Politics | Commento di Nadia Mazzardis

Femministe e vibratori, gioie e dolori

Risposta a Ulli Mair, che si scaglia contro la Commissione Provinciale Pari Opportunità accusandola di rappresentare solo una "minoranza" delle donne.
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Quanto meno verrebbe da rispondere alla Signora Mair, che se la minoranza non avesse diritto ad essere rappresentata, dovremmo rivedere tutti i concetti di fondo su cui si basa la nostra bella autonomia, della quale  anche lei apprezzerà sicuramente i vantaggi. Perlomeno lei e i suoi colleghi, quelli economici...

Quindi ben venga una Commissione Provinciale Pari Opportunità anche se rappresentasse ipoteticamente (ed è tutto da dimostrare) solo una minoranza delle donne. 

E' vero, tante donne non se ne sentono rappresentate. Spesso si riflette nell'associazionismo femminile, se la necessità nel 2014 di avere ancora un organo simile, non sia di fatto il fallimento dello stesso, perchè grandi passi avanti non se ne sono fatti. Ma perchè?

Uno dei problemi di fondo è che l'esistenza della Commissione fa sì che tutto le venga delegato, quindi sia che si tratti di gender pay gap, o di conciliazione lavoro famiglia (che peraltro reciterebbe "famiglia" e non donna, quindi sarebbe argomento da trattare a parte), si demanda sempre tutto alla Commissione. Che se ne occupino queste quattro femministe sbalestrate, di queste "cosucce", che noi nei partiti abbiam ben altro da fare!

E così, se loro se ne devono occupare da sole, diventa difficile farlo alla perfezione, senza una visione comune, senza un piano d'azione condiviso con la politica e la società, su che tipo di donna, di famiglia, di cittadini si vogliono avere nel futuro dell'Alto Adige Südtirol.

Che se ne occupino queste quattro femministe sbalestrate, di queste "cosucce", che noi nei partiti abbiam ben altro da fare!

A questo aggiungiamo le nomine, che ahinoi, anche qui sono pressochè sempre di partito e di sindacato. Sono tutte ottime persone, ma di tanto in tanto si sa, che se sei donna, e sei sola o in minoranza nel tuo partito, diventa difficile mettere la questione di genere davanti alla questione di partito, e così ti tocca mediare.

E' per questo, che i partiti probabilmente dovrebbero stare un po' più alla larga da questa Commissione, lasciando un po' più di spazio per la società civile, che potrebbe forse tracciare meglio il polso della situazione che c'è la "fuori nel mondo", quel mondo fuori anche dalla play station dei palazzi provinciali.

Fatta questa premessa, risulta però davvero "simpatico", leggere nel comunicato della Signora Mair, il suo accanimento contro l'ideologia femminista. Sì perchè nel deplorare sempre le femministe, ci si scorda una cosa. Ma si sà, viviamo in un'epoca dalla memoria corta...

Le femministe, quelle signore strane, che giravano per le piazze negli anni 70 con i gonnoni a fiori, urlando "dito dito" e "il corpo è mio e me lo gestisco io", sono quelle che hanno permesso alla mia generazione, un po' più giovane di loro, e a tante donne più giovani di me oggi, di programmare le gravidanze, di poter abortire (se non ci sono troppi obiettori di coscienza in ospedale) se necessario, e di avere una libertà sessuale femminile, che ha avuto una ricaduta inevitabile sull'intera società.

Prendiamo ad esempio l'affaire vibratore, che ha riguardato il partito della Signora Mair. Se non ci fossero state quelle ideologiche femministe spaccaballe a combattere per la nostra libertà sessuale, quando il suo partito ha rendicontato un vibratore nelle spese consiliari, non ci si sarebbe limitati socialmente, a condannare il fatto che l'aggeggio, non fosse esattamente una spesa detraibile, ma probabilmente ci si sarebbe concentrati più del necessario sull'aggeggio stesso e  su chi lo usava. E molto probabilmente la stessa Signora Mair, sarebbe stata oggetto di molte più illazioni di quante non ne siano state fatte sul suo conto.

Proprio perchè oggi, grazie alla libertà sessuale che abbiamo, sappiamo bene che un vibratore può essere magari interessante anche per un uomo, e come donne ci siamo affrancate (non ancora del tutto...) dai giudizi affrettati sulla nostra vita sotto le lenzuola.

Dire poi che le quote di genere in politica, o gli argomenti sull'equità dei compensi sportivi, non abbiano nulla a che fare con la condizione della donna in Alto Adige Südtirol e che sono questioni populiste...beh, detto da Ulli Mair che di populismo se ne intende, è una bella trovata!

