Society | Violenza

Oggi è il giorno per dire no

Disco verde alla mozione dei Freiheitlichen per contrastare la violenza sulle donne con un pacchetto di misure. L’iniziativa di ActionAid: corti per esortare la denuncia.
Violenza donne
Foto: ActionAid

Un pacchetto di misure per tutelare le donne in Alto Adige da aggressioni e forme di violenza a sfondo sessuale, questa la richiesta formulata sotto forma di mozione da Ulli Mair. Intenzionata ad evitare i consueti allarmismi la consigliera provinciale dei Freiheitlichen, ha dichiarato: “Non voglio parlare di piccola criminalità, ma molte donne riferiscono del furto della borsetta o di essere derubate rientrando la sera: bisogna parlarne apertamente, senza mal interpretata tolleranza”, e ha aggiunto che tante giovani rinunciano a denunciare perché si sentono lasciate sole, “le forze dell’ordine dicono che hanno le mani legate”. Mair ha inoltre citato i recenti dati ASTAT sottolineando l’aumento della percezione di insicurezza.

Fra i sostenitori della mozione Brigitte Foppa dei Verdi proponendo misure di informazione e sottolineando che “gran parte della violenza è perpetrata tra le mura domestiche (più del 75%, ndr), tuttavia è molto importante la gestione dello spazio pubblico in una maniera favorevole alle donne, ovvero con illuminazione, senza passaggi in tunnel, per esempio”. Pollici alzati anche da parte di Myriam Atz Tammerle di Südtiroler Freiheit la quale ha riferito che la Germania ha introdotto nel 2014 un piano di azione con 130 misure da cui si potrebbe prendere spunto, anche come Euregio. 

Per l’assessora Martha Stocker oltre alle percezioni bisogna tenere conto dei dati oggettivi. La linea è quella di attuare e integrare misure già decise dalla giunta come lo Heimweg-Telefon, senza varare un unico pacchetto. “In prima linea - ha detto l’asssessora - sono comunque sollecitate le forze di polizia, con cui la Provincia si confronta, tuttavia i dati effettivi (forniti dalla Commissione parlamentare competente) rilevano un calo dei fatti violenti in Italia pari al 12% in 6 anni. Anche i contatti preso le Case delle Donne sono passati dai 700 nel 2014 ai 562 nel 2016”. Mair ha ribattuto che all’inaugurazione dell’anno giudiziario si sente invece parlare di aumento dei casi di violenza in tutti i settori e che un segnale chiaro del consiglio provinciale rafforzerebbe le forze dell’ordine. La mozione è stata quindi approvata con 15 sì, 13 no e 1 astensione.

Nel frattempo in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, ActionAid e Rosato hanno lanciato un video contest sul tema della violenza contro le donne dal titolo “Today is the day to say no” (“Oggi è il giorno per dire no”). I filmmaker di Userfarm (piattaforma di video crowdsourcing) hanno realizzato dei cortometraggi incentrati sulle varie declinazioni di violenza subite dalle donne - nella maggior parte dei casi tra le mura domestiche -, da quella fisica e sessuale a quella psicologica alla privazione della libertà personale ed economica. Obiettivo dell’iniziativa è sollecitare le donne a denunciare le molestie di cui sono vittime. Dei 70 video ricevuti, quattro sono i vincitori, tra cui due italiani. Ecco il video che si è classificato primo: “Believe in yourself”, realizzato da Arthur Chays, Charlotte Robin, Guillaume Balvay e Marie Laroche: