Accolti 45 profughi ucraini
Amministratori e cittadini di Merano da giorni sono mobilitati per l'emergenza correlata alla guerra di aggressione di Putin verso l’Ucraina in modo tangibile, a tratti febbrile. Lo sanno bene anche le 250 persone ucraine residenti ufficialmente a Merano che si stanno occupando delle prime e dei primi 45 loro connazionali arrivati sul Passirio. Queste 45 persone sono per ora alloggiate presso le famiglie di origine ucraina già residenti in città.
Intanto, nella giornata dell’8 marzo, il Municipio ha ospitato una riunione del gruppo di lavoro che coordina le iniziative di accoglienza dei profughi e delle profughe ucraini in riva al Passirio. "Nel corso della riunione, alle quale sono intervenuti/e i/le rappresentanti di forze dell‘ordine, enti e associazioni che collaborano all‘operazione, sono state discusse e definite le modalità per le procedure di regolarizzazione dei/delle profughe (registrazioni, rispetto delle norme Covid), di assegnazione degli alloggi e delle forme di sostegno (economico, vitto, vestiario, medicinali)", informa l’assessora Claudia Benedetti, anello importante della catena organizzativa e decisionale (per quanto molte decisioni vengano adottate a livello provinciale o statale e non proprio celermente, almeno finora) del governo cittadino. Ed è anche quasi pronto un vademecum che sarà diffuso per facilitare l‘orientamento dei profughi e delle profughe. Alcune signore ucraine si sono già offerte volontarie per fare da interpreti nelle lingue ucraina, italiana e tedesca.
La Pasqua ancora lontana con numerosi alberghi chiusi per ferie fa in modo che la pianificazione dell’accoglienza sia ancora di più ad ampio raggio. “Il Comune di Merano – ribadisce l‘assessore al Sociale Stefan Frötscher – continua a fungere da punto di riferimento e da mediatore fra offerenti e persone bisognose di aiuto. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto, da parte di organizzazioni, albergatori e singoli/e cittadini/e, venti offerte di sistemazione, di beni di prima necessità e anche di servizio traduzioni”.
Ma come funziona nel secondo Comune della provincia di Bolzano il complesso meccanismo dell’accoglienza e dei primi aiuti ai profughi? “Per quanto riguarda l‘assegnazione degli alloggi procediamo nel modo seguente: la disponibilità di interi immobili, che rientrano quindi nel programma “Centri di accoglienza straordinari“, viene segnalata direttamente al Commissariato del governo e alla Provincia, nel caso di singoli appartamenti contattiamo la Comunità comprensoriale del Burgraviato. Per i singoli posti letto è invece il Comune stesso a provvedere alle necessarie verifiche e a mediare fra chi offre il posto e la persona che lo richiede“, precisa la direttrice dell‘Ufficio servizi sociali del Comune Alice Bertoli.
Ricordiamo anche due indirizzi email importanti. Scrivendo a [email protected] le persone in difficoltà possono ottenere informazioni utili, mentre privati e organizzazioni possono segnalare la loro disponibilità a concedere l’uso di risorse e immobili. Altrimenti le persone interessate possono scrivere anche a [email protected].
Umido porta a porta
E a proposito di Pasqua tra un mese e poco più, a Merano si prova ad affrontare il problema dei rifiuti che da sempre è una delle prove di buona amministrazione (oppure no) di una giunta comunale. Tanto più che da metà aprile in poi torneranno a Merano migliaia di turisti, tra i quali da sempre si trovano decine e decine di maleducati cronici e anche arroganti che lasciano sacchetti di sporcizia davvero dappertutto. Ebbene, “l‘amministrazione comunale e l‘Azienda servizi municipalizzati di Merano puntano a migliorare l‘attuale sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani introducendo il sistema di raccolta dell‘umido porta a porta. Il progetto, che troverà attuazione a partire dal 1° gennaio del 2023, prevede la raccolta dell‘umido due volte in settimana e delle rimanenti immondizie una sola volta in settimana”, è stato annunciato oggi 9 marzo al primo piano del Municipio.
“Il progetto per la raccolta porta a porta dei rifiuti organici, elaborato dall‘ASM, è stato approvato ieri dall‘esecutivo e verrà illustrato nelle prossime settimane e nei prossimi mesi alla cittadinanza attraverso una campagna di informazione mirata - conferma la vicesindaca e assessora all‘ambiente Katharina Zeller - ogni anno in media le cittadine e i cittadini meranesi gettano nei bidoni una quantità di rifiuti indifferenziati di oltre 200 chilogrammi pro capite. Con il nuovo sistema di raccolta miriamo a ridurre tale quantità”.
Una riunione a porte chiuse del prossimo primo aprile definirà tappe e timetable di questa impresa titanica. Con la speranza non solo dei meranesi che non si profili un pesce d’aprile. La città – questa è l’impressione girando per strade e quartieri - non reggerebbe ritardi e negligenze.