La signora in questione raggiunge l'apoteosi con l'argomento, più sfruttato del secolo "würden Frauen vorwiegend Frauen wählen...". Eccola lì! La tirata del votatevi tra di voi, e fatela finita! Ma perchè mai, mi chiedo? Perchè un uomo una donna non la potrebbe votare? 

Si che potrebbe, ma non la vota, e non la vota nemmeno la donna, e perchè? Forse perchè, e l'ho scritto tante volte attirandomi gli strali dei democratici de noantri, perchè la figura della donna oggi, quella esposta mediaticamente non dà fiducia. E quindi il male necessario, per un riequilibrio numerico saranno le quote.

Pensiamo alla rappresentazione mediatica della donna.

Sportive che vincono? Meno degli uomini e meno pagate, quindi sempre meno sportive donne sul podio. Cito la Mair: "dass Sponsoren in einer freien Marktwirtschaft selbs etnscheiden". Mai venuto il dubbio signora Mair, che la freie Marktwirtschaft, sia in realtà molto condizionata? Si studi qualche statistica di marketing e di investimenti pubblicitari e poi ne riparliamo.

Dirigenti d'azienda? Finchè la conciliazione sarà solo affare di donne, saranno sempre poche ai vertici, perchè il part-time ti ammazza la carriera! 

Donne in politica? Finchè ci saranno solo quelle come la Mair che fanno politica secondo i peggiori canoni maschili, ossia dando il messaggio che se loro sono lì  è perchè sono più brave delle altre..., ne avremo sempre di meno.

Quindi? Quindi meno donne ai vertici, meno modelli professionali, credibili, e fruibili anche dalle nostre figlie. Ergo, meno fiducia nelle donne in politica, rispetto agli uomini. Se ce ne sono di meno ci sarà un motivo, no? Lo pensa persino la casalinga di Voghera, lo penserà anche la Hausfrau di Jenesien probabilmente!

"Mit dem Begriff "Gender" kann und will die Mehrheit der Frauen sowieso nichts anfangen..." Purtroppo cara signora Mair si tratta di consapevolezza, cosa che lei non ha. 

L'Alto Adige Südtirol è quella terra ricca e feconda, che dà soldi alle donne per stare a casa a curare bambini e anziani, ma che non ha un piano di servizi sostitutivi al welfare creato dalle donne. E' un territorio che non investe in strutture, ma pensa ad una donna a casa, che guadagna, ma solo se ha un qualcuno a cui badare.  Se poi il "badato" cresce o muore, la depressione, l'alcoolismo, i suicidi, che teniamo ben nascosti, sono in fondo affari di donne, magari legati alla menopausa, no? Perchè non abbondare con gli stereotipi?

...lasciamo perdere Signora Mair, se non legge le statistiche, almeno si astenga da luoghi comuni, ai quali le donne consapevoli non credono più

Se le donne in Alto Adige Südtirol non vogliono nemmeno iniziare a ragionare sul "gender", è perchè i partiti come il suo non hanno fatto un'onesta riflessione, su cosa significhi lo sviluppo delle potenzialità femminili, al di fuori dell'ambito domestico.

E tornando al populismo, la chiusa del comunicato che accusa la Commissione Provinciale Pari Opportunità di silenzio "wenn gewalttätige Übergriffe durch Ausländer medial behandelt werden" ...lasciamo perdere Signora Mair, se non legge le statistiche, almeno si astenga da luoghi comuni, ai quali le donne consapevoli non credono più.

Le donne purtroppo le menano e le ammazzano per lo più i mariti o i parenti autoctoni! Se ne faccia una ragione! Quelli che abituati ai ragionamenti da mesozoico come il suo, sono convinte che se una donna dice loro di no, il loro no debba trasformarsi in un sì e quindi come fare, se non tornare ad usare la clava?

E quindi mi viene da concludere:  meno male che una Commissione Provinciale Pari Opportunità ancora c'è, e forse non è nemmeno vero che abbia fallito il suo lavoro, anzi, ce n'è proprio tanto bisogno, soprattutto se le donne nei partiti sono come la Mair, che non ha l'umiltà di confrontarsi con le altre donne, per fare spazio ad altre donne nei posti dove si governa, e non facendo una politica che le  relega nel maso in montagna o in un appartamento in città, ad accudire anziani disabili o nidiate di bambini, per obbligo e non per scelta!!

Si chiama autoaddossamento Frau Mair! Di questo soffrono le donne dell'Alto Adige Südtirol, si accollano tutto convinte da persone come lei, che questo sia il loro dovere.

Saluti femministi! Fiera di esserlo, ancora abbiamo un senso, finchè ci saranno politici come lei! 

