori immobiliari, e vedere il Pd che in sfregio a tutto ciò lavora perché possa vincere il sì fa arrabbiare le persone. Io penso che a Laives ci sarà un plebiscito per il no, e questo isolerà politicamente il Pd da questo comune”. I dem, per tutta risposta, parlano di “terrorismo mediatico” e di un clima da “caccia alle streghe, ove urlare a perdifiato contro l’avversario è pratica redditizia sul piano politico”.

Gli esponenti del Pd continuano a ribadire l’importanza economicamente strategica dell’aeroporto per l’intera provincia e attaccano: “Nel delirio di chi sostiene che fermare il progresso apporti benefici in termini economici e di qualità della vita, nell’insidia di chi terrorizza gli elettori circa le conseguenze di una libera e coraggiosa scelta possano avere sul valore dei loro immobili, c’è chi ha il dovere di dire NO, il dovere di opporsi e di affermare con vigore ‘Noi non ci stiamo’”. E dunque “battersi per la verità e per il bene della propria comunità di appartenenza” diventa l’imperativo morale, secondo il Pd. E ancora: “Proclami che ricordano un po’ il movimento della Decrescita Felice, che descrivono come un mostro figlio della speculazione un’infrastruttura che collegherebbe meglio l’Alto Adige al resto dell’Italia e dell’Europa, riteniamo non siano degni di amministratori e partiti politici che hanno la responsabilità di guidare intere comunità e quindi dovrebbero mostrare ben altra maturità politica piuttosto che scimmiottare movimenti ambientalisti radicali”.

Inevitabile l’affondo al primo cittadino la cui buona fede viene messa in discussione: “Non sarebbe la prima volta che dietro campagne demagogiche basate sulla paura e sul populismo, si nasconda la longa manus di chi invece vuol speculare. Perché bloccare l’ampliamento dell’aeroporto, significherebbe automaticamente consegnarlo nelle mani di privati. A quel punto non ci sarà nessun tipo di controllo pubblico, e quindi popolare, sull’aeroporto giungendo perciò alla posizione esattamente opposta a quello  che gli attuali urlatori sbraitano ai 4 venti. L’aeroporto è pubblico e in mano pubbliche ci batteremo affinché ci resti. Tutto il resto è demagogia o ipocrisia”. Opinione controcorrente rispetto a quella del partito di riferimento, come ormai noto, quella della segretaria provinciale dem ed ex sindaca di Laives Liliana Di Fede che su Facebook, pochi giorni fa, aveva ribadito la sua contrarietà all’ampliamento dello scalo.

Una posizione che Bianchi, nella sua nota, non aveva mancato di commentare: Di Fede “anche se con grave ritardo, ha deciso di dichiarare il suo no, ritornando sui suoi passi, che erano quelli del passato, dove il Pd a Laives è sempre stato contrario”.

A schierarsi a favore del no anche la presidente dell’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi Hiltraud Erschbamer: “I beni naturali non sono illimitati. Noi contadini e contadine lavoriamo ogni giorno in mezzo alla natura, perciò dobbiamo stare particolarmente attenti a gestire le risorse ambientali in maniera prudente”. In un incontro, a cui hanno partecipato la stessa Erschbamer; Antonia Mair, rappresentante del distretto di Bolzano, Maria Hochgruber Kuenzer, consigliera provinciale Svp e Maria Theresia Jageregger, rappresentante del distretto Bassa Atesina, è stato organizzato da Martine Zelger, contadina locale di Laives – San Giacomo - Vadena. “Noi contadini perdiamo oltre alla nostra qualità di vita anche la nostra base dell’esistenza. La natura è alla base della nostra vita ed è nostro dovere proteggerla!”, ha detto Zelger chiamando a raccolta tutti i contadini perché partecipino alla consultazione esprimendosi contro l'espansione dell'aeroporto. Sposando la causa degli agricoltori, la consigliera Hochgruber Kuenzer ha concluso: “L’uomo continua a dare per scontato che la natura offra dei servizi gratuiti. Il nostro obbligo però è quello di consegnarla intatta alle prossime generazioni”.