Politics | Da Roma

Agosto e dignità

Prima della pausa estiva il Senato approva il decreto dignità: 155 sì e 125 no. La Svp vota contro. Unterberger: “Persa un’occasione”. Steger: “Imprenditori preoccupati”.
Unterberger e Steger
Foto: upi

Il decreto dignità è legge. Il primo importante provvedimento del governo giallo-verde - che porta la firma del vicepremier e capo politico del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio - passa l’esame del Senato con 155 sì, 125 no e 1 astenuto poche ore prima dello “sciogliete le righe”, l’inizio della pausa estiva dei lavori parlamentari. “Oggi è stato approvato il primo decreto dopo decine di anni, non scritto da potentati economici e lobby. È il primo decreto dopo tanti anni che mette al centro il cittadino, mette al centro gli imprenditori, mette al centro i giovani precari. Finalmente i cittadini segnano un punto: Cittadini 1 - Sistema 0!”, esulta Di Maio. A fargli eco il fedelissimo Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e della Democrazia diretta: 

 

 

Nessuno dei circa 700 emendamenti, tutti presentati dalle opposizioni, è stato approvato. Nelle file del Pd alcuni senatori hanno alzato dei cartelli con su scritto “-80mila, bye bye lavoratori” in riferimento al numero di posti a rischio a causa del giro di vite su contratti e somministrazione.

“Aumenterà la disoccupazione - attacca Andrea Marcucci, capogruppo del Pd -. Questo è il decreto della disoccupazione, e così andrebbe chiamato. La nostra visione era più complessa, e parlava di percorso formativo scuola-lavoro, incentivi agli investimenti tecnologici, agevolazioni per i contratti indeterminati. Avete messo in piedi invece un meccanismo infernale che lega le mani alle imprese e alimenterà il lavoro nero”.

Vota contro il provvedimento anche la Svp che alla Camera si era astenuta. “Gli obiettivi del decreto dignità sono condivisibili, quel che non convince è il metodo”, dichiara la senatrice e presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. “Non c’era l’urgenza - prosegue - per procedere con un decreto, convocandosi in agosto e nel fine settimana, senza lasciare spazio alle opposizioni per apportare migliorie. E non convince che anziché cercare di migliorare il Jobs Act, che ha creato posti di lavoro, si vuole per forza cambiare tutto, perdendo quanto di buono è stato fatto in passato. Temo che togliendo flessibilità al mercato del lavoro si perderanno posti di lavoro, senza crearne di stabili”.

 Temo che togliendo flessibilità al mercato del lavoro si perderanno posti di lavoro, senza crearne di stabili

La senatrice punta il dito anche sulla norma relativa ai voucher, considerata inadeguata e troppo stringente per il settore turistico, inoltre “non sono state prese in considerazione le richieste del volontariato, del commercio, degli enti locali. Con un disegno di legge, ma anche con un approccio diverso nell’iter del provvedimento, si sarebbe potuta scrivere una legge all’altezza delle aspettative iniziali. Si è sprecata un’occasione”.

In sintonia anche il collega Dieter Steger secondo cui questo decreto preoccupa l’intero mondo imprenditoriale in Italia e anche in Alto Adige. Steger saluta al contrario con favore le misure sul gioco d’azzardo (che introduce il divieto di pubblicità per giochi e scommesse imposto alle società del settore, eccezion fatta per le lotterie a estrazione come la Lotteria Italia), “anche se si sarebbe potuto fare di più se il Parlamento avesse preso a modello la legislazione altoatesina in materia”.