Society | L'indagine

Vaccini, il 70% in Alto Adige è a favore

Una gran parte dei genitori rifiuta l’obbligatorietà e dichiara di non sentirsi adeguatamente informata. Criticata la campagna dell’Asl. Il sondaggio di APOLLIS e CTCU.
Vaccini
Foto: upi

Sul tema dei vaccini l’attenzione resta alta. Il Centro tutela consumatori dell’Alto Adige in collaborazione con l’istituto di ricerca APOLLIS ha condotto un breve sondaggio sul tema. In agosto, a seguito della conversione in legge (il 28 luglio), del decreto sull’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione a scuola dei minori da 0 a 16 anni, un campione di 200 mamme e papà è stato intervistato personalmente sulla base di un questionario standardizzato. Il campione era rappresentativo di tutte le famiglie in Alto Adige con figli da vaccinare, tenendo conto di criteri come gruppo linguistico di appartenenza, territorio di residenza, grado di formazione. “È tuttavia bene precisare che si tratta di un campione solo limitatamente rappresentativo, nel senso che esso cerca di rappresentare solo delle tendenze in atto e quindi anche le percentuali indicate devono essere lette quali valori, all'incirca, indicativi dei fenomeni esaminati”, sottolinea il CTCU.

I dati raccolti rivelano che il 70% è favorevole ai vaccini, sebbene la maggioranza degli intervistati respinga l’obbligatorietà prevista per legge. Si è fatta distinzione fra 3 “tipologie” di genitori: i “sostenitori liberali dei vaccini”, ovvero il gruppo maggiormente rappresentato, che è quello a favore delle vaccinazioni, ma che al tempo stesso è anche per la libertà decisionale dei genitori dopo un'adeguata informazione a riguardo; i “sostenitori dell’obbligo di vaccinazione”, genitori, spesso di lingua italiana in numero superiore alla media, che sono d’accordo con l’obbligo di vaccinazione imposto dalla legge e relative sanzioni (anche il possesso di una formazione scolastica di livello superiore oppure appartenere ad una professione sanitaria aumentano la probabilità di adesione all’obbligo di vaccinazione); infine gli “scettici dei vaccini”, un gruppo più ristretto di genitori, prevalentemente di lingua tedesca, che si oppone radicalmente all'obbligo di vaccinazione, con un atteggiamento che va dallo scettico al decisamente contrario. 

"Un così rigido perseguimento dell’obbligo di vaccinarsi, può portare molti genitori a forme di reazione difensiva, poco utili per perseguire chiare politiche di tutela della salute"

“L'obbligo di vaccinazione, introdotto in maniera così sorprendente e senza un'adeguata campagna informativa - commenta Hermann Atz di APOLLIS, l’accademico (e politologo) che ha condotto lo studio insieme a Elena Vanzo e Philipp Ellemunter -, ha portato a una grande irritazione soprattutto da parte di genitori di lingua tedesca. Nonostante la maggior parte di essi vedano l’utilità dei vaccini, ritengono altresì importante di poter decidere in piena libertà se, quando far vaccinare i propri figli, e anche contro quali malattie. Un così rigido perseguimento dell’obbligo di vaccinarsi, può portare molti genitori a forme di reazione difensiva, poco utili per perseguire chiare politiche di tutela della salute”. 

Da segnalare, inoltre, che una parte considerevole (35-45%) di tutti e tre i gruppi di genitori si sente poco o per nulla informata sui vantaggi e sugli svantaggi delle vaccinazioni pediatriche. La campagna informativa organizzata dall’Azienda sanitaria locale, e lo ha dimostrato anche la scarsa affluenza agli incontri, viene valutata in modo abbastanza critico, e “in maniera veemente soprattutto dagli scettici”, riporta l’associazione dei consumatori. A proposito di informazione “trasparente e oggettiva” Walther Andreaus, direttore del CTCU, dichiara: “Se organizzazioni indipendenti, venissero messe nelle condizioni, attraverso adeguate risorse, di rappresentare adeguatamente le necessità informative dei genitori interessati, crediamo che esse manifesterebbero sicuramente la propria disponibilità a riguardo”.