Politics | Dal consiglio

La moneta che non spopola

Una soluzione per affrontare la crisi economica, la mozione di Köllensperger (5 stelle) sulla moneta complementare respinta a maggioranza dal consiglio provinciale.
Paul Köllensperger
Foto: Suedtirolfoto.com/Othmar Seehauser

Una moneta complementare per garantire l’assistenza di base e incrementare la capacità di acquisto delle persone oltre che per promuovere l’economia locale e aumentare il valore aggiunto nell’ottica di un’economia del bene comune. Questo, in sostanza, l’intento contenuto nella proposta del consigliere provinciale dei 5 stelle Paul Köllensperger che però non è piaciuta al consiglio provinciale che l’ha respinta a maggioranza.

Per Köllensperger l’esempio da seguire è quello della Baviera con la moneta Chiemgauer, o di altre regioni che hanno adottato sistemi di scambio di buoni, e così anche in Alto Adige “si dovrebbe introdurre una moneta complementare, con un sistema basato su buoni o voucher, l’introduzione di una struttura cooperativa di cui sono soci gli esercizi in cui la valuta è accettata, la riduzione esentasse del prezzo, l’erogazione di parte delle prestazioni sociali in moneta locale con cui acquistare beni primari e servizi”, così il consigliere pentastellato.

La mozione impegnava la giunta a incaricare un gruppo di lavoro di elaborare entro 6 mesi la proposta di un progetto per una moneta complementare in Alto Adige, e a verificare successivamente il funzionamento di questa moneta, da utilizzare inizialmente per finalità e in ambiti selezionati, per esempio per aumentare, ad esempio, le pensioni minime, erogare l’assegno al nucleo familiare, il sussidio casa.

Scettico, tuttavia, si è dimostrato Andreas Pöder (BürgerUnion): “Bisogna considerare anche che ci si trova in una regione turistica, dove arriva denaro da fuori. Va verificata la reale applicabilità del sistema, anche dal punto di vista giuridico, ma va considerato anche che una moneta locale forse non sarebbe introducibile su tutto il territorio dell’Euregio”. Sulla stessa linea Sigmar Stocker (Die Freiheitlichen) e Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) che sottolineano l’ipotesi emissione di sussidi in forma di buoni o voucher, ma esprimendo, anche in questo caso, dubbi sull’applicazione del sistema nell’Euregio.

Il presidente Arno Kompatscher, infine, ha fatto riferimento ad esperienze di moneta complementare già compiuti (si parla addirittura di 40 in Germania), alcune delle quali andate a buon fine, ma evidentemente non tutte. “Il sistema tutela i circuiti regionali, ma in passato si è rivelata poco efficiente, e non è sempre amato dai cittadini, tanto che a livello europeo il successo è stato limitato. Il sistema è incompatibile inoltre con la struttura fiscale locale; inoltre contributi in forma di prestazione sono già stati introdotti in provincia”, afferma Kompatscher.

Bild
Profile picture for user gorgias
gorgias Wed, 06/07/2017 - 16:25

Das ist eine Frechheit hier den Chiemgauer als Vorbild zu nennen. Dieser wird nicht verwendet um Sozialleistungen auszubezahlen sondern wird durch freiwilligen Eintausch von Euro im Umlauf gebracht.
Das weitere Problem ist, dass jene die dann in dieser Komplementärwährung Sozialleistungen erhalten weiter stigmatisiert werden und Komplementärwährungen als eine Form von Armengeld wahrgenommen wird.

Obwohl ich Komplementärwährungen mit Umlaufsicherung interessant finde wie der Chiemgauer, (übrigens von Umlaufsicherung wird hier auch nicht gesprochen) bin ich froh dass man diese Missgeburt frühzeitig abgetrieben hat.

Wed, 06/07/2017 - 16:25 Permalink