 

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Mensch Ärgerdi… Tue, 07/08/2014 - 16:50

A quanto pare il peggior nemico delle femministe non sono gli uomini, ma le donne che apertamente si dichiarano non-femministe. D'altronde c'è poco da meravigliarsi, all'interno di tutti gl'"ismi" c'è sempre stata tolleranza zero verso chi canta fuori dal coro, figurarsi poi se una è populista.
Per fortuna la maggiorparte delle donne non è ne una ne l'altra.

Tue, 07/08/2014 - 16:50 Permalink
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Nadia Mazzardis Tue, 07/08/2014 - 17:17

E chi l'ha detto che gli uomini sono il peggior nemico delle femministe? Fortunatamente abbiamo con noi tanti uomini che hanno compreso benissimo, che la questione femminile, è una questione sociale, e che le rivendicazioni femminili di oggi, sono rivendicazioni che hanno a che fare con i diritti civili, che riguardano tutti, nessuno escluso. Noi non abbiamo nemici, abbiamo persone che hanno compreso il valore del punto di vista femminile nel mondo, nella politica, nella società, nel lavoro, e persone che non lo vogliono ammettere, che quel valore c'è... semplice, in fondo...

Tue, 07/08/2014 - 17:17 Permalink
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gorgias Tue, 07/08/2014 - 19:54

Allora dobbiamo ringraziare il feminismo che la gente è in grado di capire che cosa è un "penisring"? Veramente? E poi ancora si evocano le conquiste degli anni 70 perchè di recente di che cosa si occupa il feminismo? Segnali stradali al feminilie: http://wiev1.orf.at/stories/157727 Si ma è per la Chancengleichheit!!! E per la Chancengleichheit, o almeno di che cosa si immaginano le feministe si vogliono deformare anche le regole della democrazia. Be quote secondo sesso si trovano sopprattutto in paesi communisiti, perchè li si che cera pari opportunità!
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"Die Feministinnen sind meiner Meinung nach der übriggebliebene, eigentlich der gescheiterte Teil der Frauenbewegung."
http://www.weltwoche.ch/ausgaben/2010-15/artikel-2010-15-der-feminismus…

Tue, 07/08/2014 - 19:54 Permalink
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Nadia Mazzardis Wed, 07/09/2014 - 17:17

In reply to by gorgias

Es handelt sich nicht um was ein Penisring ist, sonder um das wenn man ein Penisring benutzt muss man sich nicht entschuldigen. Das ist was, auch Feminismus gemacht hat. Sie können natürlich nicht einverstanden sein. Aber denken sie wierklich dass Feminismus für die Frauen in den Jahren nichts gemacht hat. Wir haben jetzt Wahlrechte, das war nicht möglich für Frauen bevor Jahr 1946. Und wer hat dafür gekämpft? Frauen. Wir können über unser Körper entscheiden, aber es ist nicht so leicht. Auch in Bozen ist sehr schwierig eine Abtreibung vornehmen. Darum beobachten die Feministinnen die Situation. Was sie mit "cartelli stradali" nennen, heißt "cultura di genere". Unsere Mädchen, sehen auf einer Ampel, oder auf einem Verkehrsschild immer nur Männer. Und die Jungen denken dass sie existieren und die Mädchen nicht, weil sie in der Gesellschaft immer versteckt sind. Dann die Feministinnen beschäftigen sich auch mit der Gleichberechtigte Demokratie, weil leider die Macht wird immer von Freund zu Freund, weitergeführt. Sie können so wie so sagen "ach so, es handelt sich nur um Macht!" Ja, und? Ist es ein Problem wenn auch die Frauen ihren Sichtpunkt an die Macht geben möchten?

Wed, 07/09/2014 - 17:17 Permalink
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Oskar Egger Wed, 07/09/2014 - 07:54

Cara Nadia, due cose da aggiungere: questa terra "ricca" (di cosa?) non paga le donne per stare a casa a curare i bambini e gli anziani. Ogni Tagesmutter prende di piú di una madre naturale (o un padre, per rimanere nel gender) dalla Santa Provincia e gli assegni di accompagnamento agli anziani andranno a favore solo delle cure delle strutture pubbliche, non delle figlie (o dei figli ut supra).
Queste donne di cui amorevolmente parli, figlie dei fiori, che hanno combattuto per una pari dignitá, sono state tradite due volte: una volta dalle figlie e nipoti, che danno tutto per scontato e non onorano le battaglie vinte (o perse?) e la seconda dai compagni "dei fiori" e dei giochi di gioventú al suono di "Je t' aime, moi non plus", i quali, liberati da educazioni repressive e clericali, in preda a qualche sogno narcisitico, preferiscono spesso invecchiare adulati da qualche donzelletta dell' etá dei loro figli, invece di di godersi ricchezze ed esperienze acquisite da uomini adulti con compagne adulte.

