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Congresso rinviato di altri due mesi

Letta prescrive un "periodo di riflessione" per superare le lacerazioni interne. Il commissario ad acta Carlo Bettio: "Stop ai personalismi, si parli di politica".
Carlo Bettio e Nicola Zingaretti PD
Foto: pd

Niente commissariamento politico, solo un rinvio di due mesi, per “svelenire” il clima. Questa la soluzione indicata da Roma per il congresso del Pd altoatesino originariamente previsto prima di Natale, poi spostato a fine febbraio ed ora ulteriormente rinviato a fine aprile. Come previsto potranno votare solo i membri del partito ma il tesseramento sarà comunque chiuso il 15 febbraio, mentre le candidature saranno depositabili anche più avanti. Lo scenario più probabile è che si ritorni indietro di due settimane quando si prefigurava una sfida tra il candidato della maggioranza, l’uscente Alessandro Huber, e l’ex primario Elio Dellantonio. In congelatore, dunque, la candidatura di Luigi Spagnolli.

Il documento del Pd nazionale firmato dall’uomo di fiducia di Enrico Letta, Marco Meloni, e da Stefano Vaccari, superiore di Carlo Bettio, “prescrive” ulteriori approfondimenti per superare “le lacerazioni interne” descritte nella relazione inviata dal commissario ad acta.

Domenica sera, infatti, il gruppo che sostiene dall’inizio la riconferma alla segreteria di Alessandro Huber, ha deciso di andare alla prova di forza e di non accettare come “unitaria” la proposta di candidatura dell’ex sindaco del capoluogo. Spagnolli potrebbe dunque restare alla finestra per un po’ per poi riaffacciarsi tra qualche mese alla politica in vista delle Provinciali 2023.

“E’ arrivato il momento – spiega Bettio – di mettere al primo posto i temi della politica. Mi aspetto che si usi questo tempo per proseguire nel dialogo, e approfondire i temi dal punto di vista politico per fare in modo che il Pd altoatesino possa proporsi come perno di un ‘campo largo’. L’unitarietà non si trova per forza con unico candidato, ma evitando personalismi e divisioni. Ora occorre svelenire il clima, far depositare le tossine e riflettere. Se non siamo coesi, non possiamo essere un vero punto di riferimento per un’area politicamente ampia. Il mio auspicio non è una forma coreana di coercizione, ma è quanto si richiede ad un grande partito. Tutto il resto è rumore di sottofondo”.