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Coltivazione di cereali su pendii ripidi

Come le tecnologie più avanzate e la ricerca possono contribuire a preservare a lungo termine l'agricoltura montana dell'Alto Adige
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Foto: Beratungsring Berglandwirtschaft

L'agricoltura di montagna caratterizza l’Alto Adige. Tuttavia, i campi ripidi, l'altitudine elevata e l'isolamento stanno rendendo questa attività sempre meno attraente come fonte di reddito. Le tecnologie più avanzate e la ricerca possono contribuire a preservarla nel lungo termine. Come? Questo è dimostrato dal progetto "Brotweg".

La Malga Taser, situata a quasi 1.500 metri sopra il livello del mare sopra Merano, sembra a prima vista un tradizionale maso di montagna. Tuttavia, dietro le sue pareti c'è molto di più: ovvero la tecnologia più innovativa. Alcuni anni fa, l'azienda agricola di famiglia si è rivolta alla Libera Università di Bolzano e a Fraunhofer Italia con l'obiettivo di riportare la coltivazione dei cereali nelle regioni alpine dei contadini di montagna e di offrire un'alternativa funzionante o un'aggiunta all'allevamento di bestiame e all'industria lattiero-casearia.

Il progetto “Brotweg”

Questo è stato il punto di partenza per il progetto Brotweg finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (EFRE). L'azienda Geier di Marlengo, leader nel settore dei veicoli cingolati in terreni ripidi, è stata coinvolta nel progetto. Questa combinazione fruttuosa di competenze di ricerca, know-how agricolo e competenza tecnica, che si è unita attraverso la rete del NOI Techpark, ha sviluppato un innovativo dispositivo di raccolta e mietitura che riduce al minimo la perdita di prodotto in pendii con pendenze fino al 70%. È stata sviluppata anche una nuova seminatrice che evita completamente l'aratura per ridurre il rischio di erosione in montagna. Infine, in collaborazione con l'azienda Neuero Italiana di Merano, sono state sviluppate nuove strutture per il post-trattamento e la conservazione dei cereali su misura per le aziende agricole di montagna, in modo da poter gestire tutto, dalla coltivazione, alla raccolta, alla conservazione e alla trasformazione fino al pane finito direttamente in azienda. Questi dispositivi e tecnologie innovative dovrebbero aprire nuove opportunità redditizie di gestione per gli agricoltori di montagna dell’Alto Adige in futuro.

 

Il laboratorio agricolo

La pianificazione e i test dei dispositivi per la semina e la mietitura sono stati condotti in stretta collaborazione con l’Agroforestry Innovations Lab di unibz al NOI. Un forte focus del team di ricerca guidato dal Professor Fabrizio Mazzetto è sullaosviluppo di soluzioni tecnologiche per l'automazione dei processi agricoli e forestali, nonché sulla valutazione delle condizioni di sicurezza delle macchine in pendii estremi. Dietro a tutto, c'è un obiettivo a lungo termine: rendere nuovamente attraente il lavoro in montagna anche per la prossima generazione di agricoltori al fine di contrastare l'emigrazione.

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Agroforestry Innovations Lab di unibz al NOI (foto di Ivo Corrà/NOI Techpark)