Culture | Diario di viaggio

Luang Prabang

l'antica capitale reale del Laos
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Cascate Kuang Si
Foto: Giulia Pedron

Luang Prabang, antica capitale reale del Laos, è una delle città laotiane più conosciute dai turisti. Si trova nella parte centro-settentrionale del Paese ed è capoluogo dell'omonima provincia. Si affaccia sulle rive del Mekong, a circa 425 km a nord di Vientian, la capitale.

Purtroppo, proprio a causa del turismo sempre più “di massa”, l’essenza romantica di questa città orientale rischia di perdersi per far spazio a tutti quei servizi che servono per far sentire il turista a suo agio.

Forse solo vivendo e assaporando Luang Prabang con calma e per un periodo un po' più lungo (cosa che io non ho fatto perché mi sentivo “fuori posto” in un luogo che non rappresentava la realtà ), si riuscirebbe ad andare oltre quella facciata che con gli anni è stata creata all’insegna della modernità e del turismo a causa anche della posizione geografica in cui di trova il Laos: incastonata tra la Tailandia e la Cina, per quanto il suo popolo abbia provato ad opporsi alla rapida modernizzazione, sono stati gli altri a decidere per lui e così gli esperiti delle organizzazioni internazionali così come i funzionari dell’ONU e gli uomini d’affari hanno deciso che il Laos era pronto per lo sviluppo. Terzani ci aveva visto lungo quando in “Un indovino mi disse” espresse il suo pensiero:

"Arrivando a Luang Prabang, l'avevo trovata affascinante come la ricordavo, acquattata nella sua valle verde e umida (…) All'alba avevo rivisto lo struggente spettacolo di centinaia di bonzi che escono dal loro monasteri e sfilano lungo l'acciottolato della via principale per ricevere le offerte di cibo dalla popolazione inginocchiata sui marciapiedi. Sì, proprio quella: la via che avrebbe dovuto diventare parte dell'Autostrada dell'Asia! Fortunatamente - scoprii - alcuni vecchi residenti avevano trovato il coraggio di opporsi al progetto (…) Luang Prabang dunque si salverà? Niente affatto. Un altro progetto, che nessuno mette in discussione, trasformerà l'attuale, modesta pista di atterraggio in un grande aeroporto, capace di ricevere i jumbo carichi di turisti. Che brutta invenzione il turismo! Una delle industrie più malefiche! Ha ridotto il mondo a un enorme giardino d'infanzia, a una Disneyland senza confini. Presto anche nella vecchia, remota capitale reale del Laos sbarcheranno a migliaia questi nuovi invasori, soldati dell'impero dei consumi e (…) gratteranno via quell'ultima naturale magia che lì è ancora dovunque"

Oggi infatti, il centro di Luang Prabang è un susseguirsi di centri benessere, caffè alla moda , ristoranti moderni, cambiavalute, agenzie di viaggio e hotel per tutte le tasche, molti già pronti ad accogliere  turisti e molti altri ancora in costruzione. E mentre il centro di trasforma velocemente in una piccola “disneyland” i residenti e i lavoratori sono costretti ad allontanarsi e stiparsi in case-dormitorio di periferia dove si può ancora vivere con poco. Mi piacerebbe pensare che in qualche modo il “turismo” potesse essere regolamentato e Luang Prabang tornare ad essere come nelle pagine di Terzani, ma ho pausa che questo non avverrà mai.

Prima di concludere questo racconto, vorrei lasciarvi con delle immagini delle cascate di Kuang Si, a circa una ventina di chilometri dall’antica capitale.

Il colore di queste cascate così come il verde che le circonda rendono l’idea della natura selvaggia che ha da offrire il Laos.

Queste cascate sono facilmente raggiungibili con un motorino che si può noleggiare a Luang Prabang e la strada per arrivarci è già di per sé bellissima: passerete tra piccoli villaggi dove incontrerete i laotiani sempre cordiali e sorridenti. Dalle cascate si può proseguire verso le “springs”, molto meno affollate, dove ci si può rinfrescare in tutta tranquillità!