Oedipus rex, caduto dall'alto

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Edipo re, l'infelice Edipo, misero trastullo degli dei, non muore. La parola e il mito non muoiono. Stravinskij e Cocteau, uomini del Novecento, ci consegnano la tragedia di Sofocle cantata in latino, una lingua antica incomprensibile ormai ai più, che marca il distacco dal loro, e nostro, tempo. "Una lingua pietrificata che serve alla monumentalità dell'opera" osserva Toni Servillo, che nell'allestimento in scena a Bolzano è la voce recitante del narratore.
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Non agli dei, ma al mito non si sfugge
Solo il narratore usa una lingua accessibile al pubblico. Senza alcuna partecipazione emotiva introduce, per noi in italiano, alle singole scene del dramma, il laccio che finisce per stringere Edipo. Il coro dei cittadini che invoca il suo re affinché la città di Tebe sia liberata dalla peste, la comparsa degli altri personaggi, e l'ostinata cecità di Edipo, illustre e amato, che non sa e vuole sapere, per salvare Tebe. Che infine si cava gli occhi, quando finalmente 'vede' e risolve l'enigma, e riconosce in sé stesso l'assassino del padre Laio e in Giocastra sua sposa, ora suicida, la madre che lo aveva abbandonato alla nascita sulle montagne coi piedi legati, affinché morisse e non si compisse la profezia.
Che la tragedia di Edipo, re e uomo, debba consumarsi per volere degli dei, non ha ai nostri giorni importanza. Non agli dei, ma al mito non si sfugge. Al coro, ai cantanti e alla musica è affidato il compito di tradurre, nel senso anche di tramandare, le emozioni umane che il teatro tiene vive. Nella musica di Igor Stravinskij risuona il nostro tempo e quelli passati, dai canti sacri e profani medievali, al barocco e al romanticismo musicale, rivoluzionati dal genio del compositore russo. Le note mostrano una ricchezza e una disinvoltura che è dell'epoca moderna, figlia anche dell'illuminismo. Il distacco, che è anche pudore, è il modo più consono per rappresentare la tragedia. A ciascun spettatore è data la libertà di porsi domande sulla responsabilità degli eventi. Difficilmente potrà sottrarsi alla commozione per il fato tremendo di Edipo e Giocastra, nonostante il tono volutamente freddo di chi narra le terribili vicende.
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Spettacolo riuscito ed emozionante
Tutta l'emotività e drammaticità è condensata nella musica e nel canto che Stravinskij volle senza orpelli scenici, riducendo a oratorio l'opera lirica. Compito impegnativo riuscito con successo agli orchestrali della Haydn diretti con rigore ed eleganza dal maestro Donato Renzetti e al cast di cantanti. Il tenore danese Magnus Vigilius (Edipo), il contralto tedesco Katharina Magiera (Giocasta), il tenore Saverio Fiore (Il pastore), il basso neozelandese Anthony Robin Schneider (Tiresia) e il baritono polacco Mateusz Ługowski (Creonte/ Il messaggero), capaci di emergere vocalmente, pur dovendo cantare stretti tra gli strumentisti. All'altezza della prova anche il coro, diretto da Luigi Azzolini, al quale è affidato un ruolo importante nell'architettura musicale dell'opera. Solo voci maschili disposte in un'unica fila dietro l'orchestra, che Stravinskij immaginava seduti, per mantenere e amplificare la staticità della drammarturgia.
Spettacolo riuscito ed emozionante per la bellezza e complessità della partitura, e per la misura insostenibile della tragedia, che le sonorità di una lingua lontana rendono senza tempo e paradossalmente più vicina anche a noi. Anche noi con il coro volgiamo infine lo sguardo con infinita dolcezza ad Edipo, caduto dall'alto.
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Oedipus Rex
musiche Igor Fëdorovic Stravinskij, libretto Igor Fëdorivic Stravinskij e Jean Cocteau, tradotto in latino da Jean Daniliéou
voce recitante Toni Servillo
direttore Donato Renzetti, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
coro Ensemble Continuum, maestro del coro Luigi Azzolini
Edipo Magnus Vigilius, Giocastra Katharina Magiera, Creonte/Il Messaggero Mateusz Lugowski, Tiresia Anthony Robin Schneider, Il Pastore Saverio Fiore
Produzione Teatro stabile di Bolzano e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
Teatro comunale di Bolzano, anteprima martedì 7 ottobre h 19, giovedì 9 ottobre h 20.30, venerdì 10 ottobre 19, sabato 11 ottobre h 19, domenica 12 ottobre h 16
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