Politics | Bolzano 2016

“Nessuno ha interesse a tornare a votare”

Intervista all’ex sindaco Luigi Spagnolli sulla formazione della giunta, le strategie della Svp, le amministrative del 5 giugno, la riforma costituzionale.

Spagnolli, in questi giorni frenetici di trattative per la formazione della giunta a Bolzano, speculazioni a parte, si discute quasi esclusivamente di programma (sulla definizione dello stesso oggi si terrà l’ultimo incontro Pd-Svp-Civica) sul quale un’intesa verrà senz’altro trovata, tuttavia - e l’esperienza travagliata della sua ultima legislatura ne è un esempio lampante - un conto è accordarsi sui contenuti programmatici, un altro è costituire una maggioranza stabile. Qual è la sua impressione, Caramaschi riuscirà nell’impresa?
Certamente sì. Su quello che c'è da fare a Bolzano, con le risorse disponibili, sono tutti più o meno d'accordo, per cui l'entrare o meno in maggioranza non dipende tanto dal programma, quanto dalle preclusioni preconcette reciproche. Da tempo è dimostrato che le opere e le iniziative che devono stare, come prevede la legge, nel programma di governo, sono del tutto prive di ritorno elettorale: infatti le elezioni si vincono con gli slogan e con le urla a effetto, non con i programmi.
 
L’ipotesi di un allargamento di giunta appare piuttosto improbabile, e la Svp intanto reclama lo stesso numero di assessori rispetto al Pd.
Gli assessori, come il sindaco, devono lavorare; in più devono anche essere presenti alle sedute di commissione e di Consiglio, dove non si lavora ma si preparano, con le discussioni che portano a scelte condivise, le decisioni che consentono poi agli assessori stessi, al sindaco ed agli uffici, di lavorare. L'attuale norma estremamente rigida sul numero degli assessori non aiuta il Comune a funzionare meglio: due o tre assessori in più, se preparati e volonterosi, potrebbero anche essere un beneficio (ma anche no: dipende dalle persone e dagli equilibri che si creano). È il numero dei consiglieri che oggi è esagerato rispetto ai compiti ed alla qualità delle decisioni che deve assumere il consiglio comunale. Lo dico io, che sono credibile: sono l'unico che ha ridotto la Giunta da 11 a 7. In ogni caso le possibilità di legge sono 7, 8 o 9 componenti di giunta al costo di 8: un accordo si troverà.
 
Crede che la Svp accetterà che i Verdi entrino a far parte della maggioranza? Caramaschi ha più volte ripetuto che lui “non è Spagnolli” e che gli ambientalisti non sono quelli della scorsa legislatura.
Nessuno ha interesse a far saltare il banco subito. Una nuova elezione a novembre sarebbe un'incognita anche per le forze politiche che a maggio hanno guadagnato consensi. Il costo, reale e indotto, di una nuova elezione a novembre sarebbe posto dal popolo a carico di tutte le forze politiche presenti in consiglio, in quanto tutte responsabili del mancato accordo. Compresi quelli che hanno sempre detto che staranno all'opposizione. Quindi, in qualche modo, una maggioranza si farà.
 
In questo senso sarebbe dunque verosimile un appoggio esterno di Holzmann? La Stella alpina potrebbe puntare su questa possibilità così da non sentirsi troppo “vincolata” agli ecologisti?
In politica tutto è possibile. Anche che un ex picchiatore di estrema destra diventi, decenni dopo, un convinto moderato. In politica la memoria è corta: per fortuna c'è la Storia, per chi vuole studiarla.
 
E come giudica le dichiarazioni di Steger secondo cui la Svp sarebbe un partito di centro con la “pancia a destra”? Non c’è stata presa di posizione in merito da parte del Pd, una conferma, forse, della teoria espressa da più parti secondo cui anche il partito democratico sarebbe sempre più orientato verso il centro con uno sguardo a destra?
Steger non solo rappresenta la SVP, che essendo un partito di raccolta è per scelta di fondo sia di destra che di centro che di sinistra, bensì anche l'ala economica della SVP, che certamente non è vicina alla sinistra. Perché dunque stupirsi delle sue dichiarazioni? Il Pd invece non è un partito di raccolta: è un partito di centrosinistra che ha la responsabilità, ricevuta dagli elettori, di provare a governare. A chi, dall'esterno, teorizza di un Pd "sempre più orientato verso il centro con uno sguardo a destra" consiglio di riascoltare quella vecchia canzone di Giorgio Gaber "…ma cos'è la destra, cos'è la sinistra…", e di farsi meno pere mentali.
 
