Quinta condanna per Volksbank
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Il Tribunale di Bolzano ha nuovamente condannato Volksbank al risarcimento; a comunicarlo è il Comitato Azionisti Südtirol, a cui nel 2022 si era rivolto l’azionista che ha chiamato in giudizio la Volksbank, sostenendo di aver subito rilevanti danni a seguito dell’acquisto di numerose azioni della banca. La giudice Elena Covi, Presidente della Prima Sezione Civile del Tribunale di Bolzano, ha emesso ieri (8 aprile) la sentenza con la quale ha sanzionato Volksbank per i gravi e reiterati inadempimenti di al Testo Unico Finanziario e al Regolamento Consob.
È stato infatti ritenuto che l’istituto di credito non avesse svolto una diligente attività di consulenza, spingendo il risparmiatore ad acquistare titoli per lui non adeguati. Il Tribunale di Bolzano ha quindi condannato Volksbank a restituire all’attore l’intero importo investito, pari a circa 41.000 €, ed ha riconosciuto un ulteriore risarcimento del danno per gli acquisti effettuati nel 2008-2009, condannando la banca a risarcire altri 3.600 €, oltre interessi e spese legali. Si tratta della quinta pronuncia di questo tipo per la Banca popolare dell’Alto Adige, nei mesi precedenti infatti sono state emanate tre sentenze dalla Giudice Fischer e una sentenza dal Giudice Laus che sanzionavano i comportamenti inadempienti dell’istituto di credito.
“È molto rilevante considerare ancora come il Tribunale di Bolzano con la predetta sentenza abbia condiviso l’orientamento dello stesso Tribunale in base al quale la prescrizione decennale decorre non già dall’acquisto dei titoli ma dalla fine del 2016, epoca in cui la banca si è trasformata in società per azioni e le azioni hanno subito una sensibilissima svalutazione” afferma Walther Andreaus, presidente del comitato azionisti.
“Quest’orientamento del Tribunale di Bolzano che si sta rapidamente consolidando dovrebbe spingere la banca a rivedere le sue posizioni e ad aprire un tavolo di trattative con il Comitato Azionisti per risolvere in modo complessivo e soddisfacente per tutte le parti le questioni sollevate; il valore della reputazione è assai importante, dovrebbe essere preservato dalla banca ed è tenuto presente dalla Banca d’Italia al fine della valutazione della sana e prudente gestione”, conclude Andreaus.
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