Trento, la ruota, una piazza rinata
Una spinta iniziale e su per quaranta metri, per la gioia e un pizzico di adrenalina di grandi e piccini. Il panorama dall’alto si può dire “mozzafiato”, oppure solo emozionante, o ancora semplicemente inedito: la vista che si gode dalla cima del grande cerchio è una novità ed è questa forse l’unica attrazione che ha davvero ridato centralità a piazza Dante, così chiamata in onore al Dante costruito nel 1896 che guarda a nord. Una piazza, punto nevralgico di Trento nel bene e nel male, dalla quale si vedono, sospesi in aria, la torre civica, il duomo, il palazzo della Provincia e della Regione, le montagne e il monumento a Cesare Battisti. Intanto i gestori (che per l’esattezza non sono proprio quelli che avrebbero dovuto andare a Bolzano) sono contenti: “La ruota piace” dicono mentre è già partita con le famiglie a bordo.
Una struttura green da 1,5 milioni di euro
La struttura costruita dall’olandese Lamberink e montata a Trento dall’impresa Rides Solutions di Bregantino (Rovigo), nel distretto italiano delle giostre, è alta 38 metri, ha 24 cabine, è fatta da 120 tonnellate di ferro che si assemblano “senza un bullone, con una tecnica particolare di assemblaggio”, precisano gli esercenti, e ha un motore elettrico da 20 kilowatt che dà lo spunto iniziale e poi permette il movimento per inerzia. Non è, precisano i gestori, “un bruco-mela, con tutto il rispetto per questo tipo di giostra”.
Il nostro è un gioiello da un milione e mezzo di euro costruito dall'olandese Lamberink. Sopra i trenta metri ce ne sono solo nove in Italia e se la ordini te la danno dopo tre anni. Non è un bruco-mela, con tutto il rispetto (Giacomo Pessa, consulente dei Rides solutions, Bregantino)
“La nostra ruota” dice Giacomo Pessa, consulente di Romeo della Valle, titolare, e del socio Carlo Bellinazzi, “costa un milione e mezzo di euro”: “Da tenere presente che sopra i trenta metri ce ne sono nove in Italia. Se la ordini te la consegnano fra tre anni”.
Davanti al Muse e sul Garda
L’impresa che prima lavorava solo nell’import export di attrazioni ha scelto di mettersi in proprio nella gestione della ruota itinerante. Il terreno è fertile secondo i soci e nelle mete di destinazione cresce l’interesse, superata talvolta una diffidenza iniziale. “Si tratta di un buon business, anche vedendo l’interesse che suscita l’attrazione presso le famiglie. Sicuramente, piace” continua Pessa.
Forse andremo nel prato del Muse, alle Albere. Vediamo. Montarla e rimontarla ci costa 30.000 euro, quindi se abbiamo altri 20 giorni va bene, altrimenti no
La risposta per la giornata iniziale è stata positiva, dice il consulente. Ai bambini della città sono stati distribuiti 20.000 biglietti omaggio. I gestori che curano anche la pagina facebook Über Trento sono in contatto con il Comune per prolungare la presenza a Trento, che per regolamento in piazza Dante scade il 26 dicembre. “Forse andremo nel prato del Muse, alle Albere. Vediamo. Montarla e rimontarla ci costa 30.000 euro, quindi se abbiamo altri 20 giorni va bene, altrimenti no”.
La Rides è pronta a “far girare” la ruota in altre località nel corso dell’anno. “Sfruttiamo le quattro stagioni, ci piacerebbe restare nel nord Italia: in Veneto, sui colli Berici e Euganei, in Trentino, sul lago di Garda”, aggiunge il consulente.
Il caso di Bolzano
Una precisazione infine sul caso bolzanino. L’Azienda di soggiorno attendeva una giostra di questo tipo per valorizzare i mercatini di Natale ma i tecnici comunali hanno ritenuto il montaggio nel parco della stazione, lato Waltherpark, non sicuro. Il terreno non è stato giudicato abbastanza solido. “Premetto - afferma Passa - che per l’esattezza non siamo noi gli stessi che sarebbero dovuti andare a Bolzano. Il gestore che avevano contattato, mi pare della Toscana, ad un certo punto aveva rinunciato. Quindi hanno chiesto alla Rides ma avevamo già dato parola a Trento. Li abbiamo quindi messi in contatto con un collega che aveva la ruota a Bratislava, ma non ci sono state le condizioni”.
Non siamo noi che dovevamo andare a Bolzano, ma un collega della Toscana che ha rinunciato. Al parco della stazione non sarebbe stata sicura? Noi l'abbiamo montata sulla sabbia, a Sottomarina
Sul particolare tecnico si mostra perplesso. “Non so, posso solo dire - conclude - che noi l’abbiamo montata sulla sabbia, alla diga di Sottomarina, vicino Chioggia”.