Economy | La protesta

Antifa Meran dalla parte dei lavoratori

Il gruppo di militanti esprime solidarietà per i dipendenti della Solland Silicon: “situazione inaccettabile, pronti a organizzare iniziative in comune”.

Le tormentate vicissitudini degli operai della Solland Silicon di Sinigo raccolgono attestati di solidarietà anche da parte degli attivisti del gruppo Antifa Meran; ieri sera (5 novembre) alcuni di loro si sono ritrovati davanti allo stabilimento per esprimere la loro vicinanza ai lavoratori. 

“Dopo mesi di promesse non mantenute da parte della dirigenza e di stipendi non pagati, i lavoratori della Solland Silicon, ex reparto policristallo della MEMC di Sinigo, rimangono senza risposte e certezze riguardo il loro futuro. Da un lato sono in balia di un imprenditore senza scrupoli, pronto a giocare con la vita dei propri dipendenti, mentre dall'altro si trovano davanti al muro di istituzioni sorde a livello locale e impegnate, su scala nazionale e internazionale, a rendere sempre più precario e ricattabile il lavoro. Tutto questo è inaccettabile! Con questo breve comunicato vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori della Solland Silicon di Sinigo, una solidarietà che non vogliamo limitare alle sole parole, ma che vogliamo trasformare in solidarietà attiva. Ci mettiamo quindi a disposizione dei lavoratori per eventuali iniziative in comune, siano esse di sensibilizzazione e informazione o di lotta e rivendicazione” (Antifa Meran).

Intanto, a ieri, le spettanze di luglio, agosto e settembre sono state recapitate a 87 lavoratori su 157, ma Massimo Pugliese, ceo del gruppo Pufin Power, ha garantito che i bonifici sono partiti per tutti e che è solo questione di tempo. L’imprenditore irpino chiede ora di sospendere lo sciopero ad oltranza: se non riparte la produzione lo stabilimento verrà messo in stand by e i dipendenti mandati in cassa integrazione. I sindacati non ci stanno, finché non saranno liquidati tutti gli arretrati si continuerà con l’astensione dal lavoro, ma alcuni lavoratori stanno valutando se far ripartire la produzione. A rischio cassa integrazione, nel frattempo, anche i dipendenti della SunEdison: alla fabbrica manca infatti la fornitura di triclorosilano, che è anche la sola possibilità per non far chiudere i battenti alla Solland Silicon.