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Sense and Sensibilia

Cosa percepiamo realmente? Come possiamo verificare l'assunzione di verità predicata dai nostri sensi? Risposte trovate nella mostra curata da Luigi Fassi e Chiara Nuzzi.
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Foto: Galleria Doris Ghetta

In Sense and Sensibilia, pubblicato postumo nel 1962 e destinato a divenire un capitolo decisivo nel pensiero filosofico della seconda meta del Novecento, il filosofo inglese J.L. Austin aveva indagato il ruolo della percezione e la relazione tra i dati percepiti dai nostri sensi e gli oggetti reali.

Le argomentazioni di Austin hanno provato a indagare tali quesiti per distinguere in termini di analisi filosofica ció che riteniamo essere realta da ció che e invece un'esperienza soggettiva che vuole ergersi al rango di verita. Si potrebbe cosí riassumere lo sfondo delle argomentazioni di Austin in filosofia del linguaggio come il tentativo di discernere tra la percezione come un rapporto di relazione oggettiva con la realta e la percezione come un'esperienza meramente soggettiva e culturalmente determinata del mondo.
Non e senza un tocco di ironia (a partire dall'assonanza dei loro cognomi) che Austin abbia scelto di raccogliere le sue riflessioni sul tema con un titolo, Sense and Sensibilia, che riecheggia quello del celebre romanzo del 1881 di Jane Austen, Sense and Sensibility.

Se la scrittrice adombrava nel libro il possibile contrasto tra il sense inteso come razionalita obiettiva e la sensibility come dimensione piu soggettiva e dunque irrazionale del sentire umano, il filosofo distingue nella sua formula tra sense come percezione sensoriale e sensibilia come dimensione piu imprevedibile determinata dalla mutevolezza dell'esperienza individuale e delle sue sfumature in rapporto agli stimoli del reale. Ció su cui Austen prima e Austin successivamente hanno rivolto la nostra attenzione e la complessita del rapporto tra percezione e mondo circostante, data dal caleidoscopico sistema di differenze e sfumature soggettive e oggettive che influiscono su tale relazione, dando origine a una molteplicita sempre cangiante di interpretazioni e forme di percezione, sino a poter affermare come reali e concrete delle esperienze che invece sono solo soggettive, parziali e inaffidabili.

Sense and Sensibilia è cosí un modello di analisi della percezione come strumento per interpretare la realta. Attraverso una selezione di opere di dieci artisti di una giovane generazione internazionale, la mostra prende in considerazione come, attraverso la variabilita del punto di vista sensoriale, la percezione della storia, delle relazioni sociali e della consapevolezza politica possano essere mutate e riscritte, dando origine a nuove visioni.

Gli artisti manifestano cosí i cambiamenti che la percezione, come poliedrico canale di conoscenza del mondo, puo determinare a livello personale e comunitario. Ricordi, dati biografici, traumi individuali e mutamenti globali, sono tutti filtrati dall'ambiguita tra ció che è e ció che appare cosí come dall'impossibilita di racchiudere in un'unica interpretazione cognitivamente conclusiva cio che la realta propone. Ecco perché tanto il sense, la capacita di raziocinio sensoriale, quanto i sensibilia, gli elementi di variabilita interpretabile offerti del reale, sono determinanti nel plasmare l'esito della nostra esperienza del mondo.