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“Trovare tecnici ormai è impossibile”

La Provincia firma la convenzione con le Acciaierie Valbruna per formare e reclutare lavoratori all’interno delle scuole: “Luoghi sicuri, noi non siamo l’Ilva di Taranto”
Sciopero Valbruna 13.6
Foto: Othmar Seehauser

È stata firmata questa mattina (6 settembre), presso l’Istituto Galilei di Bolzano, la convenzione quadro tra la Provincia e Acciaierie Valbruna Spa per dare vita a una collaborazione, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, tra istituti scolastici di secondo grado e l’azienda di via Volta con l’obiettivo, hanno spiegato in conferenza stampa il Vicepresidente e assessore alla Scuola italiana Giuliano Vettorato, il Direttore per l’Istruzione e la Formazione Italiana Vincenzo Gullotta e l’amministratore delegato di Acciaierie Valbruna SpA Ing. Ernesto Gresele Amenduni, di far fronte alla carenza di personale all’interno delle acciaierie e di offrire opportunità di formazione e inserimento lavorativo agli studenti in attesa del diploma.

Galilei valbruna provincia
Dalle scuole alle acciaierie: All'Istituto Galilei è stata firmata la convenzione con le Acciaierie Valbruna per formare e reclutare lavoratori all’interno delle scuole

 

“Ognuno faccia il percorso formativo che ritiene opportuno, ma il mondo del lavoro oggi richiede tecnici. Nel settore della meccatronica li stiamo assumendo da Verona. Siamo felici di avere un’azienda che decide di investire nella formazione dei più giovani”, ha detto Vettorato.

“Noi abbiamo impianti all’avanguardia ma senza risorse umane non andiamo lontano – ha affermato Amenduni -. Il mercato del lavoro ha delle caratteristiche completamente diverse da 30 anni fa e la formazione non è più quella di un tempo. Oggi abbiamo difficoltà a reperire tecnici per garantire il futuro della nostra azienda. Per questo abbiamo voluto avere un rapporto diretto con la scuola per offrire la possibilità di avere formazione specifica in azienda”. 

Per Amenduni è necessario sfatare il mito negativo che accompagna il contesto lavorativo siderurgico: “Le nostre acciaierie non sono i luoghi infernali di dieci anni fa e nemmeno simili all’Ilva di Taranto, che è l’unica realtà italiana che produce acciaio da Altoforno. Avrete modo di rendervi conto – dice rivolgendosi agli studenti presenti – che sono luoghi sicuri e tecnologici e non vi è più nulla di quanto si può immaginare”. 

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Lo stabilimento di Via Volta: “Le nostre acciaierie non sono i luoghi infernali di dieci anni fa e nemmeno simili all’Ilva di Taranto" (Foto: Othmar Seehauser)

 

L’accordo ricalca, con l’obiettivo di ampliarla, la collaborazione intrapresa lo scorso dall’istituto Galilei con le Acciaierie, un percorso di 30 ore svolto direttamente in azienda il pomeriggio, alternando lezioni teoriche ad alcune esperienze all’interno dei luoghi di produzione. Ogni scuola, ha fatto presente Gullotta, avrà modo di concordare direttamente con l’azienda il tipo di percorso e alcune si sono già fatti avanti, come l’Istituto Rainerum: “I tecnici sono fondamentali ma purtroppo queste figure mancano e rischiamo il blocco delle nostre attività – ha sottolineato il sovrintendente -. Questa convenzione non resterà sulla carta ma troverà riscontro reale già dalle prossime settimane”.

 

Formazione o manodopera gratuita?
 

Oltre i proclami rimane il nodo irrisolto della sicurezza: chi garantisce che lo studente, che passa dalle aule di scuola ai locali della fabbrica, non venga sottoposto a pratiche di sfruttamento rischiose per la propria incolumità? 

La cronaca, anche locale, ha riportato episodi di gravi incidenti, talvolta mortali, che hanno coinvolto giovani studenti, spesso minorenni, durante l’alternanza scuola-lavoro: Lo scorso anno, a Merano, un 17enne ha riportato ustioni gravi all’interno di un’officina ma la scia di incidenti sul lavoro che coinvolgono i giovanissimi è lunga: il rapporto Unicef "Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro" rivela che dal 2017 al 2021, solamente nella Provincia autonoma Bolzano sono stati denunciati 12.724 infortuni che hanno coinvolto lavoratori di età inferiore ai 19 anni (oltre il doppio dei 5799 registrati nella vicina Trento) su un totale di 223.262 a livello nazionale. 

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Valbruna in sciopero: Lo scorso giugno gli operai del colosso siderurgico hanno intrapreso una battaglia contro la dirigenza che ha decurtato il premio di risultato in caso di malattia (Foto: Othmar Seehauser)

 

Per Vettorato, oltre ai controlli degli ispettorati provinciali, “la vera sorveglianza si fa investendo in sicurezza e informazione”, affermando che saranno previsti anche percorsi teorici per apprendere i protocolli inerenti alla sicurezza sul lavoro: “Bisogna investire prima di controllare” ha ribadito l’Assessore.

I ragazzi non sono mai stati lasciati soli

Anche la preside Paola Burzacca ha voluto rimarcare il carattere formativo dell’esperienza dell’Istituto Galilei con le Acciaierie Valbruna: “I ragazzi – ha assicurato la dirigente – non sono mai stati lasciati soli, c’erano delle aule ad hoc per sperimentare determinati aspetti lavorativi in affiancamento al percorso teorico. Sono stati accompagnati dai tecnici a vedere le lavorazioni ma non vi hanno preso parte”.

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La firma della convenzione: "Tutto può accadere ma noi facciamo del nostro meglio" 

 

“Abbiamo a cuore la sicurezza di chiunque entri nelle Acciaierie – è quanto sostiene l’ Amministratore delegato della Valbruna –.  Anche nella nostra azienda ci sono stati incidenti mortali ma l’ultimo, del tutto anomalo, risale a 22 anni fa, ed è da tempi immemorabili che non accadono infortuni gravi. In genere, gli incidenti sul lavoro accadono per via dell’assenza di controlli da parte dell'azienda, come l’operaio che cade dal tetto perchè non aveva l’imbracatura, ma ancor più spesso – è quanto sostiene Amenduni – hanno luogo per effetto della troppa confidenza con cui si svolge un’attività, che dopo anni diventa automatica e il livello di attenzione cala. Tutto può accadere ma noi facciamo del nostro meglio, siamo controllati e cerchiamo di essere trasparenti. Più di questo non possiamo fare”.