“Con i rifiuti non possiamo fare business”
Il presidente di Ecocenter decide di reagire all’intervista pubblicata su Salto in cui il consigliere comunale dei Verdi Norbert Lantschner (e già candidato sindaco) denuncia il fatto che la gestione dei rifiuti nella conca sia di fatto condizionata da motivazioni di tipo economico che portano sempre più a sottovalutare gli aspetti ambientali e la necessità di ridurre sempre più la quantità di rifiuti prodotti.
Fattor ricorda che “Ecocenter è una società completamente pubblica (90% comuni e 10% Provincia) ed è l'unica in Europa (forse anche nel mondo) tra i gestori di termovalorizzatori che nello statuto ha esplicito divieto di distribuire dividendi ai soci”.
“Ogni euro in più rispetto al pareggio di bilancio - aggiunge Fattor - viene investito in miglioramenti ambientali e quindi non esiste nessun interesse né possibilità di fare business coi rifiuti”.
L’architetto, insegnante ed ex assessore all’ambiente del comune di Bozlano ricorda che Ecocenter “attualmente ha un cda di 4 persone, presidente compreso, e un collegio sindacale di tre revisori”, aggiungendo che “i costi di tutto questo apparato di indirizzo e di controllo costa alla società (e quindi ai cittadini) 70.000 euro all'anno”.
Fattor prosegue con la sua replica a Lantschner affermando che “la gestione dell'impianto va a pareggio di costi in cagione della convenzione 25ennale con la Provincia, proprietaria dell'impianto".
“In questo arco di tempo (18-25 anni), a seconda delle quantità annuali di rifiuto trattato, la Provincia uscirà ad ammortizzare l'investimento dell'impianto senza nessun tipo di guadagno aggiuntivo.”
Proseguendo con le sue argomentazioni Fattor ricorda che il modello di gestione “consente di cedere alla rete energia termica alla rete di teleriscaldamento ad un prezzo di euro 10/Mwh, assai più basso del gas o di qualsiasi altro teleriscaldamento provinciale”. Il presidente di Ecocenter ricorda inoltre che “la cessione di energia termica (che ha ricadute ambientali positive dirette sulla conca di Bolzano) è un prerequisito contenuto nella VIA a cui è legata l'autorizzazione provinciale”.
Fattor entra quindi nel merito a proposito del ‘bilancio complessivo’ richiamato da Lantschner nell’intervista a Salto. “Questo bilancio è straordinariamente positivo grazie al sistema termovalorizzatore-teleriscaldamento”, ricorda a questo proposito Fattor, entrando quindi nel dettaglio.
“L’impianto impatta sulla conca di Bolzano, a seconda degli inquinanti misurati, mediamente lo 0,7% funzionando al 70% del carico, come ora accade. Se il carico fosse pieno le emissioni dirette salirebbero allo 0,9% circa. Ma poiché i riscaldamenti e le climatizzazioni estive delle case di Bolzano (residenza e produttivo) impattano il 38% e il teleriscaldamento potrà a regime sostituire più di 1/3 delle caldaie di Bolzano, è evidente che si potrà abbattere il carico inquinante della città del 14-15%.”
Sempre in merito ai ‘profitti’, il presidente di Ecocenter riferisce quindi che “il costo al cancello del conferimento del RSU all'impianto (81 euro/t) è tra i più bassi di Italia”, ricordando che “spesso ci si dimentica che raccogliere la plastica per portarla a riciclo ha costi di quasi 300 euro/t”. E che “comunque meno di un terzo di ciò che finisce nelle campane azzurre viene effettivamente riciclato mentre il resto va comunque bruciato (in inceneritori diversi da quello di Bolzano) per recuperarne l'energia prodotta”.
Fattor passa quindi a parlare dell’inquinamento prodotto dall’inceneritore.
“I limiti di legge delle emissioni sono una cosa; i limiti di funzionamento imposti dalla Provincia ad ecocenter sono dal 20 al 50% più bassi a seconda dell'inquinante. Tali limiti li scrisse Lantschner quando lavorava all'agenzia per l'ambiente. Per cui dovrebbe conoscerli. Ecocenter però fa funzionare l'impianto tenendo tali limiti ancora molto al di sotto. Tanto per fare un esempio, la diossina è sotto 100 volte i limiti di legge.”
Il presidente di Ecocenter ricorda inoltre che “i teleriscaldamenti a biomassa hanno problemi di polveri fini che quello di Bolzano non avrà mai per via dei potentissimi filtri del termovalorizzatore che nessuna centrale a biomassa potrebbe permettersi”.
Fattor segnala quindi che “ogni valore è misurato in continuo e pubblicato giornalmente online da ecocenter e controllato dall'agenzia per l'ambiente”. "Per chi avesse dubbi - aggiunge - basta guardare i rispettivi siti, per evitare di dare dati sbagliati”.
Fattor conclude la sua replica con due stoccate.
La prima è per Lantschner. Fattor invita infatti a leggere un'intervista che l'attuale esponente verde rilasciò nel 2006 al quotidiano Alto Adige, affermando (in merito al vecchio inceneritore) che "Le stufe sono pià rischiose".
La seconda stoccata è quindi per i Verdi, l'ex partito di Fattor.
“L’unico Land in Germania governato dai Verdi (Baden-Württemberg) ha sul territorio ben 6 inceneritori e nessuno ha mai pensato di spegnerli”