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“Spero in una SVP blockfrei”

Il sindaco di Laives Christian Bianchi precisa i termini della sua autocandidatura alla Camera, emersa nei giorni scorsi: “prima dobbiamo fare la pace tra di noi”.
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Foto: web

Sindaco Bianchi, nei giorni scorsi lei per la prima volta non ha negato una eventuale disponibilità ad accettare una candidatura per le ormai imminenti elezioni nazionali. Con lo scopo di ricompattare il centrodestra e quindi di tentare la SVP a fare scelte diverse nell’ottica delle elezioni provinciali del 2018. E’ in grado di chiarirci un po’ i termini della questione?
I ragionamenti in realtà sono due. Innanzitutto bisogna infatti arrivare infatti a mettere finalmente insieme tutti i pezzi del centrodestra, perché questo ci consentirebbe di raggiungere un’alta rappresentatività a livello provinciale. Si tratta di una rappresentatività che altrimenti rischia di essere addirittura completamente resettata. Se infatti andremo alle prossime provinciali divisi nei vari partitini rischieremo di non eleggere nemmeno un rappresentante e sarebbe davvero un disastro se consideriamo che fino a quattro anni di consiglieri ne avevamo cinque. 
Sono sempre stato convinto che se troviamo una nuova forma di collaborazione possiamo tornare forti anche a livello provinciale, giocando la rappresentatività in maniera costruttiva e propositiva anche nell’ottica di un eventuale coinvolgimento di governo insieme alla SVP. Sembra un azzardo ma in realtà non è così impossibile pensare di andare in questa direzione, viste anche le difficoltà dimostrate in questo periodo dal centrosinistra. Poi c’è la questione mia personale e su questo devo precisare di non sentirmi automaticamente candidato. 

Qual è allora la vera novità rispetto al ruolo finora ricoperto da Christian Bianchi nel centrodestra altoatesino?
Mi hanno chiesto se la candidatura a parlamentare è incompatibile con la carica di sindaco ed io ho detto di no. Ho detto che ‘sarebbe fattibile’, ma da questo a dire che sono candidato o mi candido ne corre. Fortunatamente in questo momento non faccio parte di nessun partito e quindi posso anche avere in parte quel ruolo super partes e quindi di mediazione nei confronti di tutti gli altri che mi viene riconosciuto. Faccio il sindaco di Laives ed è questo quello che i cittadini oggi mi stanno chiedendo, è importante ribadirlo. Ma continuerò anche nel mio compito di mediare. Quale sarà il mio ruolo futuro è un’altra questione, io proseguirò il mio lavoro anche a prescindere da eventuali candidature. 

Con Michaela Biancofiore lei ha avuto uno scambio di battute in punta di fioretto. La deputata le ha ricordato ruolo di sindaco  che ricopre, affermando la candidatura ‘sarà valutata’. D’altro canto anche lei ha ribattuto che lo stesso ragionamento vale per Biancofiore. Al di là della deputata berlusconiana, come ha reagito invece il resto del centrodestra alla sua presa di posizione?  
E’ da tempo ormai che riesco ad avere un rapporto positivo un po’ con tutti. Non è mia intenzione condizionare il mio ruolo ad eventuali candidature così come non è mia intenzione porre nessun tipo di veto. Lo voglio ribadire: solo mettendo insieme i cocci per chi sta nel centrodestra ci sarà la possibilità di lavorare e fare delle cose. L’alternativa è la distruzione totale, che impedirebbe al centrodestra di svolgere il suo ruolo irrinunciabile sia a livello locale che nazionale. 

