Omeopatia: farmaco o minaccia?
Nel migliore dei casi solo un placebo (Simon Stevens)
Il sistema sanitario nazionale inglese risparmierà più di 190 milioni di sterline l’anno, con l’ordine di non prescrivere più farmaci omeopatici, che a detta di Simon Stevens, direttore esecutivo della sanità britannica, non sono altro che "nel migliore dei casi solo un placebo".
Il risparmio sui medicinali che non hanno base scientifica e farmacologica permetterà di utilizzare i fondi per ricerca e sviluppo e aumentare la spesa per medicinali di cui gli effetti terapeutici sul malato sono sicuri e non speculativi.
Infatti l’Australia Health and Medical Research Council, uno dei più importanti istituti di ricerca medica, di recente ha provato che non esiste alcuna patologia che sia mai stata effettivamente curata tramite questi trattamenti.
Certo, i farmaci efficaci hanno lo svantaggio di portare effetti collaterali, come scritto nei foglietti illustrativi e l’abuso di farmaci non è mai una soluzione.
Il farmaco omeopatico non reca danni ma neanche risolve problemi. Anche se questo non è propriamente vero, dato che in certi casi potrebbe causare ugualmente reazioni allergiche o intossicazioni.
L’industria omeopatica italiana, rappresentata da Omeoimprese, costituisce uno dei settori più redditizi d’Italia ed è al momento il terzo mercato europeo. Omeoimprese dialoga da sempre con il Ministero della Salute e con AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), che ha dedicato un portale a questi rimedi.
Infatti dal primo gennaio 2019 tutti i medicinali omeopatici immessi in commercio avranno ottenuto la certificazione dall’AIFA, compreso il foglietto illustrativo all’interno della scatola del rimedio con i propri effetti terapeutici. Tutto questo nonostante sul sito dell’AIFA i farmaci omeopatici non soddisfino i requisiti per essere classificati come farmaci, ad esempio essere composti da un elemento chimico dosabile e un principio attivo di cui si conosce il funzionamento o la presenza di un eccipiente che possa conservare il principio attivo. Persino la Bundensverband der Pharmazeutische Industrie, l’industria del farmaco tedesca, ha dichiarato di sostenere l’omeopatia come terapia efficace per i pazienti, a volte selezionato come primo trattamento.
Nessuno si è ancora fatto avanti.