Chronicle | Italicum

Svp-Patt matrimonio in crisi?

Alle prossime elezioni politiche nazionali Patt e Svp potrebbero non presentarsi assieme. La dimostrazione di forza del presidente Ugo Rossi.

Per anni il copione è stato immutato. Svp grande partito che rappresenta più della metà dei sudtirolesi, Patt stella alpina più piccola che segue Brennerstrasse 7 e si unisce per le competizioni più importanti (nazionali ed europee). L'ultima volta alle Europee 2014 per Herbert Dorfmann.
Le dichiarazioni di Ugo Rossi oggi al quotidiano L'Adige potrebbero però segnare un punto di svolta, «alle Politiche non è detto che sosterremo la Svp». L'Italicum è stato approvato lunedì 4 maggio alla Camera, firmato poco dopo dal presidente Mattarella e già sono in corso i primi ragionamenti politici su quali potrebbero essere gli schieramenti alle prossime politiche nazionali. L'Italicum varrà dal primo luglio 2016, scadenza naturale della legislatura è febbraio 2018. Chissà se si voterà prima della scadenza naturale, è il solito rebus all'italiana. Il Trentino-Alto Adige avrà un regime particolare all'interno dell'Italicum. Deve ancora essere pubblicato il testo della nuova legge elettorale su www.camera.it, ma ciò che è al momento chiaro è che nella nostra regione ci saranno 8 collegi uninominali e gli altri 3 posti alla Camera verranno suddivisi in modo proporzionale, con le consuete norme che salvaguardano le minoranze linguistiche.

Renzi martedì a Trento ha parlato di Pd e Cantiere civico democratico. Quindi la “pensata” di Lorenzo Dellai è stata lungimirante. Tanto da far gola anche a Rossi, che considera il peso elettorale attuale del Patt. Per darsi un'idea il Patt oggi elettoralmente vale quasi il 18%, mentre nel recente passato non ha mai superato la doppia cifra. Di qui la voglia di presentare Pd-Ccd-Patt nei quattro collegi uninominali (Trento, Lavis, Pergine, Rovereto) e la stessa formazione anche per la scheda proporzionale. La platea di possibili candidati e ricandidati è ampia, visto che il Senato non dovrebbe essere più eletto direttamente dai cittadini. Al senatore del Patt Franco Panizza andrebbe su misura il collegio di Lavis e delle valli del Noce, al deputato Mauro Ottobre quello di Rovereto e la “Busa”. Poi Lorenzo Dellai nella sua Trento e qualcuno del Pd in Valsugana-Fiemme-Fassa-Primiero, il collegio più difficile da vincere per il centrosinistra autonomista.
La Svp per avere il riconoscimento di partito della minoranza linguistica dovrebbe quindi riuscire ad ottenere da sola un 20% regionale e difficilmente potrebbe ambire ad un ulteriore seggio al proporzionale, perché, come con il Mattarellum in vigore fino al 2006 vanno scorporati i voti dell'uninominale da quelli nel proporzionale. E dei tre posti riservati alla regione nel proporzionale due andranno a chi si aggiudica il premio di maggioranza nazionale.

Alla domanda “Ma il Patt è necessario alla Svp per avere voti in Trentino per superare la soglia del 20%...” la risposta dà il senso di come le trattative siano ancora aperte. Con la logica del chi offre di più tipica di chi è ago della bilancia. «Vedremo chi offrirà condizioni migliori per noi. Il Patt punta ad essere la gamba territoriale autonomista – spiega Rossi - di un centrosinistra autonomista con la stessa dignità e parità dell'altra gamba».
Nei collegi altoatesini quindi potrebbe esserci sfida incerta a Bolzano, Svp vincente ad Appiano, Bressanone, Merano, con i 3 seggi proporzionali da giocare fra centrosinistra, centrodestra e M5S.