Society | Sanità

Un ostacolo chiamato bilinguismo

Solo 77 medici su 150 hanno i requisiti adatti. A ottobre ci sarà un nuovo bando per reclutare altro personale. Prosegue il progetto “Lean Management”.

Per l’Alto Adige trovare nuovi medici, è noto, appare un’impresa assai ardua e uno dei motivi cardine è costituito dalla difficoltà nel reperire personale che possieda i requisiti del bilinguismo. Come dimostra la campagna di reclutamento dell’Azienda sanitaria locale, del resto, dei 100 posti riservati a medici specialisti sono state sì presentate 150 domande ma di queste solo 77 sono state ammesse al concorso principalmente proprio a causa della mancanza dell’attestato di bilinguismo. La campagna, che è stata avviata parallelamente anche in Germania, ha individuato 82 medici che hanno manifestato il proprio interesse a lavorare nell’Asl altoatesina, anche in questo caso, tuttavia, per la maggior parte di loro mancavano molti dei requisiti richiesti. Due reclutatori continueranno in ogni caso a seguire queste persone in modo che possano prendere parte ai futuri concorsi. Altri 122 professionisti di diverse discipline si sono fatti avanti, ma anche se al momento non sussistono i presupposti per un’assunzione, i diretti interessati - fa sapere l’Asl - saranno personalmente contattati e, ove possibile, verranno loro offerti dei contratti d’opera.

Nel consueto incontro fra i vertici della sanità e i sindacati, convocato per ieri (7 luglio), Oswald Mayr, direttore sanitario, rileva comunque risultati incoraggianti: “Da quando è stata avviata la campagna, fino a fine giugno 2016 sono stati 350 i medici che hanno mostrato un certo interesse iscrivendosi al concorso o usando il relativo indirizzo e-mail, è quindi possibile parlare di successo”. Prossimo passo: un ulteriore bando a livello aziendale che si terrà in ottobre. Mayr ha affrontato inoltre anche il tema della ricerca: “Già dal 2007 come Azienda sanitaria abbiamo avuto l’incarico di portare avanti non solo l’assistenza ma anche la ricerca nei suoi aspetti sia clinico che assistenziale. Questo ulteriore impegno delegato all’Azienda sanitaria faceva anche parte degli obiettivi BSC 2014 dove ne veniva richiesta anche l’attuazione pratica. Nel frattempo all’interno dell’Azienda sanitaria è stato istituito un Gruppo di ricerca (Imrest) ed ora si tratta di creare una struttura adeguata per essere in grado di sviluppare questo aspetto: verrà dunque realizzata una struttura organizzativa con il compito di svolgere progetti di ricerca, aumentare i finanziamenti esterni e favorire la collaborazione con altri centri di ricerca come, ad esempio, la Claudiana, l’Università di Bolzano, l’Eurac, il centro di Laimburg nonché le Università di Innsbruck, Verona e Padova”.

Il direttore generale dell’Asl Thomas Schael ha poi confermato la scelta di Saim 2.0 quale partner per lo sviluppo della cartella clinica integrata, invitando i sindacati a partecipare attivamente, tramite rappresentanti dei settori medico, tecnico ed infermieristico, all’elaborazione del capitolato d’appalto per le soluzioni informatiche. Le trattative con gli altri azionisti di Saim 2.0 volte al riorientamento della società sono nuovamente ripartite nel corso dell’ultima settimana.

In quanto alla gara d’appalto per la continuazione del Lean Management - fortemente criticata dall’esponente di Bürgerunion Andreas Pöder - la ditta vincitrice del concorso è stata la Matt & Partner di Bolzano. Schael ha sottolineato che quello del Lean Management è da intendersi come progetto trasversale e quindi parte integrante dello sviluppo del settore informatico nell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. “Il Lean Management (che partirà a settembre di quest’anno, ndr) non è un caso isolato né tantomeno un progetto volto esclusivamente all’assistenza, ma fa piuttosto parte delle iniziative dei processi d’innovazione all’interno dell’Azienda sanitaria e ci aiuterà a verificare e migliorare i processi operativi dei reparti di Medicina Interna, Chirurgia e Ortopedia e fa anche parte dell’impegno profuso nel cercare di rendere i servizi più accessibili ai pazienti e quindi premettero loro di risparmiare tempo prezioso”, così Schael.

Il numero uno dell’Asl ha poi evidenziato che vista la portata di tale progetto, che riguarderà ben tre reparti dei sette ospedali, gli oltre 800.000 euro stanziati per tre anni non rappresentano un importo particolarmente alto. “Abbiamo scelto questi tre reparti perché sono rappresentativi e sono attivi in ogni ospedale della provincia. Obiettivo è quello di ottenere dei tangibili miglioramenti per le pazienti ed i pazienti, cominciando dai tempi d’attesa per finire all’assistenza nella sua totalità”, ha spiegato Mayr. “Importante - ha concluso Schael - è che il progetto di Lean Management porti con sé anche risultati concreti e che dia una ‘spinta’ alla collaborazione interdisciplinare”.