Patentino a punti, M5s con la Lega
Sulla stretta ai criteri di assegnazione degli alloggi popolari in Alto Adige la Lega trova una sponda in consiglio provinciale. Assist inedito, a livello locale, sebbene il movimento 5 stelle sia stato fino a pochi mesi fa alleato nel governo nazionale del Carroccio. In ogni caso i grillini gradiscono una delle proposte avanzate dal capogruppo Carlo Vettori, il “patentino a punti” per incentivare la buona condotta degli inquilini. No invece all’aumento da 3 a 10 anni del requisito di residenza in provincia per chi fa domanda, eventualità già sonoramente bocciata dal Pd tramite Sandro Repetto.
M5s, apertura a metà
Il giudizio di Nicolini cambia a seconda degli elementi della proposta anticipata da Vettori sabato scorso nell’incontro aperto al pubblico a Bolzano con Andrea Crippa, vice di Salvini e responsabile dei giovani. Tema, l’avvicinamento alle comunali 2020, nelle quali l’avversario da battere nel capoluogo sarà Renzo Caramaschi e la sua coalizione di area “centrosinistra” ancora da individuare.
Primo, la soglia minima di residenza in Alto Adige. “La proposta della Lega di estendere a 10 anni il requisito per accedere alle case Ipes è un’assurdità - attacca il consigliere pentastellato -. Sarebbe un tentativo di introdurre uno sbarramento per gli extracomunitari? Gli extracomunitari costituiscono però solo il 5% dei richiedenti. Nei fatti la proposta della Lega impatterebbe invece soprattutto su quegli italiani che raggiungono l’Alto Adige da altre regioni (soprattutto lavoratori dipendenti del settore commercio e turismo), di cui le nostre aziende hanno estremo bisogno e che a causa di affitti alle stelle avrebbero grossissime difficoltà”.
È praticamente la stessa valutazione fatta da Repetto. I grillini quindi su questo la pensano come il Pd. “Questa è la prima proposta della Lega - incalza ancora Nicolini - da 10 mesi, da quando sono in giunta e non è stato depositato nessun atto. È solo propaganda?”.
Sì ai punti, ma “senza discriminazioni”
Sul secondo punto, quello della “patente a punti”, la risposta è opposta. Si registra un’apertura su uno degli elementi che il Carroccio vuole introdurre tramite le modifiche al disegno di legge sull’edilizia popolare affidato all’assessora Waltraud Deeg. Serve però l’ok dell’Svp. Nicolini si dice “d’accordo sull’introduzione in Alto Adige di un sistema a punti che incentivi il senso civico e la buona convivenza di tutti gli inquilini”: “La ‘carta dell’inquilino’ funzionerebbe come la patente: ogni comportamento scorretto verrà sanzionato in base alla sua gravità. Si potrebbe arrivare fino alla revoca immediata dell’appartamento per alcuni comportamenti gravi. I criteri tuttavia - conclude - non possono essere in alcun modo discriminanti ma devono tenere conto violazioni concrete dei regolamenti; penso a subaffitti illeciti o abbandono dell’alloggio”.