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Dance Project: danzare per crescere

L'insegnante di danza Stefania Martino: “spettacoli di successo, ma serve sostegno della Provincia”
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Foto: Dance Project

Stefania Martino, dalla cooperativa sociale Dance project, insegna danza da più di 15 anni. La compagnia, che inizialmente contava solo pochi bambini tra gli iscritti, ora è diventata una vera e propria scuola di danza, con uno spazio aperto 365 giorni all’anno, un team di insegnanti e una costumista.


Salto.bz: La vostra è una scuola di danza. Però introducete anche canto e recitazione, avete il vostro laboratorio di sartoria… 


Stefania Martino: Alcuni nostri spettacoli sono prettamente danzati, in altri invece la recitazione e il canto giocano un ruolo predominante. Assieme ai professionisti esterni con cui collaboriamo – i fonici, attori, cantanti – i ragazzi hanno modi di apprendere competenze diverse. Abbiamo invitato la cantante bolzanina Greta Marcolongo per lo spettacolo su Edith Piaf, e a formare i ragazzi per i diversi spettacoli è stata Lorenza Maccagnan. Per la parte teatrale invitiamo gli attori della Filodrammatica di Laives. La nostra costumista Giulia Nardin, che studia al Polo artistico di Verona, aiuta nei progetti di piccola sartoria dei nostri laboratori.

La danza è un’arte completa e forma i partecipanti anche dal punto di vista culturale. Ogni anno scegliamo un tema sociale o un personaggio, su cui creiamo una storia, invitando degli esperti in materia. Per questo motivo la produzione di un nostro spettacolo di danza che porta in scena eventi e personaggi storici è un percorso a 360 gradi.

 

 

In passato abbiamo realizzato uno spettacolo sul libro Il Coraggio di Kibō, di Marina Michielotto. Promosso dall’Associazione per i bambini con tumore Peter Pan, raccoglie pensieri, desideri e paure dei bambini ricoverati in oncologia pediatrica, inclusi quelli di chi non ce l’ha fatta. Abbiamo provato a interpretare con i nostri mezzi lo stile semplice, diretto e leggero della scrittura del libro che però racconta i momenti più brutti dei bambini malati di cancro. Lo spettacolo ha riscosso un grandissimo successo e ha profondamente segnato tutti noi.
Un altro tema su cui abbiamo lavorato in passato è il riscatto sociale, affrontato nello spettacolo su Edith Piaf. La protagonista nasce poverissima, canta per le strade di Parigi chiedendo l’elemosina, ma diventa alla fine una delle cantautrici più importanti della storia della musica. Con questo spettacolo volevamo comunicare che, con l’impegno e una buona dose di talento, è possibile realizzarsi.

 

Quali sono le difficoltà principali del momento?

 

Cerchiamo di mantenere i prezzi dei corsi relativamente bassi per venire incontro alle famiglie e sostenere la cooperativa. Siamo molto grati al comune di Laives, ma abbiamo bisogno di più fondi che ci aiutino nell’affitto dei locali privati.
Un problema importante è che la Provincia non riconosce la danza come “cultura” o “arte”, ma come sport. Di conseguenza non abbiamo mai ricevuto i fondi provinciali relativi alla promozione culturale, che sarebbero di grande aiuto. 

 

 

Concorsi, stage, collaborazioni proficue?

 

Con il gruppo di ragazze con cui lavoro da quando hanno 5-6 anni abbiamo vinto primi, secondi e terzi posti a numerosi concorsi nazionali. Al Danza&Cinema Festival di Bellaria, la nostra coreografia ispirata al film di Charlie Chaplin Il monello ha vinto il 1º posto. Un’altro successo è stato il concorso Novara Dance Experience con tanto di galà di danza e ospiti internazionali. 
Non partecipiamo solo a concorsi, ma anche a stage di danza, spesso in estate, per perfezionarsi sotto la guida di artisti di fama internazionale. 
Il 10 giugno uscirà sul palco del Teatro San Giacomo uno spettacolo inedito sulla vita dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi. Mentre il 14 ottobre al Castel Trauttmandsdorf, dove Sissi soggiornava, presenteremo uno spettacolo itinerante, che racconta la sua storia. Partendo dalla terrazza panoramica, gli ospiti attraverseranno le sale per poi entrare nel cortile. 
Questa partnership ha portato la possibilità di esibirsi due volte (16 giugno e 25 agosto prossimi) presso il Touriseum, nelle antiche mure di Castel Trauttmansdorff, per il ventennale del Museo Provinciale del Turismo. In quell’occasione porteremo in scena una esibizione sull’evoluzione del turismo in Alto Adige, tra tradizione e innovazione, un connubio difficile da portare in scena.
Il prossimo 13 agosto ci ospiterà Castel Tirolo per la rappresentazione di una festa medievale. 
Dopo gli anni di fermo per i lockdown, finalmente la nostra agenda è di nuovo piena di impegni e di conferme per il futuro. Devo dire che il duro e incessante lavoro è stato ampiamente ripagato con queste bellissime collaborazioni.
 

 

Intervista a cura di Daria Shmitko