Politics | Desaparecidos

Argentina: il nipote ritrovato

È stato il DNA a dare un volto a Guido Carlotto, nipote di Estela leader delle nonne di Plaza de Majo che l'anno scorso a Bolzano aveva raccontato la sua storia.

Ha coronato un sogno lungo 36 anni e sorgente di speranza. La leader argentina delle Abuelas de Plaza de Majo Estela De Carlotto, ospite l’anno scorso a Bolzano per raccontare la storia della figlia desaparecida, ha finalmente ritrovato il suo nipote scomparso subito dopo la nascita avvenuta durante la prigionia della madre
Il ‘ritrovamento' è avvenuto grazie al test del DNA al quale si è spontaneamente sottoposto un 36enne argentino che ad un certo punto della sua vita si era ritrovato a non essere più sicuro della sua identità originaria. L’esame genetico ha stabilito che il 36enne, oggi un musicista di nome Ignacio Huran è invece al 99% Guido Carlotto, nipote di Estela, perché figlio della figlia Laura

Guido Carlotto in sostanza è nato nel maggio del 1978 nel lager delle forze armate "La Cacha" a Rio de la Plata. Sua madre Laura, 23 anni, di origine italiana, dirigente della Juventud Peronista, i montoneros, venne sequestrata insieme al suo compagno nel novembre del 1977. Era incinta di due mesi e mezzo. I militari la torturarono ma attesero che il bimbo nascesse prima di assassinarla. Alla fine del 1978 il corpo di Laura venne restituito alla famiglia ma del figlio Guido i parenti non seppero più nulla. Il bambino venne dato in affidamento come orfano a una famiglia di Olavarria, un piccolo comune - meno di 100mila abitanti - nella provincia di Buenos Aires. Estela de Carlotto seppe che la figlia era incinta da un'amica mentre Laura si trovava nel lager di "La Cacha" ma non sapeva dove fosse. Quando le restituirono il cadavere di Laura chiese del bambino ma non riuscì a sapere nulla e, fino a ieri, per 36 anni l'ha cercato. 

Estela de Carlotto l’anno scorso era stata ospite del Festival delle Resistenze e della Città di Bolzano, per raccontare la sua storia e quella di altre centinaia di famiglie argentine che hanno dovuto subire prima la violenza della dittatura e poi la terribile realtà della ‘scomparsa’ dei propri famigliari. Un filo di speranza ha però alimentato soprattutto le nonne che come Estela hanno tenacemente cercato, per decenni, di rintracciare i propri nipoti strappati alle madri durante la prigionia e dati in affidamento ad altre famiglie. Ad oggi sono 114 i nipoti ritrovati mentre altre centinaia mancano all’appello. Molte sono le nonne che continuano a cercare e sperare. La ricerca di Estela, invece, si è completata ieri. E del ritrovamento del nipote si è felicitato persino papa Francesco.