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Una firma per una morte degna

Parte anche a Bolzano la campagna referendaria sulla legalizzazione dell’eutanasia. Cosa prevede?
Eutanasia Legale
Foto: referendum.eutanasialegale.it

Verrà inaugurata oggi (8 luglio) con una conferenza stampa al banchetto di via Rovigo, angolo via Dalmazia, la raccolta firme che ha come obiettivo la legalizzazione dell’eutanasia. I promotori, tra i quali figurano Diego Laratta (giovani Pd) e Matthias Cologna (consigliere del Team K), hanno deciso di ritrovarsi tra i cittadini per illustrare i vari punti in oggetto: il quesito referendario infatti ha lo scopo di abrogare alcune parti dell’articolo 579 del codice penale, parti che riguardano proprio l’omicidio del consenziente. L’articolo, presente nel nostro codice di fine anni ’30, rappresenta una forma di reato speciale e la sua abrogazione non si estende a tutte le altre forme di omicidio: al contrario resteranno punibili tutti i casi in cui il consenso del malato non sia espresso in modo chiaro e verificabile, mentre rimarranno in vigore le norme che prevedono di punire chi esegue pratiche eutanasiche su minori e incapaci.

La proposta mira quindi a lasciare che le convinzioni e le credenze personali di ciascuno possano definire il proprio concetto di dignità nel morire, senza porre obblighi di alcun tipo; l’abrogazione parziale dell’articolo infatti non si tradurrà in un ampliamento delle categorie entro le quali praticare l’eutanasia, perché le richieste verranno analizzate scrupolosamente da una struttura sanitaria nazionale, su parere di un comitato etico competente. Inoltre una maggiore definizione della nozione di eutanasia consentirebbe di delineare dei confini molto più netti, restringendo quelle zone grigie che prosperano molto più facilmente in caso di totale divieto, difatti i requisiti entro i quali sarà possibile richiedere il trattamento di fine vita sono ben specificati: il malato dovrà essere tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, che provoca atroci sofferenze.

 

La raccolta firme

 

Già l’approvazione della legge sulla DAT (disposizione anticipata di trattamento), nel dicembre 2017, aveva permesso ai cittadini di decidere in anticipo quali trattamenti escludere o accettare in caso di sopravvenuta incapacità d’intendere e di volere, mentre la sentenza Cappato, di fine 2019, aveva aperto ulteriori spirargli verso una legalizzazione dell’eutanasia. In quell’occasione la Corte Costituzionale però aveva rivolto al Parlamento un invito per un’analisi su un testo di legge condiviso, ma come spesso avviene in caso di temi così divisivi, l’appello è rimasto lettera morta. Proprio per questo motivo diverse associazioni, come l’associazione Luca Coscioni, hanno deciso di indire una campagna referendaria, con l’intento di raccogliere 500.000 firme da presentare al Parlamento. Da luglio ci sarà tempo tre mesi per raccogliere le adesioni.

 

Diversi volontari si sono mobilitati in tutta Italia e la sezione bolzanina del comitato può contare su circa 40 volontari in tutta la provincia. I banchetti partiranno oggi (8 luglio) e andranno avanti per tutto luglio nei crocevia dei mercati cittadini; un primo anticipo di raccolta delle firme è già avvenuto sabato scorso presso il Bar 2000 al Pippo, durante il quale sono state raccolte in poco tempo diverse adesioni. Rimane comunque possibile recarsi negli uffici comunali, in cui si può depositare la propria firma fino al 30 settembre 2021. La campagna sembra quindi iniziare con buone premesse, per gli organizzatori, che sono comunque alla ricerca di possibili autenticatori di firme. Nel sito referendum.eutanasialegale.it si possono trovare diverse informazioni, comprese le domande più frequenti e i contatti dei promotori locali, pronti a fornire ulteriori chiarimenti e ad accogliere nuovi volontari.

 

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Alessandro Stenico Thu, 07/08/2021 - 16:13

Quello sulla legalizzazione dell'eutanasia, é uno dei refendum che sottoscriverò certamente.
La primavera del 2022 si prospetta all'insegna della “democrazia diretta”, sono molti i quesiti referendari che ci verranno sottoposti.
Se si sta agli annunci dei proponenti e se le necessarie firme previste verranno raccolte nei tempi dovuti, se quelli nazionali supereranno il filtro di ammissibilità in Corte costituzionale e quelli locali i dovuti passaggi, se le misure emergenziali non vieteranno gli assembramenti, salvo eventuali elezioni politiche anticipate, infatti in tal caso - come previsto dall'art. 34 della Legge n. 352 del 1970 - i referendum nazionali verranno rinviati di un anno, ecco se i quesiti referendari supereranno tutte le asperità, il prossimo anno avremo un infinità di referendum che spazieranno su temi più disparati:
a livello nazionale: sulla Responsabilità civile dei magistrati, Separazione delle carriere, Custodia cautelare, Abrogazione della Legge Severino, Abolizione raccolta firme lista magistrati, Consigli giudiziari, Eutanasia legale, Abolizione della caccia;
a livello provinciale probabilmente quello su una legge che regola la democrazia diretta;
e forse a Bolzano, si vocifera di un quesito sulla dislocazione del museo Ötzi.
Vedi: https://www.ildolomiti.it/cronaca/2021/abolizione-della-caccia-si-racco…

https://www.ilriformista.it/referendum-sulla-giustizia-cos-prevedono-i-…

Thu, 07/08/2021 - 16:13 Permalink