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Quando Tomba arrivò sul podio

Il 19 dicembre si terrà la quarantesima edizione della Coppa Europa ad Obereggen che ha visto gareggiare tutti i grandi. I ricordi di Eduard Pichler e Alex Giorgi.
Alberto Tomba Obereggen
Foto: Obereggen Europa Cup
  • Quarant’anni e non sentirli. Torna sulla pista Maierl di Obereggen l’appuntamento con la Coppa Europa di slalom speciale maschile. Una storia lunga quarant’anni fatta di grandi nomi, da Alberto Tomba a Marcel Hirscher, da Stefan Eberharter a Henrik Kristoffersen senza dimenticare Benni Raich o Mario Matt che hanno scritto pagine importanti dello sci mondiale e che hanno elevato la località della Val d’Ega, a due passi da Bolzano, alla "Kitzbuehel" del circuito europeo. L’edizione di quest’anno andrà in scena martedì 19 dicembre, subito dopo il doppio appuntamento di coppa del mondo di Gardena e quello di Alta Badia e quattro giorni prima dell'appuntamento sul Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio dello slalom maschile di coppa del mondo. L’ormai tradizionale slalom maschile si correrà per il settimo anno consecutivo sulla pista Maierl. Nell’edizione 2022 vinse il francese Steven Amiez, figlio d'arte di papà Sebastien Amiez, che vinse la coppa del mondo di questa specialità, oltre a medaglie olimpiche e mondiali. Secondo chiuse l’austriaco Simon Rueland, terzo lo svizzero Sandro Simonet. La Coppa Europa di Obereggen costituisce, come di consueto, un preludio ai grandi appuntamenti poi con i pali stretti di gennaio di Adelboden, Wengen e Schladming. La tradizione vuole, vista la qualità e la pendenza della pista Maierl, ottimamente preparata dal comitato organizzatore, guidato dallo Sci Club Ega e Deutschnofen (quest'ultimo subentrato lo scorso anno all'Ase Catinaccio di Bolzano), che chi ha fatto bene ad Obereggen, poi è stato protagonista anche sulla 3Tre di Campiglio. In Val d’Ega sono attesi alcuni se non tutti gli specialisti internazionali dei pali stretti, provenienti dalla vicina Alta Badia. Una gara dedicata anche al ricordo di tre protagonisti dello sci altoatesino: Karl e Peter Pichler scomparsi in tragiche circostanze diversi anni fa e a uno dei fondatori della competizione .Bruno Fusmini

  • Pista Maierl: Da sette anni la gara di Coppa Europa si svolge sulla pista Maierl di Obereggen. Foto: Obereggen

    SALTO Al presidente del comitato organizzatore Eduard Pichler abbiamo chiesto cosa rappresenta questo importante traguardo dei 40 anni di storia:

    "Sicuramente questo importante traguardo è principalmente un premio per quanti nel corso degli anni si sono dedicati all'organizzazione di questo appuntamento. Tante sono le persone, alcune che ormai non ci sono più, che per un anno intero si dedicano incessantemente perché questo evento abbia successo. Tanta fatica poi per tenerla sempre con un elevato standard di qualità e questo ci ha premiato negli anni. Alla base però c’è tanta passione”. 

  • Una Coppa Europa che ha visto negli anni al cancelletto di partenza grandi nomi dello sci mondiale e nazionale e alcuni dei quali hanno vinto o sono saliti sul podio:

    "La pista attuale, la Maierl, è molto selettiva ed è per questo che molti atleti, anche quelli di vertice in coppa del mondo, decidono in questi ultimi anni di partecipare. In passato anche il tracciato della Oberholz era gradito ai grandi campioni come ad esempio Alberto Tomba che qui andò a podio nel 1986 in superG, quando ancora faceva un po’ di velocità pura, oppure agli austriaci come Benni Raich o Stefan Eberharter, senza dimenticare Marcel Hirscher e Henrik Kristoffersen. Crediamo che Obereggen si sia ritagliato uno spazio importante nel panorama delle competizioni a livello mondiale e ogni anno la lista dei partenti lo sta dimostrando".

  • Superg del 1986: Rainer Salzgeber, Peter Roth e Alberto Tomba sul podio del superg di Obereggen Foto: Obereggen Europa Cup

    Questo appuntamento ha subito delle trasformazioni sul piano della competizione passando attraverso diverse specialità: dal gigante della prima edizione, al superG e la combinata, fino ad arrivare al solo slalom speciale odierno. Sono cambiati anche i tracciati, dalla Oberholz alla Maierl, ma lo sforzo organizzativo ed economico è sempre stato lo stesso.

