Society | L’iniziativa

“Arcobaleno”, la residenza protetta

“Casa Rainbow Haus”: è il progetto dell’associazione Centaurus, un alloggio protetto per la comunità LGBTI+. Il Comune di Bolzano stanzia 3.000 euro.
casa rainbow
Foto: Pixabay

Un appartamento protetto pensato per accogliere in sicurezza le persone non eterosessuali e “gender non conforming”, ovvero non rappresentate dalle definizioni tradizionali di genere. Un contributo per arricchire l’attuale rete di protezione, dando attenzione alle situazioni di vulnerabilità che possono interessare cittadini della comunità LGBTI+, acronimo inglese che sta per lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali e non solo. Questa l’iniziativa promossa dall’associazione Arcigay Alto Adige Südtirol che il Comune di Bolzano, tramite la delibera approvata all’unanimità dalla giunta, ha deciso di sostenere attraverso un contributo di 3.000 euro.

 

Il sostegno della città di Bolzano

 

Come ha riportato oggi il quotidiano Alto Adige, il progetto dell’associazione riporta una spesa preventivata di 9.200 euro, a cui il Comune capoluogo intende contribuire con 3.000 euro quale compartecipazione per il costo degli affitti

Attraverso la delibera approvata senza distinguo, l’amministrazione riconosce il ruolo di Centaurus, “associazione di riferimento per le persone LGBTI+ in provincia di Bolzano che si impegna per il loro benessere, il riconoscimento dei diritti civili e combatte ogni discriminazione legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere”.

Accolta quindi la domanda di contributo presentata il 27 luglio 2020 per l’iniziativa “Casa Rainbow Haus” 2020. L’oggetto, si legge, riguarda la creazione di “un appartamento protetto per persone SOGIESC in vulnerabilità sociale”. Quest’ultima definizione (sintesi di Sexual orientation, gender identity and expression, and sex characteristics) indica a livello internazionale le questioni legate all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla sua espressione.

 

Migliorare la rete di accoglienza

 

Il target dell’alloggio protetto è quindi rappresentato dalle persone della comunità LGBTI+ che si trovano in una situazione di difficoltà e hanno bisogno di sostegno attraverso i servizi pubblici e del privato sociale. L’obiettivo di fondo è “arricchire la rete di accoglienza e protezione, offrendo una risposta non solo specifica per il target, ma complementare al sistema già presente, non sempre in grado di accogliere in sicurezza persone gender non-conforming e non- eterosessuali”.

Come premessa alla concessione del contributo si rileva “la necessità di individuare un appartamento con i requisiti necessari e cioè arredato e confortevole, con capacità di accoglienza di almeno 3 persone (1 ospite per periodi limitati e 2 ospiti per il medio periodo)”.

Accordato dunque il sostegno di 3.000 euro a Centaurus, valido “per la realizzazione del progetto specifico a favore di diversi gruppi sociali e persone socialmente svantaggiate o a rischio di esclusione sociale”.