Society | Lavoro.

Pulire i cessi

È tempo di riscattare dal pregiudizio il lavoro e certi lavori in particolare. Insieme a coloro che li svolgono: 10mila persone in Alto Adige.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Mandare qualcuno a pulire i cessi (pubblici) è percepita ancora oggi come una delle peggiori infamie. Nel passato era anche una misura adottata dalle varie dittature nei confronti degli oppositori. Ma ancora nel presente, per questo lavoro non c’è un completo riscatto. Nei giorni scorsi, un importante Ente Pubblico altoatesino, di fronte alla necessità di provvedere all’igiene dei WC pubblici, deliberava che “il servizio non può essere garantito da personale dell’Ente”, anche per la difficoltà di individuare dipendenti con contratto a tempo indeterminato (!) da adibire specificamente a questo servizio. Ci sarà, in alternativa, qualche precario “socialmente svantaggiato” adatto a questo lavoro…

Tanto velocemente cambia il mondo, tanto lentamente cambia la nostra mentalità. L’igiene dei luoghi e dei servizi pubblici fa la classifica dei diversi Paesi: giriamo il mondo e lo giudichiamo giustamente (anche) da come abbiamo trovato i WC. Chi li tiene puliti, fa un lavoro importante e non è un alieno sociale.

In provincia di Bolzano ci sono oltre 10.000 persone (uomini, ma soprattutto tante donne), dipendenti addette alle pulizie dei luoghi pubblici. Un settore strategico per la salute e l’economia della nostra comunità provinciale. Puliscono anche i cessi. Per noi.