Resta il fatto che le elezioni politiche sono ormai alle porte e sarà solo attraverso una candidatura autorevole e condivisa che il centrodestra avrà la possibilità di effettuare l’auspicato salto di qualità. Ed è proprio in questo senso che al sindaco di Laives Bianchi viene data molta considerazione. 
Di questo sono contento. Ma questa situazione non deve essere vista come un freno, un filtro o un obbligo da parte di nessuno. Il mio impegno ci sarà a prescindere. Spero che in quest’ottica si avanzino altre candidature, perché se io faccio il sindaco sarebbe opportuno che appunto fosse qualcun altro a candidarsi  per la Camera dei Deputati, al Senato o la Provincia. Vedremo come andrà, è ancora un po’ presto. A ben guardare anche a livello nazionale non si capisce alla fine come andrà a posizionarsi il centrodestra e quali saranno le alleanze. L’altro ieri ero a Jesolo ed ho visto che lì c’è un candidato sindaco sorretto da PD e Forza Italia, contrapposto ad un altro candidato della Lega. Esiste ancora molta confusione, insomma. 

Molto dipenderà anche dalla nuova legge elettorale… 
Già. Poi andranno visti nel concreto gli schieramenti e le forze in campo. Personalmente non faccio parte di nessuna di queste forze e quindi non ho la possibilità come altri di chiamare Roma e trovare una soluzione. La mia candidatura insomma è l’ultimo problema del mondo. Adesso la questione è fare in modo che ci sia ‘un’ rappresentante del centrodestra che possa essere votato. Chi sarà poi, lo vedremo. 

C’è quindi la sfida, cruciale, delle elezioni provinciali dell’autunno 2018. Per molti, tutti, si tratta della vera partita in gioco. E in questo senso l’esperimento in corso con SVP e centrodestra alleati a Laives, Merano, Brunico e forse in prospettiva Bronzolo potrebbe risultare molto interessante…
in questo senso sarebbe un risultato molto importante arrivare ai due appuntamenti, nazionale e provinciale, con i tre blocchi (centrodestra, centrosinistra ed SVP) senza alleanze precostituite, un po’ com’è successo a Laives. Questo per dare la possibilità ai tre schieramenti di giocarsi la loro partita senza condizionamenti. 

“L’ideale sarebbe arrivare alle elezioni nazionali e poi a quelle provinciali senza alleanze precostituite con la SVP. Di modo che i cittadini italiani possano esprimere le loro preferenze tra centrodestra e centrosinistra senza condizionamenti.”

Blockfrei come opzione ideale per poter giocare tutte le carte?
Sì, secondo me questa sarebbe la cosa più corretta da parte di tutti. Nelle ultime due elezioni nazionali abbiamo avuto a Bolzano e in Bassa Atesina un senatore eletto sulla base di un accordo tra SVP e PD, che da un certo punto di vista snatura la naturale competizione in questo collegio. Che dovrebbe essere tra centrodestra e centrosinistra italiani. La questione dovrebbe insomma essere rimessa nelle mani dei cittadini per poter pesare effettivamente il loro voto.  

In effetti la SVP in questa tornata elettorale potrebbe anche essere indotta ad assumere un atteggiamento più prudente in questo senso. 
La SVP è un partito molto grande che ha dinamiche in tutta la provincia e dove Laives è solo un ‘di cui’. Capire quali saranno le vere strategie diventa difficile, oggi come oggi. 

Lei ha avuto modo di confrontarsi anche con la SVP in quest’ottica?
No, la discussione al momento è ancora all’interno del centrodestra. Ancora non ho avuto l’occasione di parlarne con la SVP, anche se loro sono consapevoli che la posizione blockfrei a Laives ha comportato una serie di interessanti conseguenze. 

Interessante è anche il fatto che il centrodestra a Laives governa assieme alla Lega e con un accordo con il Movimento 5 Stelle. Se questo schema venisse mutuato anche per il vostro collegio della Camera potrebbero esserci dei risultati…
Sì, ma lo ripeto: prima di coinvolgere altri partiti occorre trovare la quadra nel centrodestra. Nell’ottica di ben due appuntamenti elettorali. Non sarà facile ma bisogna assolutamente lavorare in questa direzione.