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La ricetta per l’alfabetizzazione di alpha beta piccadilly

Giornata internazionale dell'alfabetizzazione
Note: This article was written in collaboration with the partner and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Quante volte vi è capitato di tenere in mano un documento da compilare per motivi burocratici, e non sapere da che parte iniziare? Ora, provate ad immaginare la stessa situazione, per una persona che non ha mai imparato né a leggere né a scrivere. Agli occhi di coloro che arrivano in Italia da un altro paese, le parole possono apparire come simboli sconosciuti. In occasione della giornata internazionale dell’alfabetizzazione, Rosa Turati e Eva Burger, collaboratrici della scuola di lingua alpha beta piccadilly, ci spiegano cosa significa insegnare queste competenze a chi da poco si è trasferito in Alto Adige.

Secondo uno studio del 2013 condotto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in una scala di 5 livelli, circa il 27% degli italiani risulta essere al primo livello di alfabetizzazione. Tale livello corrisponde all’incapacità di analisi e una comprensione basilare di fronte ad eventi complessi. Oltre a queste persone, nel Belpaese sono presenti anche soggetti analfabeti incapaci sia di leggere che di scrivere. In questa categoria sono inclusi italiani così come persone provenienti da paesi extracomunitari. Benché questo tema sembri essere ancora un tabù tra la popolazione locale, un discorso a parte può invece essere fatto per gli immigrati, che vedono nell’alfabetizzazione un’opportunità di integrazione.

Non a caso, da 15 anni i corsi di alfabetizzazione offerti dalla cooperativa e scuola di lingua alpha beta piccadilly vedono molta affluenza, soprattutto tra uomini e donne appena arrivati in provincia. “Nei primi anni erano principalmente le donne ad usufruire dei nostri corsi; donne che avevano seguito i propri mariti in Alto Adige, ma che essendo casalinghe non avevano mai avuto l’occasione di imparare a leggere e scrivere. Attualmente invece, la nostra utenza è prevalentemente maschile e composta in gran parte da profughi arrivati da poco in Italia”, afferma l’insegnante Rosa Turati, ammettendo anche, che “negli ultimi anni si è notato molto come il bisogno sia aumentato”. Infatti, le lezioni si svolgono in gruppi di 14 – 17 persone e si cerca sempre di accogliere tutti i richiedenti poiché, come ci spiega Rosa “ogni persona che riusciamo a includere nei nostri corsi e a cui riusciamo a dare il nostro sostegno è un problema sociale in meno”. Gli insegnanti diventano un vero e proprio punto di riferimento per queste persone. I corsi non si limitano all’insegnamento della lettura e della scrittura ma comprendono anche aspetti culturali, importantissimi per contribuire all’integrazione nella società. Essendo la maggior parte dei partecipanti persone provenienti da realtà diverse rispetto a quella di accoglienza, “un altro fattore molto importante che viene preso in considerazione durante le lezioni” ricorda Eva Burger, “sono le regole relative alla nostra società. Aspetti come la puntualità, l’alimentazione e la sanità spesso variano molto da paese a paese ed è nostro compito che i partecipanti comprendano a fondo anche queste componenti”. Per raggiungere questo obiettivo, all’interno delle 120 ore dedicate ai corsi di alfabetizzazione vengono incluse anche attività di educazione civica che prevedono uscite all’anagrafe, in posta, al consultorio e altri luoghi utili a cui rivolgersi quando si intende instaurarsi in una nuova città.

Rosa, che ormai lavora da molti anni in questo ambito, si immedesima molto nei panni dei suoi studenti. Spesso, infatti, secondo l’insegnante “non ci si rende conto di cosa significhi arrivare in un paese del quale non si conosce la lingua e di conseguenza non si riesce a comunicare o comprendere nulla. Questi ostacoli linguistici contribuiscono ad alimentare i pregiudizi nella società e fare in modo che queste persone non vengano accettate positivamente. Da qui nasce l’importanza di offrire corsi di alfabetizzazione”.

Imparare a leggere e scrivere per le persone appena arrivate nel nostro paese è sinonimo di opportunità, la loro motivazione è fomentata dalla speranza di avere un futuro, di trovare un lavoro. Attualmente presso le sedi di alpha beta piccadilly sono attivi quattro livelli di alfabetizzazione: un primo livello rivolto a chi non ha mai avuto l’opportunità di frequentare la scuola e gli altri livelli per chi invece è già in possesso di una scolarizzazione di base. In un conciso ma efficace Vademecum, reperibile presso la sede di alpha beta piccadilly, gli insegnanti della scuola che si occupano dei corsi, hanno raccolto tutte le informazioni necessarie relative a questo tema e all’approccio utilizzato. I corsi di alfabetizzazione offerti da alpha beta piccadilly sono finanziati dalla Provincia o fanno parte di progetti europei, pertanto sono gratuiti.

Gli incontri riprenderanno in autunno presso la sede di alpha beta piccadilly a Bolzano e Merano, ma anche in altri luoghi come Bressanone, Brunico e Chiusa. Per informazioni consultare il sito www.alphabeta.it o scrivere a [email protected]

 

Dal 1987 la scuola di lingue alpha beta piccadilly promuove la formazione linguistica, l'educazione all'interculturalità e il plurilinguismo in Alto Adige. I corsi sono rivolti ad adulti, adolescenti e bambini, ad enti pubblici e privati. alpha beta piccadilly è centro d'esame autorizzato per certificazioni linguistiche internazionali e organizza iniziative volte a sostenere l'apprendimento autonomo.