La bellezza rende sordi
“Schaden durch Nicht-Kauf”: l’apertura del Dolomiten è dedicata all’indagine della Corte dei conti sul caso “Stein an Stein”. Da verificare se il mancato acquisto della centrale di Mezzaselva da parte della SEL – per la quale sarebbero responsabili Maximilian Rainer, Klaus Stocker e Franz Pircher - abbia prodotto danni all’amministrazione pubblica. Intanto però, come riferisce più in dettaglio il Corriere dell’Alto Adige, l’impianto continua a funzionare, in quanto la revoca della concessione è stata “congelata” dal Tribunale superiore delle acque di Roma, al quale la società ha presentato ricorso contro il provvedimento della Provincia e la multa di 20.000 euro. Il pronunciamento è atteso per il prossimo 8 gennaio.
Il titolo principale del dorso del Corriere è però dedicato a un’altra vicenda. Nella partita di Coppa Italia, giocata di recente allo stadio Druso di Bolzano tra la squadra del Südtirol e il Matera, Gaetano Iannini, centrocampista dei molisani, avrebbe rivolto al calciatore di colore Caleb Ekuban, in forza nella squadra padrona di casa, un epiteto razzista. Il giudice sportivo ha emesso per questo motivo una pena severissima: 10 giornate di squalifica. Una vicenda commentata anche dal ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge: “Finalmente stiamo passando dalle parole ai fatti”.
“Die Schweden-Bombe”: la grande fotografia di Marie Måwe sulla prima pagina della Tageszeitung – e soprattutto il titolo - non sembra aver a che fare in primo luogo con la politica, eppure è proprio di questo che dovrebbe trattarsi. Paradossale la prima domanda che il quotidiano rivolge alla candidata svedese della Svp nella breve intervista che affianca il titolo nell’interno (“Verletzte Frauen”: donne offese perché la Måwe ruberebbe a tutte la scena): “Frau Måwe, stört es Sie, dass bei Ihrer Kandidatur Ihr gutes Aussehen im Vordergrund steht?”. Già. E come risponde la Måwe? “Trovo triste che l’esteriorità sia messa al centro dell’attenzione, sarebbe meglio si parlasse delle competenze delle candidate”. Tipico dialogo tra sordi, insomma.
L’Alto Adige (“Bidoncini, Seab sotto assedio”) si dedica infine alla questione dei rifiuti. I bolzanini non avrebbero ancora ben capito cosa va nell’“umido” e cosa nel “residuo”. Conseguenza? Una valanga di telefonate e messaggi all’azienda Seab che indicano come il passaggio al nuovo sistema abbia creato parecchi dubbi.