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Una guida condivisa

“Decideremo tutti insieme la strada da prendere”. Intervista a Stefano Cesco, nuovo preside della facoltà di Scienze e Tecnologie di Unibz.
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Da due giorni la facoltà di Scienze e Tecnologie di Unibz ha un nuovo preside. Massimo Tagliavini è stato sostituito da Stefano Cesco che finora ha ricoperto l’incarico di vice-preside agli studi, delegato rettorale e coordinatore del Presidio di Qualità. Cesco è docente di “Biochemistry and physiology of agricultural plants“ (biochimica e fisiologia delle piante da agricoltura) e di “Management of mineral nutrition in orchards” (Gestione della nutrizione minerale delle piante da frutto), gli abbiamo, quindi, chiesto di quale tipo di nutrimento abbia bisogno la facoltà che presiederà dal prossimo primo ottobre

Professor Cesco, la facoltà di Scienze e Tecnologie è già sbocciata? Continuerà a fiorire?

"La Libera Università di Bolzano è una pianta giovane che sta crescendo a ritmo elevato. Ha un valore aggiunto, il trilinguismo, che sta alla base di un multiculturalismo che arricchisce sia la didattica che la ricerca. Dal canto suo, la facoltà di Scienze e Tecnologie è ancora più giovane, è nata nel 2007 ed è cresciuta sotto la guida di Tagliavini che l'ha costruita partendo da zero. Ora è solida ed in fase di grande crescita".

Proseguirà sulla stessa linea di Tagliavini, ha pensato ad alcune innovazioni?

"Quando ho dato la mia disponibilità a svolgere questo servizio ho precisato che avrei accettato con l'intenzione di accompagnare la crescita della facoltà per il raggiungimento di obiettivi definiti collegialmente. Il mio predecessore ha praticamente fondato questa facoltà potendo inizialmente contare solo su pochi collaboratori. E’ veramente molto quello che gli dobbiamo. Lo sviluppo, anche numerico, che è intervenuto successivamente, da un lato consente ora di contare su una sempre maggiore condivisione delle responsabilità, ma dall’altro impone una maggiore distribuzione di ruoli per una gestione condivisa e consapevole delle sfide che ci attendono. Vorrei che io e i vice presidi fossimo in grado di conciliare la crescita con il mantenimento di un ambiente aperto, in cui c'è spazio per tutti e nel quale tutti si sentano parte attiva"

Unibz è una università piccola che sorge in un territorio particolare. Questo è un vantaggio o uno svantaggio?

"E' vero, l'ateneo vive e si rapporta con un territorio con caratteristiche speciali, che richiedono attenzioni particolari ma offrono al tempo stesso opportunità uniche. Penso, che l'università debba sapere interpretare la propria triplice missione (istruire, fare ricerca e trasferire tecnologia) sapendola declinare secondo il vero vantaggio della terra in cui opera. Sono missioni ovviamente interdipendenti. Credo inoltre che l'essenza dell'università stia nel farsi motore di sviluppo e presenza di riferimento e raccordo per le altre istituzioni, enti o attori del territorio in una visione di collaborazione strategica di lungo periodo ".

Un'ultima domanda, sta per iniziare un nuovo anno accademico, ha un messaggio per gli studenti?

"Già nel passato ho avuto la fortuna di costruire sempre un rapporto diretto con loro, pur nel rispetto dei ruoli. Non si può dimenticare che sono proprio gli studenti ad essere i primi fruitori del nostro servizio. Vorrei dire loro che quando si iscrivono ad una università raccolgono una sfida, ma in questo non devono sentirsi soli e tantomeno vedere i docenti come una controparte. Noi, come loro, desideriamo che il conseguimento del titolo di studio sia un passaggio fondamentale della vita professionale e non, e per questo intendiamo accompagnarli da vicino nel processo di formazione."