Un pezzo di Alto Adige all’EXPO 2015
Mentre Milano si appresta a vestirsi da capitale mondiale, l’Alto Adige lucida i suoi ingranaggi in vista dell’evento del secolo. Alla fine l’hanno spuntata l’architetto Manuel Benedikter e l’agenzia Helios - rappresentata da Günther Innerebner - sui 6 finalisti che hanno presentato i progetti più interessanti fra 45 altre proposte. Lo stand, pensato come una struttura ascensionale (78 mq per 13 metri di altezza), peculiarità vincente che ha convinto la giuria, sarà inserito nella strada strategica che è quella di accesso al padiglione Italia, fra il decumano e il cardo, punto di passaggio per il 90% degli oltre 20 milioni di visitatori attesi da tutto il mondo durante i 6 mesi della manifestazione. L’architettura espositiva, all'insegna del motto “Come, See, Discover”, consiste in tre piattaforme sviluppate in verticale, con l'inserimento di sette tronchi, come a voler rievocare la forma di un bosco; la natura è infatti uno dei temi cardine del progetto insieme a cultura, tradizioni, musica (con la partecipazione del gruppo musicale femminile di lingua ladina Ganes), folklore, arte culinaria, tutto rigorosamente made in Südtirol.
“Siamo un piccolo player all’interno di una realtà dal respiro internazionale – dice L’ex direttore della Fondazione Teatro e ora coordinatore della presenza altoatesina a Expo 2015 Manfred Schweigkofler – attirare l’attenzione in mezzo a un’offerta così vasta diventa quindi fondamentale, dobbiamo puntare sul colpo d’occhio”. “Vogliamo invitare i visitatori a cercare un proprio percorso personale per scoprire l’Alto Adige – aggiunge Hansjörg Prast, direttore di Export Organisation Südtirol (EOS) – dando loro un assaggio di ciò che possono trovare nella nostra terra”. La spesa complessiva dell’operazione si stima intorno al milione di euro, cifra che potrebbe raddoppiare con gli eventuali fondi messi a disposizione da privati, imprese locali e partner vari. Lo stand, che dovrebbe costare circa 300.000 euro, sarà posizionato fra la Sicilia, Piacenza e il padiglione del vino targato Verona.
Ora non resta che rimboccarsi le maniche. Seguirà infatti una fase operativa che dovrà essere ultimata per fine novembre e che servirà a distribuire, attraverso un altro concorso, gli incarichi per la realizzazione tecnica dello spazio espositivo.