Society | Scuola

Il giorno del giudizio

Resi noti i risultati delle prove Invalsi, gli studenti altoatesini migliorano, ma restano ancora difficoltà nella scuola primaria. Minnei: “Possiamo fare di più”.
Invalsi
Foto: upi

Sono oltre 2 milioni di studenti italiani coinvolti nelle prove Invalsi nel 2017 i cui esiti sono stati diffusi oggi (6 luglio). La provincia di Trento eccelle su tutti, ma non se la cava affatto male nemmeno l'Alto Adige. Per la Sovrintendenza scolastica di lingua italiana della Provincia di Bolzano i dati illustrati nel Rapporto 2017 confermano che la scuola provinciale consegue un netto miglioramento dei risultati al crescere dei gradi scolastici e che ciò è dovuto anche “all’incidenza della complessità linguistica presente nelle nostre scuole, che richiede tempi di apprendimento diversi anche per la madrelingua, specie in contesti in cui è fortemente presente una popolazione di origine immigrata - afferma la sovrintendente Nicoletta Minnei -; in ogni caso, scorporando i dati emerge che la scuola di lingua italiana riesce a essere inclusiva, senza precludere buone possibilità per tutti. Questa vocazione inclusiva - prosegue - risulta molto evidente anche dall’analisi del valore aggiunto: il nostro sistema scolastico a livello nazionale viene indicato come esempio, poiché si posiziona tra i contesti territoriali in cui la scuola è maggiormente efficiente, in termini di valore aggiunto, il cosiddetto ‘effetto scuola’, e maggiormente equa, ossia in grado di garantire a tutti e a ciascuno uguali opportunità di apprendimento. A conferma di ciò, nel Rapporto e nella sua presentazione, è stato continuamente sottolineato quanto significato abbia ‘effetto scuola’ sulla qualità del servizio”.

I dettagli

La scuola primaria consegue risultati leggermente inferiori alla media nazionale pari a 200 (-6 in italiano e -7 in matematica in seconda e -5 e -1 in quinta); ma con una grande capacità di recupero negli anni successivi che supera la media nazionale (+1 in italiano e +7 in matematica in terza media e +1 e +9 in seconda superiore). Minnei sottolinea anche che tutto il Nord-est nella primaria non ha sempre conseguito i punteggi più alti nelle varie discipline, rispetto ad altre realtà territoriali. Per quanto riguarda il cheating (che individua eventuali comportamenti poco corretti durante le prove) gli studenti altoatesini si confermano tra i più virtuosi a livello nazionale. Gli esiti delle prove vanno inoltre incrociati con altri elementi, sottolinea la Sovrintendenza: la scuola in lingua italiana somministra agli studenti delle classi 4a primaria e 2a secondaria di primo grado le prove sulla conoscenza della lingua tedesca i cui risultati, ad una prima analisi, “si confermano molto lusinghieri anche in quest’anno scolastico”. Tutti gli istituti, inoltre, si sono misurati attraverso il RAV (rapporto di autovalutazione) per individuare i propri punti di forza e di debolezza e procedere nella progettazione di misure di miglioramento.

Si può far meglio

Pur soddisfatta guardando al risultato del cosiddetto “effetto scuola” e al miglioramento progressivo, Minnei non nega che esistono margini di miglioramento (non è ancora sopita, del resto, la polemica relativa allo studio Kolipsi II dell’Eurac) soprattutto nella scuola primaria: “In questi anni abbiamo lavorato tantissimo con i docenti, mirando ad una formazione laboratoriale con materiali specifici, grazie alla quale gli alunni possono sviluppare nel lungo termine le competenze necessarie al proseguimento degli studi. I risultati Invalsi confermano il valore di questa scelta. Oltre a questi dati è per noi molto importante anche il riconoscimento dell’equità che caratterizza il nostro sistema scolastico: un valore che riteniamo molto importante”, così la Sovrintendente. 

La novità

Dal prossimo anno la prova Invalsi non farà più parte integrante dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (terza media), ma si svolgerà nel mese di aprile e la partecipazione alla prova sarà requisito di ammissione all’esame. Inoltre alle prove di italiano e matematica, dal 2017/18 si aggiungerà anche quella di inglese nelle classi quinta primaria, terza secondaria di primo grado e quinta superiore. A partire dall’anno scolastico 2018/19, inoltre, la prova verrà svolta anche nelle classi dell’ultimo anno della scuola superiore, ma non farà parte dell’esame di Stato.