Non avverte dunque “scricchiolii” all’interno del partito? Diversi del resto sono stati gli “abbandoni”, per  fare alcuni esempi: diversi membri dell'associazione Stedy, Vanda Carbone si è dimessa dall’assemblea provinciale, ha lasciato i dem anche Cornelia Brugger. E il Pd tace.  
Il Pd ha preso più voti di tutti esclusa la SVP, e quindi ha il dovere di provare a governare. Le prossime elezioni saranno un'altra storia. Quanto ai casi di abbandono, mi pare che ci sia un evidente disparità di trattamento da parte dei media, dei social e del chiacchiericcio popolare in genere, tra chi fa della trasparenza un dovere, come il Pd, e chi invece fa il trasparente solo a parole, come i grillini o i leghisti, dove nessuno sa mai chi arriva e chi va. Comodo fare i puri nascondendosi dietro la nebbia del web o dietro il faccione onnipresente di Salvini… Dopodiché è chiaro che i casi indicati devono far riflettere!
 
Come commenta la marcia di CasaPound a Bolzano prima del consiglio comunale di martedì scorso?
Allucinante. Anche perché sono assolutamente convinto che la maggior parte dei partecipanti fossero, per personale ignoranza, del tutto inconsapevoli che stavano dando vita alla ripetizione di uno degli avvenimenti più drammatici della storia di Bolzano e dell'Alto Adige, che ha condizionato e condiziona, con tutte le differenze del caso, il modo di essere e di pensare della grande maggioranza degli altoatesini.
 
Non crede che i sedicenti fascisti del terzo millennio stiano di fatto approfittando di uno spazio lasciato troppo libero da partiti e istituzioni?
Ma niente affatto. I partiti, come li si intende comunemente, non esistono più, e le istituzioni sono continuamente sputtanate, a mio avviso oltre gli effettivi demeriti: di cosa stiamo parlando? No: i sedicenti fascisti del terzo millennio stanno semplicemente facendosi forti dell'oggettiva situazione in cui si trova la nostra società, che, a causa dell'avvento delle nuove tecnologie e dell'evoluzione dei comportamenti conseguente ai tanti nuovi modelli di famiglia, ha completamente rivisto il proprio schema di certezze. Anzi, non ne ha proprio più, di certezze. Tutte le società occidentali, ma non solo, si stanno estremizzando: noi anche, ma possiamo consolarci. C'è di peggio, in giro.
 
Queste elezioni amministrative sono state caratterizzate di fatto dal tripolarismo ma al primo turno, nelle città maggiori, il Pd non sfonda. Quali le sue valutazioni?
Credo che il PD sia, come appeal elettorale, già vecchio: oggi le elezioni si vincono dicendo che tutto quello che c'era prima era uno schifo e ed affermandosi come il nuovo che avanza. Penso che nei prossimi decenni avremo soprattutto liste che dureranno lo spazio di una elezione, e che la volta dopo saranno un'altra cosa. Il problema è poi candidare persone preparate a fare il lavoro di governo: da tempo le persone preparate rinunciano a candidarsi, perché non ne vale la pena. Ma questo è un ulteriore problema.
 
E sul risultato del Movimento 5 Stelle, specie a Roma? Crede che i grillini saranno capaci di attuare, eventualmente, un concreto progetto di governo?
Nel crollo verticale della qualità di chi si dedica alla politica, anche tra i grillini si trovano persone di valore, come è statisticamente probabile che succeda. Non mi pare però che dove governano abbiano fatto faville, anzi: anche loro commettono errori e vengono citati in giudizio. Ricordiamoci del fenomeno Lega degli anni '90: dopo aver  governato, anche per più mandati, diversi comuni del Nord, i leghisti sono stati soppiantati spesso dalle stesse vecchie forze politiche che volevano cancellare dalla Storia, lasciando molte volte macerie da ricostruire…
 
Il ministro Boschi, oggi in visita a Bolzano, ha affermato ieri che la riforma costituzionale ha salvaguardato le regioni a statuto speciale, “cosa non scontata - ha detto - perché c’era anche chi proponeva l’abolizione”, eppure proprio Boschi era fra coloro che volevano l’abolizione. La sua opinione in merito? Lei cosa voterà?
La nostra autonomia è un valore aggiunto per noi e per l'Italia, di cui ogni giorno si dimenticano, per interesse o per ignoranza, gran parte di coloro che comunicano (e oggi comunicano quasi tutti!): raccontare che da noi c'è il degrado, lo sporco e la malavita come se fossimo paragonabili alle città più infelici del pianeta  è scellerato, oltre che falso. Così ci facciamo del male da soli: del resto automartellarsi le palle è uno degli sport preferiti degli italiani in genere. Boschi ha il diritto di avere la sua opinione, e anche di cambiarla, come pare abbia fatto. Io sono assolutamente convinto che la Costituzione va modificata, perché è un mezzo, non un fine, e come tutti i mezzi va adattato ai tempi che cambiano. Credo anzi che questo sia solo il primo passo: dovremo poi ulteriormente ridurre il numero dei parlamentari e riorganizzare i pubblici uffici, a partire da quelli di competenza dello Stato, che costano per il 70% della spesa pubblica.