“Una speranza per invertire la rotta”
È una sentenza che ha colto nel segno, quella del Consiglio di Stato. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso per bloccare l’iter l'estensione del carosello sciistico Ortler Ronda, dove era prevista la costruzione di un nuovo impianto di risalita di 1.310 metri di lunghezza ed una nuova pista a Solda. Nove associazioni ambientaliste si erano schierate contro una delibera della Giunta provinciale che aveva dato il via alla procedura per la nuova maxi infrastruttura, in un'area di 4,47 ettari nel comune di Stelvio, una zona caratterizzata da un ricco patrimonio naturale e paesaggistico.
La nuova infrastruttura sciistica avrebbe compromesso fortemente la naturalità e la conservazione del sito, frammentando habitat ed ostacolando gli spostamenti della fauna selvatica, con una conseguente perdita di biodiversità e un irreparabile danno paesaggistico. L'impianto avrebbe infatti intaccato la morena glaciale presente lungo il crinale di cima Coston e il torrente Gratseebach che origina dalla vedretta di Solda.
La speranza che possa iniziare una inversione di tendenza del modello imperante in provincia e non solo che pone la monocultura dello sci da discesa come la principale forma di sviluppo per le nostre vallate
Soddisfatto il Cai Alto Adige: “La speranza che possa iniziare una inversione di tendenza del modello imperante in provincia e non solo che pone la monocultura dello sci da discesa come la principale forma di sviluppo per le nostre vallate, a scapito della sostenibilità e della biodiversità dell’ambiente alpino – è il commento riportato in una nota –. Meraviglia che le istituzioni della provincia di Bolzano abbiano a suo tempo approvato un progetto incompatibile con i valori naturalistici e paesaggistici che il Parco Nazionale dello Stelvio si propone di tutelare per la conservazione della sua biodiversità e la promozione di un turismo sostenibile. Rammentiamo infatti – aggiunge l’Associazione –. come a tanti anni di distanza dalla sua istituzione, il parco manchi ancora di un piano e di un regolamento attualmente faticosamente in via di elaborazione. Non serve, come spesso succede, nascondersi dietro il paravento della mobilità sostenibile, non è certo con nuovi impianti di risalita come questo che si risolvono i problemi di un traffico che qui, come in tanti altri luoghi della nostra provincia, stanno peggiorando la qualità di vita dei locali e dei turisti che ci amano per quello che non saremo più se non cambiamo registro. Cambiamenti che a parole dovrebbero essere il cardine del piano clima e degli obiettivi con i quali la Provincia di Bolzano si prefigge di raggiungere la neutralità climatica netta entro il 2040. Piano – conclude il Cai – che necessita di decisioni coraggiose, non di progetti come l’Ortler Ronda che mal si conciliano con gli obiettivi della strategia di sostenibilità Everyday for Future fatta propria dalla provincia”.
Skifahren in einem Naturpark
Skifahren in einem Naturpark ist eher unüblich, aber bei der Geschichte des Parco nazionale delle Stelvio ... . Ich kann Naturschutz nachvollziehen, kann mich aber nicht wegen eines Lifts aufregen. Laut Karte sicher eine interessante Abfahrt in einem Skigebiet, das bereits besteht.
In reply to Skifahren in einem Naturpark by Dietmar Nußbaumer
Und Trafoi,das Stiefkind?
Und Trafoi,das Stiefkind?
In reply to Skifahren in einem Naturpark by Dietmar Nußbaumer
Die Errichtung einer neuen
Die Errichtung einer neuen Schianlage ist immer mit gravierenden Eingriffen in die Natur verbunden: Es wird gebaggert und betoniert, es werden Stützen aufgestellt, das Gelände wird "pistentauglich" planiert. Die Pisten müssen präpariert werden, das bedeutet regelmäßigen Lärm und vor allem Abgase und Altöl im Boden, also letztlich ins Wasser. Das Argument, es brauchen keine Bäume geschlagen zu werden, ist ein "schlagendes" Argument, das würde auch für den Gletscherschilauf gelten! Und das Versprechen, Sulden verkehrsberuhigt zu machen, ist eine Augenauswischerei, denn wenn damit Ernst wäre, hätte man das längst schon machen können! Das ist genauso glaubwürdig, wie wenn ihr den Gästen versprechen würdet, dass ihr sie in Zukunft am Bahnhof Spondinig mit dem Bus abholen werdet! Aber wahrscheinlicher ist der Bau eines großen asphaltierten Platzes für Autos und Camper (wie in Martell/Schmelz). Die Verwaltung des Nationalparks soll endlich zeigen, wozu der Park noch da ist!