Economy | Bolzano

Foto di gruppo senza Benko

Nonostante le turbolenze finanziarie della SIGNA, Heinz Peter Hager si dice “autonomo” e ostenta ottimismo: “Se ci fanno lavorare, il Waltherpark lo consegniamo nel 2025”
Heinz Peter Hager, SIGNA
Foto: SALTO
  • Non parlerò di Signa International, non sono qui per parlare di Benko”. Esordisce così, lapidario, Heinz Peter Hager — il noto commercialista “Statthalter” di René Benko a Bolzano, a sua volta fautore del centro commerciale WaltherPark ancora in costruzione — nella conferenza stampa convocata in risposta alle notizie sulla crisi finanziaria della SIGNA e la richiesta arrivata a Benko dai co-azionisti di “farsi da parte” al vertice della Holding. Hager sceglie, come del resto già ha fatto negli ultimi anni, di smarcarsi dall’ingombrante figura del magnate austriaco, e parla di “autonomia" dalla società madre al di là di qualsivoglia difficoltà: “Ci possono essere problemi, ma non abbiamo bisogno di soldi”, insiste, “per fortuna siamo ottimamente finanziati da Signa Prime, che ha messo 163 milioni nel Waltherpark. Ho chiesto l'autonomia, questa è la conditio sine qua non affinché io porti avanti l’operazione con il nostro team”. Il costo totale dell’operazione è di oltre mezzo miliardo di euro.

  • Il commercialista Heinz Peter Hager, presidente di SIGNA Italia: "Ora ci vuole una forte collaborazione tra noi e i vari stakeholder, che vuol dire banche, imprese di costruzione, pubblica amministrazione eccetera". Foto: SALTO
  • “C'è qualche terrorista in Consiglio comunale”

    Il punto vero, “la priorità assoluta”, è completare la costruzione dell’enorme mall nel centro di Bolzano. Ma Heinz Peter Hager, da solo, può garantire l’assenza di problemi dal punto di vista economico? “Garantire è una parola grossa, ma se ci fanno lavorare noi il Waltherpark lo finiremo entro il 2025 e lo consegneremo alla città al 2025”, prova a rassicurare circondato dai suoi collaboratori, “20 persone dipendenti, con molte donne e di tutte le età, altamente qualificate e motivate. Siamo al 100% dietro al progetto, il nostro obiettivo è Bolzano 2025 e ce la faremo”. Sembra un discorso motivazionale, un auspicio e anche un appello ai creditori: “Ci vuole una forte collaborazione tra noi e i vari stakeholder, che vuol dire banche, imprese di costruzione, pubblica amministrazione eccetera. Ci finanziano due banche locali, Volksbank e Sparkasse, che hanno lo stesso nostro interesse affinché il Waltherpark venga finito”. Un programma “ambizioso”, che crea “nuova coesione” nel team di SIGNA Alto Adige, al di là della Schadenfreude solo di “qualche terrorista in Consiglio comunale” (Hager non fa però nomi).

    Ci finanziano due banche locali, Volksbank e Sparkasse, che hanno lo stesso nostro interesse affinché il Waltherpark venga completato.

  • Foto: SALTO
  • “Il Virgolo? Qualche errore di valutazione”

    Le vicende societarie non sarebbero un tema. Nemmeno con un’eventuale uscita di scena di Benko: secondo Hager “non cambierebbe nulla nel management. Un conto sono gli azionisti, un conto è la società, e noi siamo indipendenti da Vienna o da Amburgo”. Intanto snocciola dati sul Waltherpark: “Il cantiere va avanti, l’80% degli appalti sono stati affidati, realizziamo circa 400-500 metri quadri alla settimana. Nel giugno 2024 sarà completato il ‘grezzo’ della struttura. In via Garibaldi siamo già al settimo solaio e nel settembre 2024 consegneremo l’edificio alla Provincia per insediarci i suoi uffici. E continuiamo a vendere superfici a nuovi interessati”.

    Per quanto riguarda gli altri progetti a Bolzano, il quartiere “Ponte Roma” non sarebbe un investimento di SIGNA: “Facciamo development e service partner, ma per il resto sono investimenti di imprenditori locali”. Mentre “sul Virgolo siamo in standby. Restiamo convinti che i bolzanini si meritino un Virgolo sviluppato, magari un po' diverso dal progetto presentato per il PPP, che non interessa alla politica. Forse abbiamo commesso degli errori di valutazione, ma in questo momento siamo concentrati sul Waltherpark. Dobbiamo portare a casa questo nostro lavoro. E lo vediamo come missione. Il Virgolo verrà”.