Baracca di guerra sul Gran Zebrù a 3850 metri
Una baracca costruita nel maggio 1917 ed abbandonata nel novembre 1918, che riaffiora dal ritiro dei ghiacci sul versante nord del Gran Zebrù, nella zona di Solda. Straordinario rinvenimento da parte della Sovrintendenza ai beni archeologici di Bolzano, che ha seguito le indicazioni dell'associazione di Solda che si occupa di reperti lasciati in zona durante la Prima guerra mondiale. Una struttura larga almeno 4 metri e lunga 10, nella quale si sono conservati numerosi reperti bellici, alcuni dei quali già recuperati dalla Sovrintendenza come elmetti e munizioni.
Gli archeologi Luca Bezzi e Rupert Gietl dovranno fare in fretta, perchè la struttura potrebbe avere dei problemi statici causati dai movimenti dei ghiacci. Potrebbe essere predisposto un sistema di documentazione tridimensionale di quanto rinvenuto e della situazione della baracca, che poteva ospitare almeno 10 soldati e 4 ufficiali imperialregi. Molto affascinante il fatto che gli archeologi si troveranno davanti una "capsula del tempo", un luogo nel quale tutto è rimasto così come abbandonato un secolo fa.
L'analisi della baracca avrà non solo importanza storica, ma anche per l'industria delle costruzioni: si faranno dei test infatti sul grado di conservazione del legno col quale si è costruita l'installazione militare. Tra gli interrogativi che girano in rete ce n'è anche uno di stampo geologico-ambientale: se la baracca è stata costruita proprio lì, vuol dire che anche cento anni fa si era in un momento di ritiro dei ghiacci?
Il servizio con immagini direttamente dalla cima del Gran Zebrù a partire dal minuto 11 del tg regionale del 5 settembre, l'articolo sul ritrovamento de l'Alto Adige e de Il Fatto 24 ore.