    "Sì, nel corso degli anni la competizione ha cambiato diversi formati, ma l'interesse è rimasto sempre lo stesso. Dobbiamo ringraziare oltre a due sci club organizzatori (Sc Eggen e Deutschnofen ndr.) con tutti i loro volontari, anche il comprensorio sciistico dello Ski Center Latemar ed infine i numerosi sponsor che ci sostengono, alcuni dei quali sono con noi fin dalla prima edizione. Una gara di Coppa Europa ha dei costi che non si avvicinano certamente a quelli della Coppa del Mondo, ma ci vanno comunque vicino. Oltre alla preparazione della pista, ci sono anche tutti i costi legati alla logistica, come ad esempio poter disporre nelle immediate vicinanze di posti letto nel settore ricettivo per ospitare, tra gli altri, i quasi cento atleti iscritti, i numerosi tecnici e accompagnatori. Si deve poi aggiungere anche l’ospitalità, gli skipass e i tracciati per gli allenamenti. Uno sforzo economico non facile da affrontare di questi tempi, con tutti gli aumenti a cui siamo andati in contro. Noi comunque ci diamo da fare”.

  • Nel corso degli anni Obereggen ha cullato anche il sogno di trasformarsi da competizione del circuito continentale a quello della Coppa del Mondo, ma il sogno è rimasto tale.

    "Certo. Nel corso degli anni più volte si è parlato di questa possibilità. Ci abbiamo fatto anche un pensiero, ma la cosa non è così facile. Bisogna elevare ulteriormente la situazione logistica, con la creazione delle infrastrutture soprattutto nella zona del traguardo che implicano un investimento economico elevato in termini di risorse. Inoltre, non è facile sostituire altre località più blasonate che vantano una lunga tradizione come i cugini di Madonna di Campiglio. Il calendario internazionale è ormai saturo di eventi e risulta problematico inserirsi anche perché all'Italia il numero di gare tra velocità e discipline tecniche è ormai definito. Difficile inserirne un'altra, anche perché la Fis tende a concentrare più gare in un'unica località. Si potrebbe pensare a qualche eventuale recupero in caso di cancellazioni in altre sedi, ma presuppone uno sforzo economico che va forse oltre alle nostre capacità economiche".

  • Alex Giorgi: Il campione di sci nella gara del 1983 ad Obereggen Foto: Obereggen Europa Cup
  • Tra i nomi che hanno da subito elevato il nome di Obereggen nell'olimpo delle competizioni internazionali in occasione di questi festeggiamenti per il quarantennale c'è anche quello dell'ex azzurro Alessandro Emilio, detto Alex, Giorgi. Nel suo palmares, tra gli altri, due podi in coppa del mondo (Oslo in gigante e Campiglio in combinata), un 9/o posto assoluto in graduatoria generale di Coppa del Mondo, e la partecipazione a due Olimpiadi: Lake Placid '80 e Sarajevo '84. Nella prima edizione a Obereggen, nel 1983 dove si corse uno slalom gigante, Giorgi ottenne un secondo posto.

    Alex Giorgi, lei è stato il primo italiano a salire sul podio di Obereggen. Cosa ricorda di quel giorno?

    "È stata una bella gara. Un po’ a sorpresa la decisione di partecipare. Eravamo in allenamento con la nazionale italiana da quelle parti e ci dissero che c’era questa nuova gara di Coppa Europa ad Obereggen, un gigante. E noi all’unisono…bello…è in casa, andiamo. Mai avrei pensato di fare un podio su quella pista (la Oberholz ndr.) anche se il 1983-1984 è stata la mia migliore annata sul piano dei risultati. Da allora sono passati quarant’anni e il ricordo è sempre piacevole. Credo che vista tutta la sua storia, oggi ci starebbe bene premiarli facendoli entrare nel circuito di coppa del mondo. Il mio è più di un auspicio e un augurio”. 

    Lei è uno specialista dei pali stretti e gardenese come Alex Vinatzer, il bronzo mondiale di slalom. Cosa ne pensa di questo giovane campione?

    "Penso che abbia un ottimo futuro davanti. Ha già vinto un bronzo mondiale e questo è una buona cosa. È tra i migliori specialisti al mondo di slalom. Lo vedo sempre più maturo. Deve ancora sistemare qualche dettaglio sulla sciata, ma quest’anno credo possa fare un ulteriore salto in avanti. La sua testa poi, quella di gardenese, è sinonimo di caparbietà e voglia di dimostrare quante cose vale. Su questo non c’è dubbio e lo dimostrerà".

    La Val Gardena, la valle dove è nato e dove vive tutt’oggi, è candidata per ospitare i Mondiali di sci alpino del 2029, a quasi 60 anni dall’unica edizione del 1970. Crede che questo territorio meriti di ospitare un'altra rassegna iridata?

    "Certamente. Ci stiamo lavorando e credo che dopo tanti anni sia auspicabile che la rassegna iridata possa tornare ai piedi del Sassolungo. Abbiamo tra le piste più belle del mondo, organizziamo da oltre 50 anni la coppa del mondo con grande successo. Tutto l’ambiente economico, sportivo e buona parte della popolazione della valle è favorevole. Credo che la cosa si possa fare. Attendiamo ora quali saranno le decisioni che a giugno del prossimo anno a Reykjavik, saranno prese al Congresso della Federazione internazionale, ma noi siamo ottimisti che l’assegnazione possa essere fatta alla Val Gardena”.