“Libertà è partecipazione”, cantava Giorgio Gaber in una sua celebre canzone-manifesto. Una democrazia non è infatti solo un insieme di regole formali e di istituzioni in cui prendono corpo gli indirizzi politici, ma è innanzitutto basata sulla partecipazione civile della comunità che la compone. Una democrazia senza un forte coinvolgimento dei suoi cittadini – al di là delle pur fondamentali scadenze elettorali – è insomma un ossimoro. Un impulso a migliorare la qualità della democrazia altoatesina arriva dalla Rete per la partecipazione, una struttura autonoma del Südtiroler Bildungszentrum che mette in connessione oltre cento cittadini di tutti i gruppi linguistici e organizzazioni di vario tipo come Iniziativa per più democrazia, Manifesto Alto Adige 2019, Capitale umano per la sostenibilità e altre.

Nei suoi due anni di attività, la Rete si è dotata di un documento programmatico che ne delinea le finalità ultime, ma si è anche strutturata in sette gruppi di lavoro che affrontano concretamente il tema della partecipazione da diverse prospettive: l’individuo, le comunità, ed i social-networks / l'autonomia politica e la democrazia / lavoro ed economia / l'ambiente e la sostenibilità / l'incontro delle culture ed etnie / la formazione ed innovazione / bambini, famiglie, generazioni.

La Rete per la partecipazione si presenta e presenta i progetti che ha in cantiere in una conferenza stampa (sabato 8 giugno alle ore 11) che si tiene nella sala grande della Federazione Cooperative Raiffeisen in via Raiffeisen 2 a Bolzano, alla presenza dei co-iniziatori del progetto Otto Saurer, Bernd Karner e Karl Trojer. All'incontro partecipano tra gli altri salto.bz , della cui piattaforma internet la Rete si servirà per aumentare la partecipazione, il Centro per la Pace, l'associazione Vispa Teresa, oltre a rappresentanti delle organizzazioni aderenti.