“Mica mi ero candidato”
Nei giorni scorsi il ruolo e la figura di Carlo Costa sono stati ripetutamente lanciati sulla stampa locale quasi in una prospettiva messianica. Come se al direttore tecnico dell’A22 e vicepresidente del cda della Cassa di Risparmio toccasse il compito di reggere in toto le rissose sorti del PD altoatesino, in vista delle prossime scadenze, interne ed esterne. Ovverosia il (possibile) rinnovo della segreteria nonché le elezioni provinciali (e nazionali con ogni probabilità) in programma per il 2018.
Ultimo tassello dall’ascesa di Costa dal ruolo di moltiplicatore di tessere alla ribalta pubblica è stata nelle ultime ore la designazione nella neodirezione dell’ex premier, saldamente rientrato alla guida dei democratici dopo il trionfo nelle primarie del 30 aprile.
Dunque le quotazioni di Costa ‘candidato’ crescono, nonostante la ritrosia manifestata qualche giorno fa anche in un’intervista a Salto. Mentre stando alla stampa locale sarebbero invece in caduta libera quelle di Roberto Bizzo, relegato con la sua minoranza ai margini del partito, perché ’sostituito’ da Costa nella direzione del PD e quindi in condizione di sudditanza ormai rispetto alla corrente che fa capo a Christian Tommasini.
Come reagisce Bizzo a questa lettura?
Ufficialmente non commenta. Anche se, da noi contattato, non perde l’occasione per ricordare di non essersi mai candidato, né per l’assemblea né tanto meno per la direzione nazionale.
Diplomaticamente poi il Vicepresidente del Consiglio Provinciale si dice ‘contento’ che nella direzione nazionale del Partito Democratico ci sia ancora un componente altoatesino.
In merito al previsto ed auspicato confronto interno al PD altoatesino che dovrebbe portare anche ad un rinnovo della segreteria Bizzo si limita invece a dire “vedremo quando lo faranno”. Osservando però “di non avere al momento notizie in merito”.
L’esponente del PD coglie anche l’occasione per giudicare “assolutamente positiva” la scelta di Matteo Bonvincini di lasciare in Consiglio Comunale a Bolzano la lista Caramaschi per approdare al gruppo consigliare dei Democratici.
“Più si struttura e si rafforza l’area che ha sostenuto e sostiene il sindaco Caramaschi e meglio è”, aggiunge però Roberto Bizzo. Lasciando intendere di sentirsi in questa fase più vicino al sindaco di Bolzano che alla dirigenza del PD. Il vicepresidente del consiglio provinciale aggiunge anche di sentirsi ora più libero di esprimersi, in merito al contrasto emerso tra Caramaschi e la segreteria provinciale del PD sull’utilità delle primarie.
“Il PD farebbe bene a domandarsi perché Caramaschi non è andato alle primarie e perché la partecipazione da parte dei cittadini si è dimezzata. Invece che dire: Caramaschi ha fatto male.”
Insomma: per Bizzo “sarebbe opportuna un po’ più di sana umiltà e autocritica” da parte della dirigenza altoatesina del PD. E l’esponente dei Democratici conferma: “pare che il partito fatichi a ritrovare il contatto con la propria base e il proprio elettorato”. Ritenendo che nel prossimo futuro “ci sarà molto da fare”, ma che le prossime scadenze siano ancora sufficientemente lontane da consentire un sereno lavoro in prospettiva.