Politics | CasaPound

Casa chiusa, ma per poco

Facebook oscura la pagina del consigliere di "Casa Pound" Andrea Bonazza. Già ripristinate altre pagine bloccate - e sui criteri di moderazione prevale lo scetticismo.
bonazza
Foto: web

La pagina Facebook di Andrea Bonazza, consigliere comunale di "CasaPound" a Bolzano, è stata rimossa dagli amministratori del social network. Stessa sorte sarebbe toccata al suo collega in Consiglio Maurizio Puglisi Ghizzi e ad altre pagine del movimento ("CasaPound Bolzano", "Riprendiamoci Oltrisarco/Aslago") che però risultano regolarmente visibili online. "La tua Pagina è stata nascosta perché ha pubblicato contenuti che incitano all'odio e, di conseguenza, non rispetta gli Standard della community di Facebook" è la spiegazione fornita dai moderatori. Bonazza non ci sta: “Arrivato a 10.300 mi piace qualcuno ha deciso di segnalare a Facebook la mia pagina politica nonostante io abbia sempre seguito i parametri e le regole del social”.

Oscuri meccanismi d'oscuramento

Secondo una recente inchiesta pubblicata da ValigiaBlu"Come funziona la moderazione su Facebook", i criteri utilizzati da Mark Zuckerberg per oscurare post, immagini o intere pagine sarebbero però quantomento discutibili: si pensi al blocco di 24 ore inflitto al parroco di Pistoia Massimo Biancalani - colpevole di aver pubblicato delle foto in piscina assieme ad alcuni richiedenti asilo - o all'illustrazione scambiata per apologia del nazismo del disegnatore satirico Marco Tonus, il cui profilo è stato bloccato (il social poi ha fatto marcia indietro).

Macroscopici errori frutto di decisioni prese alla svelta e sulla base delle segnalazioni (non sempre obiettive) che arrivano dagli utenti iscritti a Facebook. Conta di più la quantità che la qualità. Inoltre, come riporta ValigiaBlu, "nessuna delle multinazionali che svolgono tali funzioni per Facebook ha sede in Italia" e "assumono personale locale con una sufficiente comprensione della lingua italiana: il risultato sarebbe la formazione di team misti composti da italiani e italofoni" ovvero persone non madrelingua - con il rischio di incorrere in un gap culturale, prima ancora che linguistico.

Da Wikipedia agli spazi fisici

Il blocco di Facebook non convince pure quanti contestano a CasaPound posizioni neofasciste. La presenza in rete degli esponenti d'estrema destra è comunque capillare e prolifica, sui social ma non solo. Ad esempio, un'indagine del gruppo di lavoro "Nicoletta Bourbaki" rivela come le manomissioni "revisioniste" di voci storiche su Wikipedia siano all'ordine del giorno. Presenza online, ma anche sul territorio. Bourbaki, in collaborazione con il collettivo WuMing, cura uno storify sui contatti sempre più frequenti tra CasaPound e il Partito Democratico: critiche vengono mosse ad esempio alla disponibilità di sale comunali per gli eventi di CP.

Update (ore 15): la pagina di Andrea Bonazza è stata ripristinata.