Society | Sanità

A rischio estinzione

Entro il 2023 1 paziente su 3 resterà senza medico di base. Previste 16mila unità in meno. L’Alto Adige introduce indennità aggiuntiva di 450 euro per i giovani dottori.
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Foto: salto

Parola d’ordine: “attrattività”. La Provincia le pensa tutte per poter sopperire alla risaputa mancanza di personale medico in Alto Adige, l’ultima trovata in ordine di tempo è un’indennità aggiuntiva lorda di 450 euro al mese per i giovani medici che ricoprono un posto di formazione nell’Azienda sanitaria provinciale e che sono in possesso dell’attestato di bilinguismo A riferito al diploma di laurea o di un attestato equipollente. Chi non ha ancora il “patentino” all’inizio del periodo di formazione ma lo consegue in un secondo momento, potrà fruire dell’incentivo dal mese successivo al conseguimento dell’attestato. L’indennità aggiuntiva è erogata fino al conseguimento della formazione specifica in medicina generale o della formazione medica specialistica. L’assenza di medici di base si avverte soprattutto nel distretto sanitario di Bolzano (dove ne mancherebbero 20), seguito da quelli di Merano (5) e Laives/Bronzolo/Vadena (4), per un totale di 66 unità mancanti nei vari distretti.

Le prospettive per i camici bianchi non sono rosee anche nel resto d’Italia. Secondo quanto emerso all’ultimo congresso Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia, entro sette anni 20 milioni di italiani potrebbero infatti restare senza il proprio dottore di fiducia. Stando ai dati diffusi entro il 2023 si ritireranno 21.700 camici bianchi, senza essere proporzionalmente rimpiazzati dalle giovani leve. Si stima una perdita di 16mila unità e calcolando che mediamente ogni medico segue oggi 1200 pazienti, un assistito su 3 rimarrebbe senza dottore. Fra le cause del fenomeno: numeri troppo chiusi per i giovani che vogliono aprirsi uno studio di medicina generale e l’eccessiva burocrazia che conduce ad un ampio numero di pensionamenti. Un altro motivo riguarda il ristretto numero di borse di studio messe a disposizione dalle regioni: solo 900 all'anno, con una media retributiva di 800 euro. Sebbene il problema sia diffuso in tutta Italia i dati più allarmanti riguardano il nord: in Piemonte si prevede che lasceranno il proprio studio 1173 medici di famiglia, in Lombardia 2776, in Veneto 1600, in Liguria 527.