Politics | Passaggio di consegne

L'ultimo giorno dell'era Durnwalder

La provincia di Bolzano cambia registro: il presidente 'celebra' oggi la sua ultima giunta e si appresta a lasciare il posto al successore. Nulla sarà più come prima.

Come accade per tutti i periodi storici sarà solo il tempo a definire i contorni dei 25 anni di governo dell'uomo di Falzes. In queste ore intanto si rincorrono citazioni dei record, saluti ed ossequi, conditi da sguardi in gran parte attoniti di fronte al grande cambiamento. 

Il presidente è sopravvissuto politicamente, si diceva in rete, a 14 presidenti del consiglio italiani e 5 cancellieri austriaci. Potremmo anche aggiungere che Durnwalder ha incontrato 4 presidenti della Repubblica italiana (di cui 1, Napolitano, vale doppio). Con l'aggiunta ancora di tre vescovi di Bolzano Bressanone, un'infinità di commissari del governo e questori, e chi più ne ha più ne metta.
Ma soprattutto presidente della provincia è sopravvissuto, questa volta fisicamente, alla grande paura dell'infarto di un mese fa. Lo stesso accidente che pochi mesi prima si era portato via Remo Ferretti, storico vicepresidente e compagno di viaggio della prima fase della carriera di Durnwalder. 

Nel penultimo giorno di lavoro al LH (n.d.r. Landeshauptmann) è stata tributata la standing ovation dei direttore d'ufficio della provincia e dei suoi più stretti collaboratori. Gli è persino giunta una onoreficenza dal lontano Burkina Faso, frutto maturo dei tanti viaggi compiuti dal Landeshauptmann per battezzare la cooperazione allo sviluppo provinciale. 

Da domani, giorno dell'insediamento del suo successore Kompatscher, Durnwalder sarà solo un seppur autorevole spettatore nel 'suo' Sudtirolo. Quasi un papa in pensione, potremmo dire. Con ogni probabilità naturalmente e frequentemente interpellato - come già accadde per Silvius Magnago, privatamente e pubblicamente - per interpretare e raccontare la parabola della sua terra. Un Sudtirolo adottato quando i contadini ancora dettavano legge, e riconsegnato in un'epoca in cui l'agricoltura si appresta ad essere consegnata nelle mani di Arnold Schuler, e la scuola e cultura, scorporata dal passato (i musei), al giovanissimo Achammer. 

Il dejavù è dietro l'angolo, ed è stato prefigurato su Salto già nell'agosto scorso
Ma solo nei prossimi mesi potrà essere assaporato fino in fondo, in tutta la sua ricchezza di aromi agrodolci.