Politics | Oggi il direttivo Svp

Ridefinire la strategia

Dopo la rinuncia dell’Obmann, le primarie del partito sono diventate un caso spinoso. E un eventuale nuovo sbaglio sarebbe fatale.

Oggi pomeriggio – intorno alle 15.00 – si riunisce il direttivo della Svp. Si tratta di un incontro che giunge dopo una settimana molto agitata dalle parti di via Brennero, e non pochi osservatori si aspettano una svolta importante.

Un breve riassunto

Ricordiamo brevemente quanto accaduto lo scorso martedì. Con una conferenza stampa straordinaria, precedente quella ufficialmente prevista per presentare i tre candidati al posto di futuro Landeshauptmann, Richard Theiner annunciò di ritirare la propria candidatura dalle primarie. Al fine di evitare speculazioni o interpretazioni fuorvianti, lo stesso Theiner ha indicato così le motivazioni del suo clamoroso gesto: l’aver riconosciuto che questo tipo di sfida potrebbe portare ad esiti laceranti; la mancanza di sostegno riscontrata riguardo al suo impegno di rinnovare in profondità la politica energetica; l’intolleranza verso attacchi personali, soprattutto se questi mirano a mettere in dubbio la sua immagine di persona dedita in primo luogo agli interessi del partito. Molto probabile che l’ultimo punto (scaturito da un piccolo incidente su facebook) sia stato però solo il detonatore di un malessere più profondo. Soprattutto la questione dell’energia appare il nodo più grosso da sciogliere, e su quello è certo che le discussioni non saranno limitate all’appuntamento di oggi pomeriggio.  

Prospettive incerte

Il ritiro della candidatura di Theiner ha avuto ripercussioni immediate sul decollo di una campagna per le primarie improvvisamente privata dei suoi spunti più interessanti. A pochi giorni dal voto, non sembra infatti che il duello tra Elmar Pichler Rolle e Arno Kompatscher – i due sfidanti rimasti – riesca ad appassionare la base. Un flop è dietro l’angolo e si tratterebbe di un passo falso potenzialmente devastante. La domanda quindi è: se le primarie non risultano più attraenti, ha ancora senso che vengano fatte? O forse non è meglio rimandarle, magari allargando nuovamente il campo dei contendenti a qualche figura di primo piano che si era precedentemente sfilata ma ora invece ci sta ripensando?

Il direttivo dovrà essenzialmente pronunciarsi su questo. E soprattutto comunicare all’esterno una compattezza d’intenti e di visione strategica notevolmente appannatesi in seguito alla difficile situazione creata dal “gran rifiuto” dell’Obmann.