Emergency: la solidarietà va in scena
salto.bz: Delia Aguiari, sindacalista della CGIL e presidente de facto del Comitato promotore che organizza il festival da ormai sedici edizioni, cosa rende - dopo tutti questi anni - ancora attuale il Music Aid?
Delia Aguiari: Per fortuna attira moltissimi giovani, perché è una festa alternativa come non ce ne sono più, o almeno ce ne sono poche. E' un miracolo che continua a succedere, anche grazie ai gruppi che vengono a suonare a titolo gratuito, è una festa fatta di volontari all'insegna della solidarietà e la gente che viene è solidale per davvero, è una boccata d'aria fresca. Noi mettiamo a disposizione un palco e una service eccezionali. I partecipanti sentono proprio la pressione del palco, della prestazione, durante i nostri concerti incredibili. Di anno in anno la band ci chiedono sempre di tornare o di venirci a suonare per la prima volta. I grossi gruppi dicono che per la festa di Emergency ci saranno sempre.
La festa viene usata come mezzo per finanziare Emergency stesso: quali le finalità? E soprattutto com'è nata la collaborazione con Los Quinchos di Bolzano, l'associazione che si occupa dei bambini in Nicaragua?
Tutta la festa e il ricavato va ad Emergency per i soli due terzi e un terzo va a Los Quinchos. La collaborazione è nata per caso: prima noi partecipavamo alle loro feste e abbiamo chiesto loro una mano per organizzare la nostra, visto che hanno a disposizione dei materiali che ci servono, dalle cucine ai gazebo. Ci siamo incontrati una sera a Bolzano nel 2004 e da lì siamo partiti. Los Quinchos fa un bel lavoro a Bolzano, è famoso il loro Primo Maggio in Cantina, organizzano begli eventi. Organizzavano anche loro una festa sui prati del Talvera ma tra burocrazia e quant'altro hanno deciso che la fatica non fosse abbastanza ripagata.
Nel programma c'è scritto che comunque non ci sarà solo la musica...
Sì, principalmente perché da diverso tempo non possiamo più fare concerti in acustica per tutti e cinque i giorni del festival, per via del nuovo regolamento del comune di Merano. Così abbiamo aggiunta altre sorprese che speriamo possano essere apprezzate, da alcuni giochi a varie conferenza, per esempio una di queste sarà sulla cannabis e poi ci sarà un incontro con una delegazione nazionale di Emergency che proporrà dei filmati, la delegazione sarà rappresentata dalla responsabile del Nord che resteà per tutti e cinque i giorni. In più loro porteranno dei visori di realtà virtuale per far "visitare" gli ospedali che Emergency aiuta a costruire in Africa e in Afghanistan.
Ma c'è anche un'altra novità per quanto riguarda la collocazione dell'evento all'interno di Emergency, giusto?
Sì, da quest'anno siamo entrati nel circuito OFF di Emergency e sulla loro piattaforma eventi siamo presenti. Si terrà un incontro nazionale a Trento molto presto - a settembre - e noi saremo il trampolino che porterà all'incontro stesso, a cui sarà presente anche Gino Strada.
La partecipazione al festival- sia organizzativa che di solo pubblico - avviene da sè, è spontanea, o c'è un lavoro dietro di pubblicizzazione dell'evento?
Il nucleo del comitato promotore è di trenta persone ma tante volte si alternano ragazzi e volontari: di quello non abbiamo paura.
Il comitato promotore com'è nato? Qual è la sua storia?
Il comitato in realtà è nato per caso nel 2003. Ovviamente conoscevamo Gino Strada e conoscevamo Emergency e abbiamo pensato di organizzare questa festa ed è stato un successo dall'inizio e l'abbiamo ingrandita di anno in anno. Questo successo ci lascia ancora perplessi, perché non ce lo spieghiamo: andiamo avanti.