Lockdown Blues
“Volevamo dare un nostro contributo a questo periodo storico”, ci racconta Nico Aldegani, tastierista del Lukas Insam Trio a proposito del nuovo video musicale realizzato durante il secondo lockdown tra novembre e dicembre 2020. Il trio votato al blues e al funk suona sia brani composti da loro che cover e qui ha optato per un pezzo molto noto di Bobby “Blue” Bland, scomparso 83enne nel 2013, tra i maggiori narratori di storie del blues e del soul, tanto che spesso veniva chiamato “leone del blues” o persino il “Sinatra del blues”. Il brano scelto, Ain’t No Love in the Heart of the City, fu un enorme successo del R&B, già ripreso più volte da altre band nel passato e anche campionato per un album di hip-hop. Bland lo aveva inciso nel 1974 per il suo album Dreamer, il testo parla di amore ma anche di povertà in ambienti urbani, mancanza di speranza e della difficoltà di raggiungere i propri obiettivi quando manca ogni supporto esterno. Concetti questi che si possono dire più che attuali, data la sempre più diffusa povertà tra le persone a causa delle restrizioni socio-economiche che si ripercuotono sulle nostre vite. Non c’è amore nel cuore della città, dice il titolo del brano, dove per amore si possono leggere appunto significati più ampi: amore per le persone, per la vita, per il lavoro, per l’essere, per l’ambiente…
Nella versione dell’Insam Trio è interessante che quel testo plurimo a livello di lettura e di interpretazione sia accompagnato da una colonna visiva che intende rappresentare da un lato quel “vuoto di amore” e dall’altro (forse) vuole riempire quel vuoto con immagini della natura, che da sempre ci offre quell’amore incondizionato conosciuto da piccoli grazie a quello dei genitori, o perlomeno dovrebbe essere così… Mentre ascoltiamo la musica, i nostri occhi vedono immagini di facciate di case, strade deserte in città, corse in macchina diurne sulle strade in campagna, corse in macchina notturne attraverso deserti urbani illuminati dalle luminarie natalizie, visioni su paesaggi attraverso una recinzione in rete metallica. Sono tutte immagini volutamente decolorate per rappresentare meglio quella malinconia e quello “spleen” del “tutto chiuso”, tutto fermo, tutto calato nel silenzio.
Non siamo animali da prove
Il Trio è composto dallo stesso Lukas Insam (voce e chitarra), un volto noto anche a livello nazionale del blues made in Italy, Nico Aldegani (hammond e piano) e Davide Ropele (batteria), che vivono fisicamente distanti in diverse località e da un po’ di tempo si incontrano soprattutto (e per certi periodi solamente) online. In mancanza di concerti col pubblico suonano ognuno per sé ma hanno anche voglia di fare musica insieme. Così nel corso delle loro riunioni saltano fuori idee che poi si trasformano in progetti sotto la sapiente guida del “direttore d’orchestra” Lukas. All’ultimo album uscito con canzoni del Trio sono seguite alcune cover riarrangiate, peraltro una modalità richiesta dalla stessa tradizione del blues, quella di riprendere i brani di altri per continuare sempre a confrontarsi con i nuovi e vecchi maestri.
Ma come funziona un’incisione di un gruppo musicale quando non è possibile suonare assieme ma ognuno è rinchiuso in casa propria? Il tutto avviene a più riprese, ci spiega Aldegani: Lukas, l’arrangiatore dei pezzi, crea una base, ad essa gli altri aggiungono le sonorità del proprio strumento, ognuno in un file separato. Da qui si elabora una struttura musicale, poi per realizzare la vera incisione si riparte dal batterista, che registra la sua colonna sonora, e sopra seguono gli altri. “Un processo molto creativo da non sottovalutare per le sue caratteristiche evolutive”, afferma ancora Aldegani, perché di fatto riprende un po’ il loro modo di suonare, che si basa più sulle improvvisazioni che sulle prove insieme. Una volta registrata la base musicale è stata montata la parte video, anche questa “cucita” assieme da singole riprese effettuate da ogni componente col proprio cellulare nel proprio circondario: Davide Ropele ad Appiano, Nico Aldegani a Bolzano e Lukas Insam a Terlano.
“Non siamo animali da prove”, dice ancora Aldegani. Infatti sono piuttosto animali da palcoscenico, dove effettivamente danno il meglio di sé. Provare per credere!