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Trento fa meglio di Bolzano

La Fondazione Gimbe fornisce dati impietosi sui livelli essenziali di assistenza nell'ambito della prevenzione e dell'assistenza ospedaliere. Il 5,3% degli altoatesini rinuncia alle cure, nonostante una dotazione di personale tra le più alte d'Italia.
letto ospedale
Foto: Ansa
  • Il nuovo rapporto della Fondazione GIMBE, pubblicato nel 2025, offre una radiografia dettagliata del sistema sanitario italiano. Scorporando i dati della Province di Bolzano si evidenzia un grosso ritardo rispetto  Trento. I dati, impietosi in alcuni ambiti e incoraggianti in altri, mostrano come a Bolzano, nonostante una  dotazione di personale sanitario molto buona a rispetto ad altre ragioni, ci siano ritardi strutturali e carenze nei servizi essenziali.

    Nel 2024, il 5,3% dei cittadini altoatesini ha dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria per questioni economiche. Si tratta di quasi 28.500 persone, un dato che, seppur inferiore alla media nazionale del 9,9%, rappresenta un lieve peggioramento rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la situazione è migliore rispetto a quella della vicina Trento, dove il 7,4% dei cittadini ha rinunciato alle cure, con un incremento ben più marcato.

    Sul fronte dell’aspettativa di vita, Bolzano si conferma tra le province più longeve d’Italia, con una media di 84,6 anni, superiore alla media nazionale. Trento, però, la supera di un soffio, attestandosi a 84,7 anni e conquistando il primo posto a livello nazionale.

    Uno dei punti di forza della sanità altoatesina è la dotazione di personale. Con 17,5 unità sanitarie ogni 1.000 abitanti, Bolzano si colloca ben al di sopra della media italiana. Anche il numero di medici e infermieri è elevato: 1,94 medici e 6,33 infermieri ogni 1.000 abitanti, con un rapporto medici/infermieri pari a 3,26, il più alto tra le regioni italiane. Trento, pur registrando buoni livelli, resta dietro in tutti questi indicatori.

    Ma è sul fronte dell’attuazione del PNRR che emergono diverse criticità. A fronte di una programmazione di dieci Case della Comunità, nessuna è attiva a Bolzano. Lo stesso vale per gli Ospedali di Comunità: tre previsti, nessuno operativo. L’unico dato positivo riguarda le Centrali Operative Territoriali, tutte funzionanti e certificate. Trento, invece, ha già attivato due Case della Comunità e tre Ospedali di Comunità su quattro, dimostrando una capacità di attuazione decisamente superiore.

    Le difficoltà di Bolzano si riflettono anche nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Con un punteggio di 202 su 300, la provincia è risultata inadempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia. Le carenze sono evidenti soprattutto nell’area della prevenzione collettiva e della sanità pubblica, dove Bolzano si colloca al 18° posto. Anche l’assistenza ospedaliera è carente (19° posto), mentre l’assistenza distrettuale mostra una performance più dignitosa (8° posto). Trento, al contrario, è tra le province più virtuose, con un punteggio di 278, risultando adempiente e prima in Italia per prevenzione e assistenza ospedaliera.

    Anche la mobilità sanitaria evidenzia differenze significative. Bolzano registra un saldo positivo minimo, pari a 2,2 milioni di euro, con un ruolo marginale delle strutture private accreditate, che erogano solo il 9,9% del valore totale della mobilità sanitaria attiva. Trento, invece, ha un saldo positivo di 7,1 milioni e una maggiore capacità attrattiva.

    La medicina territoriale è un altro punto dolente. A Bolzano, il 65,1% dei medici di medicina generale supera il massimale di 1.500 assistiti, contro una media nazionale del 51,7%. Il numero medio di assistiti per medico è di 1.548, ben oltre il rapporto ottimale di 1.200. Secondo GIMBE, mancano all’appello 85 medici. Inoltre, nel 2024, i candidati al corso di formazione in medicina generale sono stati il 57% in meno rispetto ai posti disponibili, segno di una crisi nella vocazione medica.

    La situazione non migliora sul fronte pediatrico. A Bolzano si stima una carenza di 18 Pediatri di Libera Scelta, con un numero medio di assistiti pari a 1.139, il più alto in Italia e ben oltre il limite massimo previsto. Entro il 2028, 35 pediatri in Trentino-Alto Adige raggiungeranno l’età pensionabile, un dato che, seppur regionale, preoccupa anche Bolzano.