Wed, 07/09/2014 - 07:54 Permalink
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Nadia Mazzardis Wed, 07/09/2014 - 17:26

In reply to by Oskar Egger

Mi sono trovata anni fa a Siena ad una manifestazione, di queste strane femministe, eravamo circa 2000 differenti per età, professione, cultura, provenienza, ceto sociale. Tutte convinte che ancora la questione femminile non sia risolta. Lo dicono i dati. Siamo democraticamente il 12% dei vertici nelle aziende, il 27% in parlamento, quindi è inutile discutere di democrazia e del fatto che l'elettore deve scegliere. L'elettore, se non lo sa glielo dico io che mi sono candidata in una lista civica, vota il primo in lista, perchè si fa così da decenni. E se il partito ti mette in fondo perchè sei donna, tu i voti non li prendi.

Quindi potranno continuare a dire che siamo anti democratiche, ma io resto convinta che il nostro lavoro serva a noi e serva agli uomini, ed è per questo che dentro l'associazione femminista che ho l'onore di presiedere "Se Non Ora Quando - Es Ist Zeit" ci sono anche uomini che la pensano come noi.

E' vero le giovani generazioni danno molto per scontato, ma questo credo sia normale, come per noi è normale pranzare e cenare tutte le sere, mentre per i nostri genitori in tempo di guerra non era così scontato.

Quanto al tradimento, se i compagni dei fiori, decidono di svernare con donzelle dell'età dei loro figli, credo che abbiano più problemi loro, nel fare i conti con la sessualità in età matura, di quanti non ne abbiano le femministe, o le donne in generale, da sempre più abituate a fare i conti con il proprio corpo.
Quindi non credo che siano state tradite. Hanno fatto un percorso, giusto o sbagliato che fosse hanno provato a cambiare un po' il mondo, e ci sono riuscite, soprattutto senza sparare un colpo. Il femminismo è uno dei pochi movimenti non violenti della storia.

Wed, 07/09/2014 - 17:26 Permalink
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Stephan Kerschbaumer Wed, 07/09/2014 - 14:08

E' una bella coincidenza che proprio in questi giorni il Prof. Papier (ex presidente del Bundesgerichtshof tedesco) ha presentato un paper, commissionato dal Land Nordrhein-Westfahlen, in cui sottolinea che le quote rose sono opportune, dato che nella pubblica amministrazione del Land solo un quarto sono donne. Inoltre puntualizza che le quote rose (in questo caso la legge dispone che, a parità di esperienza e di preparazione professionale, nelle promozioni le donne vanno preferite ai loro colleghi maschi) sono perfettamente conformi sia al diritto dell'UE, sia al diritto costituzionale (principio di eguaglianza sostanziale, di cui già si è discusso su salto.bz, ma in altra sede; vedi http://salto.bz/node/22064 ). Anzi, Papier ritiene che la normativa debba essere resa ancora più rigorosa, proprio perché nella sua prassi applicativa i dirigenti (maschi) in carica l'hanno spesso aggirata al fine di svantaggiare le donne. Infatti, Papier ha scoperto che in diverse gare, aperte per coprire un posto dirigenziale vacante, i requisiti professionali necessari erano determinati dal dirigente competente in modo da far vincere un proprio amico (spesso maschio). http://www.mgepa.nrw.de/mediapool/pdf/presse/pressemitteilungen/Gutacht…

Wed, 07/09/2014 - 14:08 Permalink
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Nadia Mazzardis Wed, 07/09/2014 - 17:30

In reply to by Stephan Kerschbaumer

Come ho scritto a Giorgia il potere si tramanda, di padre in figlio, più che di madre in figlia. E' naturale che sia così. Se sei in un posto di responsabilità ti circondi delle persone di cui più ti fidi, che spesso sono coloro che hanno condiviso il tuo percorso.
Per questo serviranno le quote, non per sempre. Ma serviranno.

Così come in Alto Adige Südtirol è servita la proporzionale per portare una minoranza al potere. Senza le quote etniche non sarebbe stato possibile. Poi si deve ragionare, quanto questo debba durare. Se per sempre o se una volta riequilibrati i numeri si possa abbandonare.

Così come nelle scuole probabilmente in un tempo non lontano serviranno quote di genere, perchè la presenza femminile è troppo massiccia e i nostri figli soffrono di un maternage spinto.
Si chiamano appunto quote di genere e non quote rosa. Perchè se dovessimo parlare di quote rosa, dovremmo anche soffermarci sulle quote azzurre, che in questo momento sono in misura troppo ampia.

In fondo basterebbe vedere il mondo da un punto di vista differente, concentriamoci sulle quote azzurre e pensiamo se sono veramente così democratiche. Poi si discuta di quote rosa. Grazie per i link molto interessanti! ;-)

Wed, 07/09/2014 - 17:30 Permalink